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Dom, May

Alle ore 2.50 (ora locale) di giovedì 25 maggio 2023, è deceduto a Youngs­town (Ohio, USA)

FRATEL WILLIAM ALOYSIUS MILELLA
94 anni di età, 76 di vita paolina, 74 di professione

William nasce a Brooklyn (New York) il 21 giugno 1928, terzo di quattro figli (tre fratelli e una sorella), dai genitori William e Thomasina Quattrocchi. Entra nella comunità di Staten Island il 30 giugno 1946. Inizia il Noviziato il 1° settembre 1947 a Canfield, emette la Prima professione religiosa l’8 settembre 1948, assumendo il nome di Aloysius, e si consacra definitivamente con la Professione perpetua il 21 settembre del 1953.

Fratel Aloysius comincia la sua attività apostolica come Direttore del “Catholic Home Messenger” (la versione americana di Famiglia Cristiana), proseguendo qualche anno dopo con l’attività di Promotore vocazionale. Già nel 1969, eletto Consigliere generale, è chiamato a Roma. Nel 1986, ritornato negli Stati Uniti nella comunità di Canfield, è nominato Direttore della libreria. Nel 1988, trasferitosi nella comunità di Staten Island, assume l’incarico di maestro dei Novizi e superiore della comunità per due mandati. Nel 1997 ritorna a Canfield per svolgere il compito di superiore della comunità, assieme ad altre attività: formazione, libreria e la rivista “Pastoral Life”. Nel 2003 lo troviamo impegnato come Delegato del Superiore provinciale per la comunità di Dearborn e nel 2005 Delegato personale del Superiore generale per la Provincia degli Stati Uniti. Negli anni seguenti è Direttore di marketing e poi più volte Delegato per la comunità di Staten Island.

Eletto tre volte Consigliere generale e avendo partecipato ad innumerevoli Capitoli generali – l’ultimo dei quali nel 2004 – fratel Aloysius era sicuramente il paolino americano più conosciuto in Congregazione, tanto che da molti era definito la “Flag” (= bandiera) degli Stati Uniti. È stato colui che più di ogni altro ha dato un orientamento alle scelte apostoliche della Provincia paolina degli Stati Uniti, fino a tempi abbastanza recenti.

Una delle caratteristiche di Fratel Aloysius era la sua sconfinata energia ed entusiasmo. Sembrava avere in mente sempre un nuovo progetto ed anche le forze per realizzarlo. Era un leader nato e non sorprende che sia stato nel Consiglio generale per così tanti anni. Negli Stati Uniti ha preso parte attiva a incarichi editoriali, sia di libri che di audiovisivi. Tuttavia, non si è limitato a progetti strettamente paolini. Si è adoperato anche nell’aiutare a costruire una cappella dell’Adorazione Perpetua nella nostra proprietà di Staten Island. Questo ministero, gestito da un gruppo esterno, ha offerto l’adorazione eucaristica 24 ore su 24 per oltre 25 anni.

Egli amava particolarmente il periodo degli anni ’70, uno dei più fecondi della Provincia degli Stati Uniti, e nei dialoghi circa i cambiamenti di vario genere che nel tempo era necessario apportare, spesso il suo commento era: “Negli anni ’70 si faceva così!”.

Purtroppo negli ultimi anni l’Alzheimer, di cui si era ammalato, ha condizionato totalmente la sua vita, come pure quella della comunità di Canfield, dove viveva. Quando la situazione è diventata insostenibile, si è dovuto scegliere una struttura adeguata che lo potesse ben accogliere e accudire fino alla fine.

Don Valdir José De Castro, ex Superiore generale, nel 70° di professione religiosa di fratel Aloysius, così gli scriveva: «Grazie, perché nei tanti anni di vita paolina hai potuto dedicare all’apostolato le tue migliori energie. Sarà il Signore a riempire il tuo cuore della sua pace, ricompensa per tutti coloro che hanno vissuto con lui e testimoniato la sua presenza. Un “grazie” per ciò che hai fatto per il bene di tutta la Congregazione, anche come Consigliere generale».

Il Signore accolga questo nostro fratello e lo ricompensi abbondantemente, mentre chiediamo a lui di intercedere presso il Signore per numerose e sante vocazioni di fratelli Discepoli nella nostra Congregazione.

 

Roma, 26 maggio 2023                                       

 

Don Vito Spagnolo, ssp


I funerali saranno celebrati mercoledì 31 maggio alle ore 11 nella Cappella della comunità di Canfield (OH). La salma sarà tumulata nel cimitero interno della nostra casa, insieme agli altri confratelli ivi sepolti.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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Agenda Paolina

05 Mayo 2024

VI di Pasqua (bianco)
At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

05 Mayo 2024

* FSP: 1959 a Kaohsiung (Taiwan) • PD: 1953 a Cinisello Balsamo (Italia) • CP: 2015 Sergio Bernardini e Domenica Bedonni vengono proclamati Venerabili.

05 Mayo 2024SSP: Nov. Giuseppe Gambino (1930) - Fr. Vincenzo Tommasini (1994) - Don Aloysius Kokkatt (2022) • FSP: Sr. Paulina Campos (1964) - Sr. Imelda Bianchi (1987) - Sr. M. Paola Bergadano (2008) - Sr. Gisella Codias (2011) - Sr. Anna Liscia (2019) • PD: Sr. M. Pasqualina Giaccardi (1998) - Sr. M. Aurora Scellato (2014) • IGS: D. Giulio Polverani (2001) - D. Lorenzo Rossato (2004) - D. Angelo Maria Cuozzo (2012) • IMSA: Antonietta Ponzo (2015) • ISF: Luigia Pendinelli (2008) - Helen Ann Zuzik (2014).

Pensamentos

05 Mayo 2024

Innalzarsi nella santità! E allora innalzarsi nella santità non vuol dire abbassare gli altri, vuol dire elevarci noi a Dio nell’umiltà e nella fede e nell’amore. Abbassare gli altri per elevarci a noi, in fondo è il dominio dell’egoismo, è l’invidia portata al sommo e anzi alle più deleterie conseguenze (APD56, 291).

05 Mayo 2024

¡Alzarse en santidad! Y alzarse en santidad no significa rebajar a los demás, significa elevarnos nosotros a Dios en humildad, fe y amor. Rebajar a los demás para elevarnos nosotros es en el fondo dominio del egoísmo, es envidia llevada al máximo y hasta a las consecuencias más deletéreas (APD56, 291).

05 Mayo 2024

Grow in holiness! And so growing in holiness does not mean looking down on others, it means elevating ourselves to God in humility and faith and love. Looking down on others in order to elevate us to ourselves is basically the domain of selfishness, it is envy taken to the heights and indeed to the most deleterious consequences (APD56, 291).