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Dom, Mag

Don Enrico

Alle 10,30 di oggi, presso l’ospedale “Bassini” di Cinisello Balsamo (Milano), è tornato alla casa del Padre il nostro fratello sacerdote

DON MARINO ALFREDO ENRICO CLERICO
72 anni di età, 60 di vita paolina, 51 di professione, 45 di sacerdozio.

Il suo decesso è stato causato da un secondo e più grave infarto avvenuto il 19 settembre scorso durante la celebrazione eucaristica comunitaria, seguito di un primo episodio analogo avvenuto due anni fa, che lo ha portato improvvisamente in uno stato di coma profondo e oggi, infine, alla morte.

Nato a Somano (Cuneo, Italia) il 6 gennaio 1943, don Marino entra in Congregazione nella comunità di Alba l’11 settembre 1955. Vi rimane per sette anni, mostrando fin da subito il suo carattere riservato, meticoloso e tenace ma anche disponibile, e una fede viva e senza fronzoli. È proprio a Casa Madre, ad Alba, che impara e inizia a vivere l’amore per l’apostolato paolino, dimensione che eserciterà con dedizione per tutta la vita.

Compiuto il noviziato a Ostia Lido (Roma) dal 1962 al 1964, emette la prima professione a Roma il 20 agosto 1964. Sono gli anni dello studio teologico ma anche del suo impegno deciso a orientare i suoi talenti per la missione. L’8 settembre 1968 professa in perpetuo i voti religiosi e due anni scarsi dopo, il 17 maggio 1970, papa Paolo VI lo consacra presbitero nella Basilica di San Pietro. Gli anni successivi vedono don Marino impegnato nella formazione dei ragazzi delle scuole medie. Saranno sette anni (1970-1977) passati in parte a Roma e, successivamente, a Cinisello Balsamo, caratterizzati da qualche difficoltà ma anche dalla sua capacità di dedicarsi totalmente a loro, comunicando la sua passione per la natura. Dovrà poi lasciare la Lombardia e ritornare a Roma, questa volta con il compito di redattore nelle allora “Edizioni Paoline” (1977-1985), ricoprendo anche per due anni il servizio di Delegato del Superiore provinciale per la comunità di Roma Provincia (1983-1985). Nella primavera del 1985 riparte per Cinisello Balsamo, dove è ancora impegnato nella redazione dei libri, seguendo in modo particolare le collane di spiritualità e liturgia (sua è l’ultima edizione del Messalino Quotidiano), con un’attenzione anche alla Sacra Scrittura (ha curato la Bibbia Emmaus).

Don Marino si è distinto anche per il ministero in diverse parrocchie, un’attenzione che lo ha portato in alcuni quartieri di Cinisello Balsamo più bisognosi di aiuto, rivelandosi capace di creare amicizie vere e rapporti profondi. A questa profondità dobbiamo attingere per riconoscere in questo nostro fratello un dono di Dio. Il suo modo di essere semplice, alle volte schivo, comunque pronto all’ironia e ancor più il suo amore appassionato e veramente instancabile per l’apostolato ci testimoniano come anche lui, alla scuola di Gesù Maestro, ha scoperto il senso della vita e la gioia di essere Paolino donando tutto se stesso per il Vangelo. Non possiamo nemmeno dimenticare la sua passione per il calcio e soprattutto per il ciclismo, sport che lo ha portato “in alto”, a scalare i più bei passi dolomitici e delle Alpi, vere e proprie imprese sportive che ce ne restituiscono un’immagine di uomo a tuttotondo.

Al Signore diciamo il nostro «grazie» per averci donato don Marino. Lo affidiamo ora al Divino Maestro, perché possa anch’egli esultare nella liturgia celeste insieme al nostro caro Beato Giacomo Alberione e ai tanti Paolini e Paoline che ora sono in cielo. Accompagniamo questo nostro fratello con il suffragio perché possa godere l’eterna gioia che Dio dona ai suoi figli.

Sono sue queste parole che ci lascia in eredità, scritte di suo pugno nel Messalino Quotidiano che portava con sé: «”Dove mi porti Gesù?” mi parve di aver sussurrato in quella vertiginosa impresa. “Nella casa del Padre” mi sentii rispondere. Un attimo dopo vidi che era vero. Da allora vivo là, perfettamente felice» (I. A. Chiusano).

Roma, 26 settembre 2015
Don Domenico Soliman

I funerali si svolgeranno lunedì 28 settembre alle ore 11,00 nella chiesa parrocchiale di San Martino a Cinisello Balsamo. La salma proseguirà quindi per Alba, dove sarà tumulata nel cimitero cittadino.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).

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Agenda Paolina

05 Maggio 2024

VI di Pasqua (bianco)
At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

05 Maggio 2024

* FSP: 1959 a Kaohsiung (Taiwan) • PD: 1953 a Cinisello Balsamo (Italia) • CP: 2015 Sergio Bernardini e Domenica Bedonni vengono proclamati Venerabili.

05 Maggio 2024SSP: Nov. Giuseppe Gambino (1930) - Fr. Vincenzo Tommasini (1994) - Don Aloysius Kokkatt (2022) • FSP: Sr. Paulina Campos (1964) - Sr. Imelda Bianchi (1987) - Sr. M. Paola Bergadano (2008) - Sr. Gisella Codias (2011) - Sr. Anna Liscia (2019) • PD: Sr. M. Pasqualina Giaccardi (1998) - Sr. M. Aurora Scellato (2014) • IGS: D. Giulio Polverani (2001) - D. Lorenzo Rossato (2004) - D. Angelo Maria Cuozzo (2012) • IMSA: Antonietta Ponzo (2015) • ISF: Luigia Pendinelli (2008) - Helen Ann Zuzik (2014).

Pensiero del Fondatore

05 Maggio 2024

Innalzarsi nella santità! E allora innalzarsi nella santità non vuol dire abbassare gli altri, vuol dire elevarci noi a Dio nell’umiltà e nella fede e nell’amore. Abbassare gli altri per elevarci a noi, in fondo è il dominio dell’egoismo, è l’invidia portata al sommo e anzi alle più deleterie conseguenze (APD56, 291).

05 Maggio 2024

¡Alzarse en santidad! Y alzarse en santidad no significa rebajar a los demás, significa elevarnos nosotros a Dios en humildad, fe y amor. Rebajar a los demás para elevarnos nosotros es en el fondo dominio del egoísmo, es envidia llevada al máximo y hasta a las consecuencias más deletéreas (APD56, 291).

05 Maggio 2024

Grow in holiness! And so growing in holiness does not mean looking down on others, it means elevating ourselves to God in humility and faith and love. Looking down on others in order to elevate us to ourselves is basically the domain of selfishness, it is envy taken to the heights and indeed to the most deleterious consequences (APD56, 291).