9 ottobre, ore 5:45, due pulmini e tre macchine di Casa generalizia portano un gruppo di 27 persone all’aeroporto di Fiumicino; un’ora e poco più di volo e i 27 membri della Famiglia Paolina, provenienti da ogni continente, si ritrovano a Malta, per un pellegrinaggio, in occasione dei 100 anni della Sobicain, sui luoghi dell’isola in cui è stato san Paolo dopo il terribile naufragio raccontato in Atti 27-28. Non è stato così agevole arrivarci per l’Apostolo delle genti, come ci racconterà in modo commovente nel pomeriggio un docudramma di Massimo My, The Shipwreck (Il naufragio): una terribile tempesta e un approdo di fortuna, che nel disegno divino sull’Apostolo gli permette di restare sull’isola alcuni mesi e lasciarvi tracce gelosamente custodite dai maltesi nei secoli.
Dopo la celebrazione eucaristica di apertura nella seconda mattinata, presieduta da don Walter Lobina che ha offerto un’ampia riflessione sulla “santificazione del nome” di cui parlava il Vangelo di Luca, il pomeriggio di questo primo giorno di pellegrinaggio, caratterizzato da un caldo estivo, ci ha visti sulle tracce archeologiche che testimoniano la religiosità degli abitanti dell’isola ben prima dei tempi di Paolo, nei siti di Hagar Qim e Mnajdra.
Una giornata intensa, che ci ha catapultati nel mondo di Paolo e delle sue ultime tappe di vita a servizio del disegno di Dio prima dell’arrivo a Roma.
Il nostro pellegrinaggio sulle orme di san Paolo a Malta continua giovedì 10 e venerdì 11 ottobre. Sarebbe meglio dire che è l’Apostolo a venirci incontro in ogni angolo: non c’è via, angolo o piazza che non rechi un ricordo, una statua, un’edicola, un’iscrizione commemorativa collegata con il nostro padre Paolo. È bello anche sentire con quanto orgoglio e affetto i maltesi parlano del loro patrono, così “presente” nella memoria storica di Malta. Così giovedì abbiamo visitato la Baia di San Paolo, dove egli fece naufragio, la cappella del miracolo della vipera, la casa (tenuta agricola) del governatore Publio che secondo Atti lo accolse con benevolenza, la chiesa di san Francesco a Qawra con la sua particolare architettura moderna che vuole sintetizzare le tre fedi monoteistiche, Mellieha con la grotta di san Luca; il giorno seguente, a Rabat le catacombe di san Paolo, segno della presenza cristiana nei secoli successivi e prima dell’arrivo degli arabi, poi a Medina la collegiata di san Paolo e il museo vicino, la domus romana e infine la cattedrale di san Paolo, dove il governatore Publio avrebbe incontrato san Paolo. Decine di tele e di opere ci sono venute incontro, restituendoci l’impatto del grande santo su credenti e artisti di varie epoche.
Emoziona attraversare luoghi che in qualche modo hanno visto la presenza dell’Apostolo: e la memoria forte arrivata fino a noi testimonia l’impressione profonda che deve aver lasciato negli abitanti dell’isola che ebbero la fortuna di incontrarlo.
Con sabato 12 ottobre il pellegrinaggio di Famiglia Paolina sulle orme di Paolo a Malta raggiunge il suo culmine e si avvia a conclusione. Ci accompagna una giornata soleggiata e con l’aria rinfrescata dal vento della giornata precedente. Dopo una breve sosta davanti alla statua di san Paolo a Naxxar, arriviamo alla capitale di Malta, La Valletta: una città ricca di storia e anche di tracce dell’Apostolo nella chiesa di san Paolo naufrago, che conserva una reliquia del braccio e parte della colonna su cui fu decapitato, oltre a tante opere pittoriche che illustrano scene della sua vita. È poi la volta della concattedrale di San Giovanni, dove, oltre allo splendore della chiesa, ci è dato di vedere la Decapitazione del Battista di Caravaggio. Si prosegue poi con la visita della cattedrale greco-cattolica, che conserva una preziosa icona duecentesca della Madonna, la Panaghia Damascena.
Dopo un pranzo un pieno centro della città, si parte infine, su ferry, per un giro più storico-turistico alla volta di Birgu, con gli splendidi edifici e chiese d’epoca. E, con un pizzico di malinconia, ma anche pieni di gioia per quanto abbiamo visto e sperimentato, torniamo al seminario, pronti per il rientro il giorno successivo. Salutiamo Giselle, la guida che ci ha accompagnato con pazienza e competenza nel nostro itinerario paolino a Malta.