26
Ven, Avr

Alle ore 15.00 (ora locale) di mercoledì 19 ottobre 2022, è deceduto ad Alba (Cuneo) a causa di un’insufficienza cardio-respiratoria

DON LUIGI GIUSEPPE GELMINI
94 anni di età, 76 di vita paolina, 71 di professione e 64 di sacerdozio

Don Luigi nasce a S. Vigilio di Concesio (Brescia) – stesso comune di nascita di Paolo VI – il 1° febbraio 1928, quinto di sette figli (quattro fratelli e due sorelle), dai genitori Carlo e Rovetta Maria. Entra nella comunità di Alba (Cuneo) il 2 novembre 1945 e comincia il Noviziato l’8 settembre 1950, emette la Prima professione l’anno dopo nella stessa data, assumendo il nome di Giuseppe, si consacra definitivamente con la Professione perpetua il l’8 settembre 1955 ed è ordinato sacerdote il 6 luglio 1958.

Subito dopo l’ordinazione e l’anno di Pastorale, don Luigi viene nominato dapprima Vice-maestro dei Chierici ad Alba, poi Maestro dei Discepolini e in seguito dei Discepoli Temporanei. Nel 1966 è a Vicenza, dapprima come Maestro dei Maggiorini e nel 1968 come Superiore della comunità. Nel 1971 ritorna ad Alba per accompagnare, come Maestro, i Maggiorini e i Liceali e nel 1976 è nominato Superiore di Casa Madre. Dal 1979 al 1996 è sempre ad Alba con l’incarico di Economo della comunità e dal 1996 al 2013 è Responsabile della Comunità “Divina Provvidenza”. Dal 2013 in avanti rimane nell’infer­meria di Casa Madre continuando ad assistere i confratelli ammalati e nel 2022 sarà accolto come degente nella stessa infermeria.

Don Luigi ha vissuto per molti anni con i ragazzi e i giovani in formazione, creando sempre un ambiente positivo, facendoli sentire a proprio agio e operando con molta responsabilità. Aveva un temperamento collaborativo e disponibile, con rari momenti di moderata insofferenza, teso sempre alla pacificazione e collaborazione. Un carattere forte, rigoroso nell’osservanza dei suoi impegni, sempre pronto per i servizi richiesti.

Significativa a questo riguardo la risposta che ha dato tramite un telegramma alla lettera con cui don Zanoni nel 1965 gli chiedeva di trasferirsi da Alba a Vicenza, risposta che testimonia la sua disponibilità all’obbedienza anche quando questa è difficile: “Mi costa assai ma accetto ringraziando Dio e Superiori. Deo Gratias”.

Don Luigi era soprattutto un grande appassionato della montagna, dove andava con giovani e confratelli. Ha scalato, assieme a fratel Severino Marcato, centinaia di cime, tra cui 104 volte l'Argentera e il Monte Bianco.  Era sempre disponibile a celebrare la Messa tra le montagne con i confratelli e con i soci del Club Alpino di Alba. Tutte le volte faceva recitare una preghiera ai suoi compagni di cordata.  Fino a che la salute glielo ha permesso è stato responsabile della casa alpina “Don Alessandria” di Sant'Anna di Valdieri. Per lui andare in montagna era davvero una festa che condivideva con amici e confratelli.

Nel suo messaggio in occasione del 60° di Ordinazione presbiterale di don Luigi, così l’allora Superiore generale don Valdir José De Castro si esprimeva: «Grazie per il bene seminato in mezzo a noi, per molti anni come formatore dei giovani e superiore di comunità, ma anche come economo di Casa Madre. Desidero ringraziarti in modo particolare per l’amorevole attenzione e cura che hai avuto per i fratelli ammalati nella Comunità “Divina Provvidenza” di Alba. Grazie! L’amore per il prossimo è la “vetta” della vita cristiana, è ciò che rimane in eterno… e nella tua vita hai sempre amato scalare le vette, camminare in montagna per vedere la bellezza del creato, sperimentare lo stupore di un paesaggio che poi rimane custodito nel tuo cuore per sempre».

Don Luigi ci lascia per il cielo proprio il giorno della memoria liturgica del Beato Giaccardo – a cui spesso si è rivolto nelle sue preghiere, in special modo da quando nel 2014 il corpo è stato trasferito nel Tempio di Alba – quasi a far pensare che il Beato stesso sia sceso a prenderlo per accompagnarlo nella nuova dimora celeste.

Il Signore accolga questo nostro caro fratello e lo ricompensi abbondantemente, mentre chiediamo a lui di intercedere perché molti giovani si lascino affascinare dal Signore e lo seguano nella Famiglia Paolina.

                                         

Roma, 20 ottobre 2022                             

Don Vito Spagnolo, ssp


I funerali saranno celebrati venerdì 21 ottobre, nel Tempio San Paolo di Alba. La salma sarà tumulata nel cimitero di Alba.  

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


  pdf ITA pdf ESP pdf ENG

Agenda Paolina

26 avril 2024

Feria (bianco)
At 13,26-33; Sal 2; Gv 14,1-6

26 avril 2024

* Nessun evento particolare.

26 avril 2024SSP: Ch. Stefano Bernardi (1931) - D. Francesco Santacaterina (1941) - D. Vincenzo Testi (1978) - D. Ernesto Luchino (1993) - Fr. Giulio Dell’Arciprete (2002) - D. Francesco Mirti (2006) • FSP: Sr. M. Paola Morbini (1983) - Sr. Emerenziana Costa (1988) - Sr. M. Loreta Gioacchini (2007) - Sr. Bianca M. Horii (2021) • PD: Nov. Giuseppina Cauli (1960) - Sr. M. Cleofe Piscitello (1996) - Sr. M. Santina Ferreyra (1997) - Sr. M. Francisca Marchegiani (2014) - Sr. M. Judith Mascarenhas (2019) • IMSA: Rita Lombardi (2017) - Adélia da Costa Pereira da Silva (2020) - Adelia Accossu (2021).

Pensiero del Fondatore

26 avril 2024

Essere fedeli a Gesù osservando i consigli evangelici di perfezione che ci ha dato; essergli fedeli osservando i santi comandamenti; essergli fedeli ricevendo bene i sacramenti che sono i mezzi di grazia, i mezzi con cui la vita di Gesù Cristo è partecipata all’anima, all’uomo (APD56, 257).

26 avril 2024

Hay que ser fieles a Jesús observando los consejos evangélicos de perfección que él nos ha dado; ser fieles a él guardando los santos mandamientos; ser fieles a él recibiendo bien los sacramentos que son los medios de la gracia, los medios por los que la vida de Jesucristo se comparte con el alma, con el hombre (APD56, 257).

26 avril 2024

Be faithful to Jesus by observing the evangelical counsels of perfection that he has given us; be faithful to him by keeping the holy commandments; be faithful to him by receiving well the sacraments which are the means of grace, the means by which the life of Jesus Christ is shared in the soul, shared to man (APD56, 257).