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Jeu, Mai

Alle ore 4 circa dell’11 novembre 2017, presso la Comunità di Alba “Divina Provvidenza”, è tornato alla casa del Padre il nostro fratello Discepolo

FRATEL DOMENICO PIETRO NEGRI
92 anni di età, 67 di vita paolina, 65 di professione

«Chiedo di essere ammesso alla professione perpetua affinché, mediante l’osservanza dei voti, io mi possa santificare e possa salvare tante anime per mezzo dell’Apostolato delle Edizioni». L’anelito a una santità operosa di colore paolino, espressa da queste poche righe indirizzate al Primo Maestro nel giorno della solennità dell’Assunta del 1957 e scritte alla vigilia dei suoi voti definitivi, ha caratterizzato la vita di fratel Domenico Pietro Negri, che ricorderemo come uno degli ultimi “mastri librai” della Provincia Italia.

Domenico, nasce a Trovo, a circa una quarantina di chilometri a sud-ovest di Milano, il 16 febbraio 1925 da papà Pietro (da cui prenderà il nome di professione) e mamma Maria. Battezzato il giorno successivo nella locale chiesa parrocchiale intitolata a San Biagio, cresce in paese fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Negli anni precedenti, quelli del Fascismo, partecipa controvoglia alle attività della locale Opera Nazionale Balilla. Egli, tuttavia, stando ai ricordi di alcuni Paolini con cui fratel Pietro si è confidato, al momento della proclamazione della Repubblica di Salò (27 settembre 1943), dissociandosi dal movimento fascista, viene arrestato e internato in un campo di lavoro in Germania per oltre un anno, fino al termine della guerra. Un’esperienza che lo porterà per tutta la vita ad amare la storia contemporanea, di cui fu, suo malgrado, protagonista e soprattutto a manifestare sempre molta sensibilità verso le persone sofferenti che ha incontrato nel corso dei lunghissimi anni trascorsi nelle nostre comunità e in libreria.

Domenico varca la porta della comunità di Cinisello Balsamo il 2 maggio 1950, all’età non più giovanissima di 25 anni, per iniziare la prima formazione. Nel marzo successivo si trasferisce a Roma per svolgere l’anno di noviziato a Villa San Giuseppe, sulla via Portuense. Nella Città Eterna emette la prima professione il 19 marzo 1952, prima di confermarla in perpetuo, sempre a Roma, l’8 settembre del 1957. Sono anni in cui, viste le sue attitudini personali, viene subito indirizzato all’apostolato della diffusione in libreria, che vive con lo stesso entusiasmo missionario che sentiva ai suoi esordi in Casa. Negli anni della formazione i giudizi sono sempre positivi e incoraggianti per il giovane Discepolo, perché sa integrare con rara capacità la dimensione apostolica e quella umana e fraterna. «È un elemento stupendamente rasserenante per l’ambiente in cui vive», scrive di lui il Maestro, don Franco Testi, in occasione della valutazione finale redatta prima della professione perpetua.

Questo giudizio positivo verrà confermato da innumerevoli confratelli e clienti delle nostre librerie nei tantissimi anni che, tra Roma (1951-1959), Catania (1959-1973), Firenze (1973-1977 e 1981-2017) e Genova (1977-1981), lo incontreranno sempre impegnato nella sua indefessa opera di diffusione della Buona Novella del Vangelo e la sua personale testimonianza di vita.

Aiutato da una grande memoria per i volti dei tanti sacerdoti, religiosi e laici che incontrava in libreria e per gli innumerevoli titoli delle novità librarie, fratel Pietro con la sua allegria sapeva rendere i luoghi da lui frequentati spazi di vera umanità. Se questo lo portava a soffrire in alcune circostanze, ciò non di meno gli ha permesso di coltivare amicizie profonde, come quella con l’attuale Presidente della Conferenza EpiscopaIe Italiana, Mons. Gualtiero Bassetti, che quando entrava in libreria di Firenze lo cercava per scambiare due parole e averne una competente consulenza libraria. Conosceva, poi, personalmente tutti i parroci, con i loro pregi e difetti, ricordandosi però solo dei secondi per servirli nel migliore dei modi. Anche le religiose che, numerose, frequentavano la libreria vi si recavano non solo per cercare libri e materiale utile alla loro formazione e apostolato ma anche quasi per ricevere la sua fraterna e affettuosa ironia.

Molti confratelli lo ricordano per la sua sensibilità vocazionaria e il suo costante incoraggiamento ai Paolini più giovani, dote non rara per i nostri fratelli librai. Anche il gruppo vocazionale che negli anni ’90 ruotava intorno alla libreria di Firenze era sempre accompagnato da lui con discrezione ed entusiasmo.

Fino all’ultimo a Firenze fratel Pietro ha cercato di rendersi utile in libreria e nella portineria della comunità, dedicando sempre molto tempo a incontrare le persone che andavano a trovarlo. Lo scorso febbraio, poi, ormai troppo indebolito a causa dell’età ha lasciato Firenze per la comunità “Divina Provvidenza” di Alba, salvo scoprire lì l’aggressivo tumore allo stomaco che in pochi mesi lo ha portato, con qualche sofferenza finale ma accompagnato dalla consolante presenza di fratel Lukasz Jedrak, all’incontro definitivo con la Trinità.

Fratel Pietro va ora ad aggiungersi ai 601 Paolini che già godono del premio eterno. Lo affidiamo, in questo triste momento di congedo ma con grato ricordo, a Dio, che consola i giusti e asciuga ogni lacrima dai loro occhi (Ap 21,4).

 

Roma, 12 novembre 2017                                                

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


 I funerali si svolgeranno lunedì 13 novembre 2017 alle ore 10 presso il Tempio di San Paolo di Alba. La salma sarà poi tumulata nel cimitero cittadino.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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Agenda Paolina

2 mai 2024

Memoria di S. Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa (bianco)
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2 mai 2024

* PD: 1950 arrivo in Giappone.

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Pensiero del Fondatore

2 mai 2024

San Giuseppe non faceva rumore, ma la sua vita era tutta nel suo interno e le manifestazioni esterne erano un risultato, un riflesso dell’interno. San Giuseppe fu obbedientissimo alle prescrizioni della legge mosaica; fu obbedientissimo nell’eseguire i voleri di Dio. Allora ottenga a noi questa vita interiore (APD56, 226).

2 mai 2024

San José no hacía ruido, pero su vida estaba totalmente dentro de él y las manifestaciones externas eran un resultado, un reflejo de lo interior. San José fue obedientísimo a las prescripciones de la ley mosaica; fue obedientísimo en el cumplimiento de la voluntad de Dios. Que obtenga, pues, para nosotros esta vida interior (APD56, 226).

2 mai 2024

St Joseph made no noise, but his life was all within him and the external manifestations were a result, a reflection of the interior. St Joseph was very obedient to the prescriptions of the Mosaic law; he was most obedient in carrying out the will of God. May he then obtain for us this interior life (APD56, 226).