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Thu, May

FP LombardiaNell'ambito delle celebrazioni per il centenario, i membri della Famiglia Paolina presenti a Milano e provincia si sono stretti lo scorso 20 giugno intorno al loro arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, in una Messa da lui presieduta presso la parrocchia di San Pietro in Sala che, a sua volta, celebrava il 90° anniversario della sua dedicazione. Un'occasione importante anche per il significato che ha avuto la decisione di celebrare in modo congiunto le due ricorrenze, una legata a un'esperienza carismatica e l'altra espressione della chiesa locale: segno della presenza viva della nostra famiglia religiosa nel tessuto ecclesiale ambrosiano. Lo ha fatto capire nella sua omelia Scola, quando, facendo riferimento alla prima lettura, ha detto che «Giacomo, Cefa e Giovanni si diedero la destra in segno di comunione: la comunione non è l'esito dei nostri pur necessari sforzi; essa piuttosto deve accolta come iniziativa della Trinità nella nostra vita, che Gesù ci ha fatto conoscere nella sua vita terrena mediante l'offerta del suo corpo e che il suo Spirito rende esperienza reale. Da questa Eucaristia nasce quindi il profondo senso di comunione che ci unisce in questo momento».

 

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 L'omelia del Cardinale 

 

Il cardinale ha poi citato una bella frase di don Alberione: «Tutta la vita umana dev'essere coinvolta nella vita di fede, nessuno e nulla deve restarne escluso». «Mi colpisce quel "niente e nessuno"», ha detto Scola. «La potenza della fede genera questa apertura tipicamente cattolica, universale, a 360 gradi diretta a tutto l'umano. Tutta l'esistenza dell'uomo, in tutte le sue dimensioni corporali e spirituali, va per gratitudine verso la donazione di se stesso. La nuova evangelizzazione ci porta all'uscita verso il mondo intero. È qui il cuore dell'intuizione geniale di don Alberione di servirsi di tutti i mezzi mediatici per raggiugere ogni uomo. L'idea stessa di una rivista che si chiama "Famiglia Cristiana" lo conferma, una rivista che sappia mostrare l'umanissima potenza della famiglia vissuta secondo la fede».

 

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Il servizio di Telenova

  

Un ultimo accenno è stato fatto sul momento difficile dei giornali: «Anche se per il mondo dei media il momento è difficile e lo sarà anche negli anni a venire è importante restare fedeli all'intuizione di don Alberione per trovare sempre il modo e le strade di andare verso tutti gli uomini, nella semplificazione se necessario, ma anche nella tenace riproposizione di queste forme e di questi strumenti».

L'incontro si è poi concluso nell'oratorio della chiesa di San Pietro in Sala con una semplice agape fraterna.