19
Fri, Apr

La disciplina che studia la gestione della conoscenza la classifica in due tipi: conoscenza tacita e conoscenza esplicita. Il termine tacito deriva dal latino tacitus, che significa "non espresso a parole", cioè quella conoscenza che è difficile da formalizzare e trasmettere ad altre persone, poiché deriva dall'esperienza e tende ad essere fisica e soggettiva. Questa conoscenza è legata alle esperienze, alla visione del mondo e alle pratiche di un determinato individuo. Si avvicina a quello che, nella teoria della conoscenza, viene concettualizzato come "senso comune", ma con una differenza: può essere verificabile e, nel tempo, esplicitato.

Al contrario, il termine esplicito deriva dal latino explicitus e significa dichiarato, chiaro. Pertanto, la conoscenza esplicita è quella che può essere facilmente formalizzata e condivisa con altre persone, come testi, immagini, infografiche, video e altri materiali.

Gli autori Nonaka e Takeuchi (Campus, 1997-RJ) utilizzano la metafora dell'iceberg per esemplificare questi tipi di conoscenza, affermando che quella esplicita rappresenta solo la parte superiore visibile, mentre quella tacita è la parte non visibile dell'iceberg. Questo perché deriva dall'esperienza, avendo una dimensione contestuale come la visione del mondo, gli spunti e le intuizioni.

Questa classificazione utilizzata nella gestione della conoscenza mira a comprendere come avviene la trasmissione della conoscenza nel contesto delle istituzioni e come estrarre benefici positivi nella realtà istituzionale. Tutto il know-how di una determinata organizzazione deve essere conservato e trasmesso alle generazioni successive come condizione di continuità.

Nel contesto istituzionale della nostra famiglia religiosa, la Famiglia Paolina, chiamiamo questa conoscenza il nostro patrimonio carismatico. Sappiamo perfettamente di possedere un grande patrimonio registrato, cioè in forma esplicita, che ci è stato trasmesso in innumerevoli modi. Tuttavia, siamo anche consapevoli che esiste un'enorme profondità di motivazioni e intuizioni, sia del Fondatore, il Beato Giacomo Alberione, sia dei nostri pionieri che gli sono stati vicini nella prima fase di vita della nostra famiglia, che certamente ci sono arrivate in modo parziale, o interpretate da chi ha vissuto insieme i primi tempi, o non ci sono nemmeno arrivate.

Mi riferisco a situazioni come: l'entusiasmo, il sentimento dell'inizio, la passione e i festeggiamenti per i risultati raggiunti, le lotte e l'angoscia, la paura del fallimento, la mancanza di risorse e un'infinita quantità di conoscenze tacite che sono rimaste con i nostri primi eroi ed eroine. Una parte di questa conoscenza tacita potrebbe essersi addormentata con quella generazione iniziale, mentre un'altra parte significativa continua a essere trasferita in qualche modo, sempre in forma tacita, in aggiunta alla conoscenza esplicita che possediamo.

Quando pensiamo alla missione e alla sua continuità, è necessario tenere presente questa dimensione tacitamente trasmessa, cioè modi molto particolari di intendere la realtà apostolica e carismatica che sono difficili da esplicitare, proprio perché provengono dall'esperienza, dalla dimensione contestuale, dalla visione della missione e dell'evangelizzazione, da spunti e intuizioni.

L'attenzione a queste particolarità della conoscenza tacita può rappresentare una revisione della visione fondativa, oltre che un rinvigorimento della missione paolina. La conoscenza esplicita, quella formalizzata, essendo la parte visibile dell'Iceberg, rappresenta una parte importante, proprio perché formalizzata e facilmente trasmissibile, ma riprendere la conoscenza tacita dal punto di vista della comprensione della missione richiede uno sguardo attento alle sfumature del percorso di vita dell'istituzione che sono sommerse nella parte non visibile dell'Iceberg e che costituiscono una ricchezza carismatica fondamentale per la continuità della missione paolina. Ad esempio, se prendiamo la frase esplicita di Alberione: "usare i mezzi più rapidi ed efficaci", la nostra comprensione può assimilare un significato relativamente superficiale rispetto a ciò che il nostro beato Giacomo Alberione pensava realmente.

Agenda Paolina

April 19, 2024

Feria (bianco)
At 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59

April 19, 2024

* Nessun evento particolare.

April 19, 2024SSP: D. Ettore Cerato (1995) • FSP: Sr. M. Immacolata Di Marco (1968) - Sr. Santina De Santis (2003) - Sr. Gemma Valente (2015) - Sr. M. Luciana Rigobello (2018) - Sr. Giuseppina Bianco (2021) • PD: Sr. M. del Sacro Cuore Carrara (2004) - Sr. M. Flavia Liberto (2016) • IGS: D. Sergio Lino (2000) • IMSA: Marta Manfredini (2005) - Anna Paola Firinu (2020) • ISF: Rosetta Sebastiani (1993) - Vincenzo Giampietro (2009) - Rita Morana (2014) - Maria Iacovaz Serli (2018).