27
Sab, Apr

Tra le quattro ruote del carro paolino, quella che più coinvolge la nostra vita concreta e che rivela una grande originalità presso il Beato Alberione è la povertà. Le varie espressioni adottate dal Fondatore per definirla hanno tutte una stretta relazione con la formazione integrale e la donazione totale della persona.

Il Primo Maestro ha voluto che questo voto fosse un pilastro della vita quotidiana, definendo la povertà come un insieme di forze e di energie da far convergere verso l’apostolato; infatti: «Tutto, dalla pratica concreta della vita fraterna alla consacrazione, alla formazione umana, spirituale, intellettuale e professionale e alle strutture di governo e d’amministrazione, tutto è finalizzato alla nostra vocazione apostolica» (Costituzioni SSP, 66). Da ciò appare evidente che tutto appartiene a Dio: il tempo, le forze, i beni e i mezzi di apostolato e che per Dio e i suoi “interessi” tutto deve fruttificare al massimo grado, senza che nulla vada perduto o sprecato. Da ciò vengono anche la cura e il buon uso di tutti i beni della casa, del materiale per l’apostolato: tutto fa parte del “patrimonio di Dio” e, perciò, sacro e destinato a realizzare i suoi piani di salvezza.

Sempre nell’ambito della povertà, il Fondatore si è particolarmente preoccupato di trasmettere a tutti i suoi figli e figlie lo spirito d’iniziativa e la laboriosità; due virtù che richiedono il dono completo di tutte le capacità intellettuali, delle forze fisiche e del tempo, per Dio e per le anime. Il Beato Alberione è sempre stato chiaro e preciso su questo punto: «La vita religiosa non può essere l’aspirazione di chi vuol vivere senza faticare; di chi non lavora; di chi si rifugia ed accetta la vita del convento per evitare la sua parte di combattimento nell’apostolato» (1953, SP, cfr CISP, 1084).

Questo “culto” per il lavoro, inteso come valorizzazione di tutte le energie per la causa di Dio e delle anime e ben sintetizzato nell’espressione di san Paolo, “Tutto faccio per il Vangelo” (1Cor 9,23), è fondamentale per comprendere la povertà paolina. Una povertà che non si limita unicamente al distacco da tutti gli interessi materiali, che non s’impegna solo ad allontanare dalle nostre comunità il lusso e le comodità, ma stimola positivamente ogni membro a utilizzare tutte le sue capacità, tutte le sue forze a cercare unicamente l’interesse del Vangelo vissuto e comunicato. È un concetto eminentemente positivo che supera la visione tradizionalmente negativa della povertà.

Per ogni paolino/paolina, l’esercizio della povertà si manifesta nella fatica quotidiana per guadagnarsi il proprio pane, ma che allo stesso tempo è anche esercizio della propria missione. La povertà così vissuta produce una piena fiducia in Dio. Il “frutto del lavoro” è immediatamente dato in offerta a Dio, come testimonianza di veri servitori di Dio.

In sintesi: la povertà paolina consiste nella concreta e totale donazione della persona, come membro vivo e attivo di una comunità che vive il Vangelo.

Agenda Paolina

26 Aprile 2024

Feria (bianco)
At 13,26-33; Sal 2; Gv 14,1-6

26 Aprile 2024

* Nessun evento particolare.

26 Aprile 2024SSP: Ch. Stefano Bernardi (1931) - D. Francesco Santacaterina (1941) - D. Vincenzo Testi (1978) - D. Ernesto Luchino (1993) - Fr. Giulio Dell’Arciprete (2002) - D. Francesco Mirti (2006) • FSP: Sr. M. Paola Morbini (1983) - Sr. Emerenziana Costa (1988) - Sr. M. Loreta Gioacchini (2007) - Sr. Bianca M. Horii (2021) • PD: Nov. Giuseppina Cauli (1960) - Sr. M. Cleofe Piscitello (1996) - Sr. M. Santina Ferreyra (1997) - Sr. M. Francisca Marchegiani (2014) - Sr. M. Judith Mascarenhas (2019) • IMSA: Rita Lombardi (2017) - Adélia da Costa Pereira da Silva (2020) - Adelia Accossu (2021).

Pensiero del Fondatore

26 Aprile 2024

Essere fedeli a Gesù osservando i consigli evangelici di perfezione che ci ha dato; essergli fedeli osservando i santi comandamenti; essergli fedeli ricevendo bene i sacramenti che sono i mezzi di grazia, i mezzi con cui la vita di Gesù Cristo è partecipata all’anima, all’uomo (APD56, 257).

26 Aprile 2024

Hay que ser fieles a Jesús observando los consejos evangélicos de perfección que él nos ha dado; ser fieles a él guardando los santos mandamientos; ser fieles a él recibiendo bien los sacramentos que son los medios de la gracia, los medios por los que la vida de Jesucristo se comparte con el alma, con el hombre (APD56, 257).

26 Aprile 2024

Be faithful to Jesus by observing the evangelical counsels of perfection that he has given us; be faithful to him by keeping the holy commandments; be faithful to him by receiving well the sacraments which are the means of grace, the means by which the life of Jesus Christ is shared in the soul, shared to man (APD56, 257).