Tre Fontane è il luogo dove il nostro padre san Paolo è stato martirizzato, decapitato come cittadino romano. Vicino a questo luogo possiamo trovare alcuni posti legati alla devozione alla Madonna. Per esempio, entrando nell’abazia delle Tre Fontane possiamo vedere, a destra, una chiesa intitolata a Santa Maria Scala Coeli. Questa chiesa è ancora legata a san Paolo perché dentro di essa c’è una cripta in cui san Paolo è stato incarcerato prima del suo martirio. In questa coincidenza troviamo come un incontro di san Paolo e la Madonna. C’è inoltre una storia dalla quale deriva il nome di questa chiesa, Scala Coeli, ancora in relazione alla Madonna. Un giorno san Bernardo di Chiaravalle, il fondatore della celebre abbazia di Clairvaux, ebbe una visione: vide che l’anima di un defunto, per il quale il santo stava invocando aiuto, dopo aver salito una lunga scala, era accolta dalla Madonna. Per questo hanno dato il nome Scala coeli (Scala del cielo) a questo luogo.

Ancora, attraversando la strada, troviamo un altro posto fortemente legato alla Madonna. C’è una piccola grotta in cui la Madonna è apparsa a un uomo chiamato Bruno Cornacchiola. Egli, peccatore, come allora si considerava, racconta la sua visione avuta in questa grotta. Era venuto in questo luogo per preparare una relazione da leggere in una conferenza, in cui attaccava le tesi cattoliche della verginità, dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione di Maria. A un certo momento la Madonna gli apparve e gli disse: “Tu mi perseguiti; ora basta!”. E Bruno aggiunge che da quel momento Gesù, Via, Verità e Vita è entrato in lui. Dopodiché rende testimonianza dicendo: “La Vergine Madre nella sua bontà infinita mi indicò la via della salvezza”. In questo modo, dunque, la Madonna è intervenuta non solo per difendere la sua verginità e anche l’assunzione, ma soprattutto per salvare un’anima che si era persa nell’errore.

Questi due luoghi e le due storie legate alla Madonna ci ricordano, quindi, il ruolo importante della nostra Madre Maria. Lei, nell’opera della salvezza compiuta da nostro Signore, è sempre stata collaboratrice rilevante fin dal momento in cui l’angelo Gabriele annunciò la nascita del Figlio dell’Altissimo e la Vergine accettò e lo diede alla luce (Lc 1,29-33). Anche il Beato Giacomo Alberione, il Fondatore della Famiglia Paolina, nella sua comprensione della Madonna, la riconosce certamente come un modello dell’apostolo e dell’apostolato nel senso che la Ella diede al mondo Gesù, la Parola vivente, tanto che il beato Alberione la presenta come la prima apostola, appunto perché ci ha dato il Salvatore; e consiglia ai suoi figli e alle sue figlie spirituali di imitare la Madonna, invocandola con il titolo Regina degli Apostoli. Questo titolo mariano, Regina degli apostoli, non vuol dire soltanto che lei protegge gli apostoli e occorre tenerla come la Madre di Gesù ricordando la sua presenza nella prima comunità, ma più che altro, per noi, significa che Maria è Apostola con Cristo, in dipendenza da Cristo, in partecipazione con Cristo Apostolo. Maria è Corredentrice. Come cooperò alla Redenzione, così coopera all’applicazione di essa. Maria ha una missione apostolica per tutti i tempi (UPS IV, 267-269), e i nuovi apostoli del nostro tempo possono contare su di lei come loro Madre, Regina e Maestra.

Nella storia della salvezza la Regina degli Apostoli, assumendo il ruolo di corredentrice, ha dato il più alto esempio dell’apostolo: dare Gesù al mondo. Noi paolini, imitando la prima Apostola, Maria Regina degli Apostoli, dobbiamo portare avanti questa missione di dare Gesù ai nostri contemporanei. A questo riguardo, il nostro padre san Paolo nella lettera ai Galati, con la frase Donec formetur Christus in vobis, sta a indicarci che prima noi dobbiamo vivere Gesù per poi darlo, come la Madonna portò il suo Figlio nel suo grembo e lo diede al mondo.

Maria, Regina degli Apostoli, prega per noi, apostoli del nostro tempo!