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Dim, Avr

Nella notte tra il 17 e il 18 marzo 2018, quando ormai si era entrati nella V Domenica di Quaresima, ha reso la sua anima a Dio per il premio eterno il nostro fratello sacerdote

DON PIETRO PAOLO DI FIGLIA
84 anni di età, 68 di vita paolina, 63 di professione e 30 di sacerdozio

Pietro (conosciuto e chiamato in Congregazione col nome di professione “Paolo”) nasce il 16 febbraio 1934 come ultimogenito insieme a suo fratello gemello Paolo a Castellana Sicula, paese del Parco delle Madonie situato a circa 100 chilometri da Palermo, in una famiglia numerosa e di provata fede. Sono, infatti, dieci i figli che rallegrano la famiglia di papà Orazio e mamma Vincenza, anche se il dolore bussa presto alla porta di casa con la morte prematura di due sorelline in tenerissima età. Il padre, che ha avuto i piedi offesi da un congelamento subito durante la Prima Guerra Mondiale sul fiume Piave, possiede una ditta che fornisce sabbia e altri materiali da costruzione agli imprenditori edili del luogo e tutti i figli, appena arrivati in età post-scolare, vengono coinvolti in azienda. Fa eccezione solo uno di essi, Giuseppe, disperso durante la Seconda Guerra Mondiale a Bolzano a seguito dei rastrellamenti delle SS naziste e probabilmente deportato in qualche campo di concentramento. Un dolore immenso accolto da tutti con fede paziente.

Il giovane entra in Congregazione varcando il cancello della comunità di Catania il 15 novembre 1949. Non ha ancora compiuto 16 anni, ma la coscienza della sua vocazione, favorita dall’accompagnamento spirituale del suo parroco, è già chiara. Egli precede di un anno l’ingresso del suo gemello Paolo (conosciuto come “fratel Pietro”), oggi membro della comunità San Paolo di Roma. In parrocchia la nostra famiglia religiosa era già nota, essendo proprio in quegli anni entrate tra le Figlie di San Paolo due giovani ragazze del luogo. L’idea di andare a lavorare come missionario nei mezzi di comunicazione lo affascina molto, anche se lascia casa affrontando qualche resistenza del padre.

I Maestri che via via si susseguono lo descrivono di natura sensibile e tenace, con spirito d’’iniziativa e senso di responsabilità; a volte, però, è impulsivo e autoritario, aspetti del suo carattere che, come attestano le stesse relazioni, andrà migliorando nel tempo. Egli resterà a Catania fino al 1953, compiendo il suo apostolato in compositoria, propaganda e libreria. Il 19 marzo di quell’anno entra in noviziato, che compie tra Roma e Ostia fino all’8 settembre 1954, data in cui emette la prima professione come Discepolo del Divin Maestro assumendo, come detto, il nome di “Paolo”. Subito dopo viene trasferito ad Alba per proseguire la sua formazione paolina e occuparsi di impaginazione e brossura nella locale tipografia. Nel 1957 viene trasferito a Roma per completare la sua formazione: qui, dopo altri due anni trascorsi in tipografia, emette la professione perpetua. È l’8 settembre del 1959.

La sua vita da professo perpetuo lo vedranno missionario in tutta Italia. Risponde subito all’obbedienza dei Superiori, che lo spostano nella comunità di Vicenza, dove rimarrà per nove anni, fino al settembre 1968, prestando la sua opera nella locale agenzia della San Paolo Film, oltre che in tipografia come Proto. Nel 1968 si trasferisce a Torino, dove è responsabile del deposito dei libri, incarico che svolgerà anche ad Alba (1975-1979). Seguono lunghi anni a Bari (1979-1993), dove don Paolo è nel tempo Direttore della locale libreria, addetto all’amministrazione del deposito riviste e animatore vocazionale. Qui matura anche la decisione, accolta dai Superiori, di accedere al sacerdozio ministeriale, che culminerà il 23 maggio 1987 con l’Ordinazione presbiterale nella parrocchia di origine. Seguono sei anni a Catania come Superiore locale (1993-1999, esperienza che ripeterà negli anni 2006-2009), prima di tornare ad Alba con l’importante ruolo di animatore della casa natale di Don Alberione (1999-2005). Nel 2009, infine, sostituisce per alcuni anni don Mauro Ferrero, recentemente scomparso, nel delicato compito di cappellano dell’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale, prima di essere trasferito nel 2016 nella Casa “Divin Maestro” di Ariccia, con compiti di animazione della Famiglia Paolina, luogo in cui ha reso la sua anima a Dio.

Negli anni don Paolo ha mostrato un apprezzato attaccamento alla Congregazione, come mostra il ventaglio di apostolati svolti e la grande disponibilità a cambiare comunità anche in età avanzata. Se alcuni atteggiamenti a volte sembravano un po’ rudi, in realtà essi nascondevano una grande riservatezza. Da alcuni giorni manifestava varie sofferenze, che si sono poi conclamate in una fatale emorragia interna. A questo figlio della Sicilia, che tante vocazioni ha donato alla Società San Paolo, affidiamo ora l’importante cammino per il rinnovamento di tutta la Congregazione intrapreso dal Governo generale.

Roma, 19 marzo 2018

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


Le esequie saranno celebrate martedì 20 marzo 2018 alle ore 10 presso la Sottocripta del Santuario “Maria Regina degli apostoli” di Roma. Subito dopo la salma verrà tumulata nel Cimitero Laurentino di Roma.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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Agenda Paolina

27 avril 2024

Feria (bianco)
At 13,44-52; Sal 97; Gv 14,7-14

27 avril 2024

* 2003 D. Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina, è proclamato Beato • FSP: 2017 a Tamatave (Madagascar).

27 avril 2024SSP: D. Pancrazio Demarie (1954) - Fr. Salvatore Fabio (1954) • FSP: Sr. Angela Cavalli (2009) - Sr. Giovanna Ballini (2012) - Sr. Nicolina Pastorino (2021) • IMSA: Gaetana Piazzese (2017) • ISF: Pietro Deplano (1991) - Salvatore D’Aprile (2005) - Luigi Cocci (2011).

Pensiero del Fondatore

27 avril 2024

L’interno, perché la prima santificazione riguarda la mente e il cuore, e l’interno, la vita interiore, che non è però solamente giaculatorie, la vita interiore è imparare, impiegare bene la mente, è pensare a Dio, acquistare una fede sempre più profonda; e col cuore un amore sempre più intenso verso Dio, verso il prossimo (APD56, 249).

27 avril 2024

El interior, porque la primera santificación, concierne a la mente y al corazón, y el interior, la vida interior, que sin embargo no es sólo jaculatorias, la vida interior es aprender, usar bien la mente, es pensar en Dios, adquirir una fe cada vez más profunda; y con el corazón un amor cada vez más intenso a Dios, al prójimo (APD56, 249).

27 avril 2024

The interior, because the first sanctification concerns the mind and the heart, and the interior, the interior life, which however is not only ejaculations, the interior life is learning, using the mind well, it is thinking of God, acquiring an ever deeper faith; and with the heart an ever more intense love for God, for the neighbour (APD56, 249).