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Dom., maio

Alle ore 6.00 circa dell’11 febbraio 2020, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, è deceduto nella comunità di Alba “Divina Provvidenza”, il Discepolo del Divin Maestro

FRATEL IVONE PAOLO PUTTI
90 anni di età, 79 di vita paolina, 72 di professione religiosa

Solo una persona di fede profonda, dotata di spirito paolino e innamorata dell’apostolato come fratel Paolo poteva affrontare una vita missionaria così lunga e impegnativa: Australia, Congo, Nigeria, Irlanda, Inghilterra le tappe dei suoi lunghi anni fuori dall’Italia. E in mezzo altri incarichi di responsabilità in Italia, prima e durante gli anni della sua vita missionaria. In tutto questo il sostegno costante del Primo Maestro, con cui ebbe una cordiale e costante corrispondenza, materiale che andrà ad arricchire l’archivio storico della Società San Paolo. In ogni caso, certamente, il suo carattere socievole, allegro e amante della compagnia lo ha aiutato molto ad affrontare una vita così avventurosa e non certo priva di difficoltà.

Ivone nasce da papà Giovanni e mamma Orsola l’11 giugno 1929 a Campagnola di Brugine, località in provincia di Padova. Dopo aver conosciuto il vocazionista di zona, don Lino Francesco Ruzzante ssp, il 10 ottobre 1940, a soli 11 anni e in piena guerra, entra nella comunità di Sacile (Pordenone). Sono anni in cui i giovani, tra un bombardamento e l’altro, sono molto impegnati in tipografia. Il 18 marzo 1946 entra in noviziato a Roma – Villa San Giuseppe, dove, in occasione della solennità di San Giuseppe di un anno dopo, il 19 marzo 1947, emette la prima professione assumendo il nome religioso di Paolo. I formatori ne tratteggiano sinteticamente un profilo positivo: giovane dotato di buona pietà e zelo apostolico, “affezionato alla Casa” e con senso di responsabilità nell’apostolato. Dopo gli anni della prima formazione a Sacile, nel 1952, dopo la professione perpetua (19 marzo) emessa a Roma, raggiunge la comunità di Vicenza, dove risiede fino al 1961 occupato nella locale tipografia, anche come proto.

In quell’anno si avvia la sua esperienza missionaria. In vista del suo trasferimento in Australia si reca per alcuni mesi a Slough, nei sobborghi di Londra, per imparare l’inglese. Nel novembre 1962 parte per Sydney, dove si inserisce nella comunità di Homebush, sempre impegnato in tipografia. Nel settembre del 1969 si trasferisce alla San Paolo Film di Roma, inserendosi nel settore tecnico. Sono anni intensi, in cui l’apostolato del cinema conosce una notevole crescita in termini di diffusione e a cui anche lui dà un grande contributo. Nel 1991 scatta ancora l’ora della missione: i Superiori lo destinano a Kinshasa, in Congo, dove si occupa della manutenzione della tipografia. Durante la sua permanenza nel paese africano contribuisce anche all’apertura della casa di Ibadan, in Nigeria, recandovisi personalmente per tre mesi alla fine del 1991.

Nel 1993 lascia il Congo e, dopo una breve permanenza nella casa di Tor San Lorenzo (Roma), viene destinato a Ballykeeran (Irlanda). Qui è occupato solo per qualche mese in tipografia e nella libreria di Athlone, prima di essere destinato a Slough e poi nella nuova casa di Battersea Bridge Road (Londra), dove rimarrà fino all’estate del 2013, svolgendo il suo apostolato nella libreria di Westminster.

In quell’anno, a causa di problemi fisici sopravvenuti, torna in Italia, destinato ad Alba – Casa Madre, dove ha potuto rendere ancora il suo servizio in legatoria, prima, nel 2015, di trasferirsi nella comunità “Divina Provvidenza”, che funge da infermeria. Negli ultimi giorni, già provato da un generale indebolimento, la sua situazione si è complicata a causa di un’influenza intestinale, fino al sopraggiungere della morte per insufficienza respiratoria.

Affidiamo ora a questo apostolo di lungo corso le circoscrizioni in cui ha svolto il suo apostolato, perché il Signore non faccia mai mancare apostoli disposti al sacrificio per annunziare al popolo la lieta novella del Regno.

Roma, 11 febbraio 2020

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale

Il funerale di fratel Paolo avrà luogo il 12 febbraio 2020 alle ore 10 (ora locale) nel Tempio San Paolo di Alba. Le sue spoglie saranno subito dopo trasferite nella cappella di famiglia nel cimitero di Campagnola di Brugine (Padova).

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


ITAESPENG

Agenda Paulina

05 maio 2024

VI di Pasqua (bianco)
At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

05 maio 2024

* FSP: 1959 a Kaohsiung (Taiwan) • PD: 1953 a Cinisello Balsamo (Italia) • CP: 2015 Sergio Bernardini e Domenica Bedonni vengono proclamati Venerabili.

05 maio 2024SSP: Nov. Giuseppe Gambino (1930) - Fr. Vincenzo Tommasini (1994) - Don Aloysius Kokkatt (2022) • FSP: Sr. Paulina Campos (1964) - Sr. Imelda Bianchi (1987) - Sr. M. Paola Bergadano (2008) - Sr. Gisella Codias (2011) - Sr. Anna Liscia (2019) • PD: Sr. M. Pasqualina Giaccardi (1998) - Sr. M. Aurora Scellato (2014) • IGS: D. Giulio Polverani (2001) - D. Lorenzo Rossato (2004) - D. Angelo Maria Cuozzo (2012) • IMSA: Antonietta Ponzo (2015) • ISF: Luigia Pendinelli (2008) - Helen Ann Zuzik (2014).

Pensamentos

05 maio 2024

Innalzarsi nella santità! E allora innalzarsi nella santità non vuol dire abbassare gli altri, vuol dire elevarci noi a Dio nell’umiltà e nella fede e nell’amore. Abbassare gli altri per elevarci a noi, in fondo è il dominio dell’egoismo, è l’invidia portata al sommo e anzi alle più deleterie conseguenze (APD56, 291).

05 maio 2024

¡Alzarse en santidad! Y alzarse en santidad no significa rebajar a los demás, significa elevarnos nosotros a Dios en humildad, fe y amor. Rebajar a los demás para elevarnos nosotros es en el fondo dominio del egoísmo, es envidia llevada al máximo y hasta a las consecuencias más deletéreas (APD56, 291).

05 maio 2024

Grow in holiness! And so growing in holiness does not mean looking down on others, it means elevating ourselves to God in humility and faith and love. Looking down on others in order to elevate us to ourselves is basically the domain of selfishness, it is envy taken to the heights and indeed to the most deleterious consequences (APD56, 291).