Il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura (15-18 febbraio), inserito nel contesto dell’Anno Santo 2025, offre un’opportunità preziosa per riflettere sul rapporto tra la comunicazione e le arti, un tema centrale nella missione della Società San Paolo. Come Don Alberione intuì fin dagli inizi della sua fondazione, l’annuncio evangelico non può prescindere dal confronto con la cultura e con i linguaggi artistici del proprio tempo.
Nel suo percorso formativo e nell’elaborazione della sua opera, Don Alberione comprese la necessità di utilizzare i mezzi di comunicazione per diffondere il Vangelo in modo efficace. Tale intuizione nasceva da una lettura attenta del suo tempo: un’epoca segnata dall’emergere della stampa periodica, delle prime forme di comunicazione di massa e dal crescente influsso delle arti sulla società. Alberione non si limitò a considerare i mezzi come strumenti neutri, ma ne colse la valenza culturale e spirituale, comprendendo che la comunicazione doveva essere inserita in un dialogo costante con le espressioni artistiche e intellettuali.
Il suo riferimento a San Paolo era chiaro: l’Apostolo delle Genti sapeva adattare il messaggio evangelico alle diverse culture con cui entrava in contatto, senza tradirne l’essenza. Egli raccolse questa lezione e la applicò al mondo moderno, pensando la Famiglia Paolina come una realtà capace di interagire con i linguaggi culturali contemporanei per annunciare Cristo Maestro, Via, Verità e Vita.
Oggi, nel contesto dell’evangelizzazione, la lezione alberioniana è più attuale che mai. Il Giubileo degli Artisti non è da vedere solo come una celebrazione del talento e della creatività, ma un invito a riconoscere il ruolo dell’arte come veicolo di verità, di bellezza e di speranza. La Società San Paolo, con il suo impegno editoriale e mediatico, è chiamata a promuovere un’interazione feconda tra la comunicazione e le arti, valorizzando il contributo degli artisti e dei pensatori nella costruzione di una cultura permeata dai valori evangelici.
L’opera di Don Alberione ci ricorda che la comunicazione non è unidirezionale: non si tratta solo di diffondere un messaggio, ma di creare spazi di confronto, di dialogo e di ascolto. Il mondo dell’arte e della cultura non è un semplice destinatario della comunicazione cristiana, ma un interlocutore prezioso, con cui è necessario interagire per comprendere le inquietudini e le domande profonde dell’uomo contemporaneo.
Seguendo l’intuizione del Fondatore, la Società San Paolo è chiamata oggi a rinnovare il proprio impegno culturale, non solo attraverso l’attività editoriale, ma anche attraverso progetti che favoriscano la contaminazione tra i diversi linguaggi artistici e comunicativi. Il confronto con il mondo della cultura non è un’opzione, ma una necessità per un apostolato che voglia essere incisivo e autentico.
Il Giubileo degli Artisti ci offre dunque l’occasione per riscoprire questa missione: essere comunicatori del Vangelo non significa solo trasmettere contenuti, ma anche saper ascoltare e dialogare con chi, attraverso l’arte e il pensiero, cerca la verità e la bellezza. In questo, Don Alberione resta un modello imprescindibile per tutti coloro che operano nel campo della comunicazione e dell’evangelizzazione.
Un esempio concreto di questo impegno è l’esperienza del Centro Culturale San Paolo, che da anni opera per favorire il dialogo tra cultura e fede attraverso eventi e iniziative di formazione, cercando di incarnare lo spirito paolino dell’incontro con il mondo della cultura, offrendo uno spazio di riflessione aperto alle nuove sfide della comunicazione e dell’arte.