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Ter., Abr.

Lo spunto per questa riflessione mi è stato suggerito da una e mail pervenutami da un Delegato dei nostri Istituti nella quale egli lamentava il fatto che mentre, a volte, si chiede l’aiuto degli Istituti aggregati per le nostre iniziative di diffusione editoriali, poi non si fa menzione degli Istituti nei nostri Progetti apostolici circoscrizionali. E’ solo una questione formale o forse c’è da avviare e condividere una riflessione più profonda per sviluppare una diversa sensibilità tra la Società San Paolo e i nostri Istituti?

Questa sollecitazione mi ha spinto a condividere con voi un tema importante che è questo: Cosa si intende e quali sono le ricadute quando noi parliamo di Istituti aggregati? Cosa si intende e quali sono le ricadute quando noi affermiamo che gli Istituti sono “opera propria della Società San Paolo”?

I termini sopra evidenziati sono inseriti nel decreto di approvazione degli Istituti e quindi ne definiscono l’identità giuridica, la quale comporta doveri e responsabilità stringenti, pena l’inconsistenza “carismatica” degli Istituti stessi. Quello che voglio dire è che le parole istitutive dei nostri Istituti non sono pie esortazioni ma “vincoli di vita” che determinano la vitalità stessa degli Istituti allorquando queste vengono prese seriamente in considerazione e messe in atto.

Questi temi sono stati già oggetto di riflessione  del 1° Incontro internazionale dei Delegati degli Istituti Paolini di vita secolare consacrata tenutosi ad Ariccia dal 12 al 18 settembre 2009. Degli interventi fatti in quella occasione, ritengo importante quello fatto da Don Silvio Sassi.

All’inizio della sua relazione, Don Silvio Sassi da subito un inquadramento ben chiaro per capire i nostri Istituti. Egli afferma: “La convinzione che ispira tutta la mia relazione è che non si possono comprendere gli Istituti aggregati alla Società San Paolo senza collocare la loro identità nel permanente progetto del beato Giacomo Alberione teso a garantire l’unità delle diversità di tutte le fondazioni che, in successione, costituiscono la Famiglia Paolina. Essi sono parte integrante della Famiglia Paolina, ma aggregati come “opera propria” solo alla Società San Paolo”.

Spiegando poi i termini sopra evidenziati che sono oggetto della presente riflessione, egli afferma: “Essere “opera propria” della Società San Paolo comporta: 1) Essendo “aggregati”, non hanno un governo proprio, ma l’autorità della Congregazione è l’autorità dell’Istituto. 2) Il fine è concorrere, con la varietà degli apostolati, a raggiungere l’opera di evangelizzazione della Società San Paolo, che è parte della Famiglia Paolina. 3) La spiritualità è quella della Famiglia Paolina. 4) I voti religiosi sono vissuti individualmente nella secolarità.”

Quale potrebbe o dovrebbe essere allora il rapporto tra gli Istituti aggregati e la Società San Paolo?

In quanto “aggregati” e “opera propria” della Società San Paolo ne deriva una grande responsabilità della Società San Paolo nel trasferire in essi lo “spirito paolino” attraverso un’animazione continua e di buon livello: “Il calore e la luce vitale (per gli Istituti aggregati) devono discendere dai Sacerdoti paolini, che hanno qui un grande e delicato ministero” (UPS. I, 20).

Sarebbe venir meno all’incarico ricevuto dal comune Fondatore se la Società San Paolo non prendesse coscienza e non affermasse con chiarezza i suoi compiti nei confronti degli Istituti.

D’altra parte gli Istituti ampliano gli orizzonti sia della spiritualità paolina che degli apostolati paolini. La spiritualità paolina è vissuta anche da laici consacrati nella secolarità; gli apostolati dei laici consacrati o rafforzano quelli già esistenti nella Famiglia Paolina, ma dandone un’applicazione originale, o aggiungono forme nuove, quasi impossibili, per l’evangelizzazione paolina.

Inoltre, gli Istituti completano i modi di vivere il carisma paolino perché lo incarnano nella secolarità.

Allora, in conclusione, per rispondere alla domanda posta sopra, le caratteristiche e le qualità che devono sostenere e qualificare i rapporti tra Società San Paolo e Istituti aggregati sono quelle derivanti da una relazione nella quale avviene uno scambio reciproco e fecondo di doni.

Il Fondatore ha voluto che gli Istituti ricevessero dalla Società San Paolo il dono del carisma paolino, un modo originale di amare Dio e amare il prossimo; d’altra parte gli Istituti ricambiano il dono completando i modi di vivere il carisma paolino perché lo incarnano nella secolarità.

Questa riflessione vorrebbe avviare un percorso e un confronto a che gli Istituti non siano considerati come “un’appendice” della Società San Paolo; che la Società San Paolo ha una grande responsabilità sia formativa che “carismatica” nei loro confronti; che gli Istituti fanno parte integrante della Famiglia Paolina; infine, che abbiamo una grande ricchezza lasciataci in eredità dal nostro Fondatore e che fino ad ora è stata poco valorizzata.

* Don Vito Fracchiolla, Vicario generale, è il Delegato generale per gli Istituti Paolini di Vita Secolare Consacrata

Agenda Paulina

30 abril 2024

Feria (bianco)
S. Pio V, papa
At 14,19-28; Sal 144; Gv 14,27-31a

30 abril 2024

* SSP: 1947 arrivo in Colombia • FSP: 1967 a Concepción (Cile) • SJBP: 1974 a New Manila - Quezon City (Filippine).

30 abril 2024SSP: Fr. Masahiro Tsuruda (2019) - D. Peter Adalbert Scholz (2021) • FSP: Sr. M. Tecla Cutrini (1960) - Sr. M. Salvina Pipus (2008) - Sr. M. Loreta Scano (2020) - Sr. Doris Rodrigues (2022) • PD: Sr. M. Andreina Lobina (2022) • IGS: D. Ugo Antonucci (1991) - D. Giovanni Marceddu (2020) • ISF: Maria Viviani (2012).