La discesa dello Spirito Santo sigilla le grazie pasquali, perché è lo Spirito Santo che ci permette di goderne e le rende efficaci in noi oggi. Grazie a Lui, non solo ricordiamo l'opera di Gesù, ma vi partecipiamo e la rendiamo presente nella liturgia della Chiesa.

La festa della Regina degli Apostoli ci ricorda che viviamo tutto il tempo pasquale alla presenza di Maria. È lei che ci insegna a seguire Gesù, che porta la croce e che muore sulla croce per la nostra salvezza. È Maria che ci insegna a rimanere ai piedi della croce e a vivere questo momento non solo come una grande tragedia, ma soprattutto come un momento di salvezza, un momento in cui la vera vita nasce dalla morte.

Penso sia necessario tornare a questo momento per imparare da Maria come vivere la sofferenza, la perdita di una persona cara, il dolore e qualsiasi altro evento segnato dalla croce e dalla morte. La presenza di Maria in questi momenti e luoghi non manca. Ovunque suo Figlio soffra e muoia, lei rimane con lui fedelmente, è vicina... e porta la forza del “Fiat” pronunciato a Nazareth, che si rivela una fiducia non revocabile in Dio, un consenso a tutto... ma un consenso che non giudica prematuramente, non si scoraggia e non si arrende, ma sa aspettare fino all'ultima parola di Dio, fino alla tomba vuota, fino alla Risurrezione.

Conosciamo bene il breve vangelo di San Giovanni che leggiamo nella festa della Regina degli Apostoli (Gv 19,25-27). Conosciamo a memoria le parole di Gesù: "Donna, ecco il tuo figlio!", "Ecco la tua Madre!".  Non possiamo però passare con indifferenza di fronte al grande mistero che si sta svolgendo qui. Il Golgota è una scuola di accoglienza e di ospitalità. Qui c'è Gesù, che ha detto di sé: “E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Gesù crocifisso ha le braccia aperte, accoglie sempre tutti coloro che vengono da Lui. Il Golgota è un luogo accogliente che, contrariamente alle apparenze, invita alla vita, offre pienezza di vita e diventa la porta del regno di Dio. Qui, nelle ferite di Gesù, troviamo la nostra salute. Qui, il cuore di Gesù, aperto dalla lancia del soldato, diventa la casa di ogni essere umano e la fine del cammino di ogni pellegrino. Qui si realizza la possibilità di entrare in cielo; dal Golgota si è più vicini alla casa del Padre.

  Gesù crocifisso è il maestro dell'ospitalità, dell'accoglienza.... Nelle parole pronunciate dalla croce, vediamo l'invito a Maria ad accogliere Giovanni e ciascuno di noi come suoi figli. E a Giovanni e a noi, Gesù propone di accogliere Maria come nostra Madre. Questo legame di madre e figlio nasce sulla croce di Gesù e attraverso la croce di Gesù, come se il Maestro divino volesse dirci che è lui a far nascere questo legame, ne è la fonte, il sigillo e la potenza. Il Salvatore crocifisso ci insegna come accogliere gli altri e cosa significa essere accolti.

Frutto di questo momento è anche la presenza di Maria nel Cenacolo di Pentecoste. Maria, Madre degli Apostoli, prega insieme ai suoi figli, agli apostoli e ai discepoli di Gesù, e attende lo Spirito Santo. E qui, non solo il Cenacolo come luogo, qualche sala al piano superiore, ma persone vive diventano la casa dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo, inviato dal Padre, trova una dimora ospitale nella comunità dei discepoli e in ciascuno dei partecipanti a questo evento. Ed ecco, la scuola dell’ospitalità e dell’accoglienza continua...

Qui incontriamo Maria Maestra e Regina degli Apostoli. È alla sua presenza e in risposta alla sua preghiera che gli Apostoli ricevono lo Spirito Santo e ottengono la capacità di gridare a Dio "Abbà, Padre!". Ecco un altro atto da cui nasce la famiglia dei redenti secondo il disegno di Dio. In primo luogo, la croce di Gesù: "Ecco il tuo figlio!", "Ecco la tua Madre!". Ora, con la forza dello Spirito Santo, gli apostoli e tutti noi gridiamo: “Abbà, Padre!”. Come cristiani redenti dal sangue di Cristo e riempiti di Spirito Santo, siamo a casa! Con la Madre, i fratelli e le sorelle, il divino fratello Gesù e il Padre a cui possiamo gridare “Abbà”, Padre! “Abbà”, Papà!

Dio, nella sua provvidenza, ha voluto che questa scuola si svolgesse alla presenza e sotto lo sguardo materno di Maria. Ecco la nostra Madre e Maestra di apertura, di accoglienza, di ospitalità verso Dio e verso il prossimo. Qui c'è la Maestra della comunicazione d'amore, che ci insegna ad ascoltare per accettare e accogliere.

La Scuola del Golgota e del Cenacolo di Pentecoste è la scuola affidata da Dio a Maria. Qui ci troviamo, come suoi figli e discepoli, per diventare, sul suo esempio, apostoli dell'accoglienza, apostoli della comunicazione che porta alla comunione, apostoli dell'amore. Alla scuola di Maria possiamo diventare maestri di ospitalità, di comunicazione e di accoglienza dell'altro.

A Maria ci affidiamo con fiducia e chiediamo: “Suscipe nos, Mater, Magistra, et Regina nostra...”. Accoglici, o Madre, Maestra e Regina nostra, e prega per noi il tuo Figlio...