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Jeu, Mai

Alle ore 22.00 circa (ora locale) del 30 marzo 2019 è deceduto a Kochi (India), come esito fatale di un tumore pregresso, il nostro fratello sacerdote

DON OUSEPH STEPHEN PULLAN
88 anni di età, 64 di vita paolina, 59 di professione e 54 di presbiterato

 Ouseph nasce a Nedungapra, nello stato del Kerala (India), il 4 agosto 1930, memoria di san Giovanni M. Vianney, patrono dei sacerdoti. È battezzato il 10 agosto 1930 nella parrocchia di Keruppanpady, dedicata a S. Antonio, e sempre qui, all’età di 12 anni, viene anche cresimato. La sua famiglia, profondamente religiosa, è composta da papà Ouseph e mamma Rose e allietata da altri tre fratelli e due sorelle.

Entra in Casa a Allahabad il 24 luglio 1954, a 24 anni, dopo aver conseguito la laurea in lettere. «Desidero ardentemente servire Dio nella Società di San Paolo. Quindi vi chiedo di ammettermi nella Società San Paolo», scrive ai Superiori in vista del suo ingresso. Dopo quatto anni di prima formazione, il 15 luglio 1958 comincia il noviziato ad Allahabad per terminarlo un anno dopo, il 16 luglio 1959, con la prima professione, in cui assume il nome religioso di Stephen.

Dopo un anno viene inviato in Italia, a Roma, per proseguire gli studi teologici. È il 21 agosto 1960, in pieno Concilio Vaticano II, quando giunge nella Città Eterna. Nei quattro anni frequentati con buon profitto nel Collegio Internazionale Paolino i formatori sono contenti della sua crescita spirituale e del suo attaccamento alla missione paolina. L’8 settembre 1963 emette i voti perpetui prima di accedere, il 30 giugno 1964, al presbiterato per l’imposizione delle mani di Mons. Ettore Cunial, Vicegerente di Roma.

Passa quasi un anno  quando, nel maggio 1965, don Stephen torna in India con l’incarico di Maestro degli aspiranti prima ad Allahabad, fino al 1970, e poi a Bangalore, dove nel 1972 è nominato anche Superiore. Nel 1976 scrive una lettera al Superiore generale di allora, don Tonni, invitandolo alla prima professione di 20 novizi e anticipandogli il prossimo ingresso in noviziato di 25 postulanti Discepoli. Sono gli anni della tumultuosa crescita della Provincia, costituita canonicamente solo undici anni prima. Nel 1978, al termine di due mandati come Superiore, è trasferito a New Delhi, dove presta servizio fino al 1980 nel St Paul International Book Centre.

Nel 1980, chiaro segno della sua duttilità missionaria, cambia ancora apostolato. I Superiori lo destinano a Madras (oggi Chennai) per assumere un incarico pastorale nella St Luke Parish, una parrocchia dell’Arcidiocesi affidata solo qualche anno prima ai Paolini, che in quei primi anni vede crescere molto la sua attività. Tanto che, solo sei anni dopo, don Stephen così con grande gioia condivide la sua esperienza con l’allora Superiore provinciale: «Sono felice di dire che la nostra parrocchia ha ormai più di 500 famiglie. Il numero di esse è in costante aumento. [...] La nostra parrocchia è una delle migliori dell’Arcidiocesi. Il merito va all’intera comunità di Madras». Ancora oggi i parrocchiani lo ricordano affettuosamente come pastore premuroso.

Nel 1986 don Stephen torna a Bangalore, dove è Economo locale e redattore del notiziario della Famiglia Paolina Paulines in India. Nel 1990 si trasferisce a Bombay (oggi Mumbai), dove lavora nel settore editoriale per un paio di anni, subendo anche un pesante intervento a cuore aperto, prima di tornare per un anno nella comunità di Bangalore con compiti didattici a favore dei nostri giovani. Nell’aprile del 1993, avendo dato buona prova di sé come Superiore locale, assume tale incarico a Madras (1993-1996), New Delhi (1997-2000), Vijayawada (2000-2003) – dove, durante il suo mandato, è anche Maestro degli Juniores –, e, dal 2003 al 2006, come Delegato a Kozhikode. Passa poi alla comunità di Bangalore, dove rimane fino al 2009. In quell’anno, provato dall’età, viene trasferito a Kochi, dove continua a servire il Signore come confessore di varie comunità religiose e parrocchie.

A novembre del 2018 gli viene diagnosticato il cancro del colon-retto, ma, a causa della sua salute compromessa, i medici non possono intervenire in modo invasivo. Don Stephen ha accettato con fede l’approssimarsi della fine della sua vita terrena, che ha reso al Maestro Divino presso il “Lisie Hospital” di Kochi. Cosciente fino alla fine, negli ultimi istanti, accompagnato dalle preghiere dei confratelli, ha emesso l’ultimo alito sospirando: «Gesù sta venendo».

Affidiamo ora la vita di questo nostro fratello, che molto ha contribuito all’edificazione della Società San Paolo in India, all’amore del Padre, che così bene ha testimoniato lungo molti anni. In quest’anno vocazionale interceda questo nostro fratello, che negli anni ha seguito molti giovani Paolini, per la perseveranza dei tanti giovani che, nel mondo, si affacciano oggi con entusiasmo alla nostra proposta di vita.

 

 

Roma, 1° aprile 2019                                

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


Il funerale avrà luogo alle ore 8.00 di martedì 2 aprile 2019 nella cappella della nostra comunità di Kochi. Dopo la Messa i suoi resti mortali riposeranno nel cimitero del suo paese di origine, Nedungapra.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


ITAESPENG

Agenda Paolina

2 mai 2024

Memoria di S. Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa (bianco)
At 15,7-21; Sal 95; Gv 15,9-11

2 mai 2024

* PD: 1950 arrivo in Giappone.

2 mai 2024FSP: Sr. Elena Montemezzo (1983) - Sr. M. Aloisia Bortoletto (2014) • PD: Sr. M. Silvestrina Rustico (1946) - Sr. M. Lourdes Rodríguez (2000) - Sr. M. Innocente Sakamoto (2023) • IGS: D. Antonio Maria Tozzi (2020) • ISGA: Antoni Szulcek (1999) • IMSA: Dorothy Kopcho (1997) - Cristina Guarino (2017) • ISF: Colomba Pennesi (1997) - Aurelio Bellavista (2004).

Pensiero del Fondatore

2 mai 2024

San Giuseppe non faceva rumore, ma la sua vita era tutta nel suo interno e le manifestazioni esterne erano un risultato, un riflesso dell’interno. San Giuseppe fu obbedientissimo alle prescrizioni della legge mosaica; fu obbedientissimo nell’eseguire i voleri di Dio. Allora ottenga a noi questa vita interiore (APD56, 226).

2 mai 2024

San José no hacía ruido, pero su vida estaba totalmente dentro de él y las manifestaciones externas eran un resultado, un reflejo de lo interior. San José fue obedientísimo a las prescripciones de la ley mosaica; fue obedientísimo en el cumplimiento de la voluntad de Dios. Que obtenga, pues, para nosotros esta vida interior (APD56, 226).

2 mai 2024

St Joseph made no noise, but his life was all within him and the external manifestations were a result, a reflection of the interior. St Joseph was very obedient to the prescriptions of the Mosaic law; he was most obedient in carrying out the will of God. May he then obtain for us this interior life (APD56, 226).