La morte rende tutti gli uomini uguali davanti a Dio. E anche se oggi si cerca di prolungare la vita il più possibile, sappiamo molto bene che, per tutti noi, verrà un giorno in cui ritroveremo quelli che ci hanno preceduto. Ognuno di noi ha perso qualcuno di caro. E, in questo mese di preghiera per i defunti, tutti possiamo ricordare un nome, una faccia, uno sguardo che ci manca e che ci ricorda momenti di gioia e di comunione vissuti insieme.

La morte di qualcuno dei nostri cari potrebbe provocare tristezza, nostalgia o angoscia. Però, la Chiesa ha scelto di mettere il ricordo e di preghiera accanto alla solennità di Tutti i Santi! Non è per caso. C’è un legame molto forte e molto profondo tra i santi e i defunti. Non solo il destino comune della morte, ma soprattutto la presenza del Padre Nostro che, dall’altro lato della realtà ci aspetta come il Padre che riconosce da lontano il passo del figlio prodigo che sta tornando a casa. Anche se non abbiamo tanta voglia di tornare dal Padre, Egli ci accoglie nello stesso modo in cui ha accolto il figlio prodigo.

La Parola di Dio nel Secondo Libro dei Maccabei (12, 43-45) ci insegna che non è “superfluo e vano pregare per i morti”, “perché fossero assolti dal peccato”. Inoltre ogni cultura e religione ha i suoi modi per “ricordare” i morti, per rimanere in comunione con loro e per affidarli a Dio. Il cuore umano non vuol perdere per sempre i propri cari e quindi prega per loro e spesso anche con loro perché abbiano pace e serenità. Per un cristiano questo si sostanzia anche nell’espressione della propria fede nella risurrezione dai morti, in una vita eterna oltre la vita terrena, in un Dio che non è Dio dei morti ma dei viventi. A quel Dio ognuno affida i propri cari defunti nella preghiera personale e famigliare, specialmente nelle celebrazioni delle Sante Messe. Per sottolineare l-importanza della preghiera per i defunti, il 2 novembre, nella liturgica Commemorazione dei fedeli defunti la Chiesa dà possibilità ad ogni sacerdote di celebrare tre Sante Messe.

Il nostro Fondatore Beato Don Giacomo Alberione nel libro “Per i nostri defunti” sottolineava proprio l’importanza della celebrazione della Santa Messa per i defunti. Ricordava che “S. Pier Damiani, ancora fanciullo, rimase orfano di padre e di madre. Fu ricevuto da un suo fratello, che lo trattava duramente e gli lasciava mancare il pane e i vestiti. Un giorno trovò per via una moneta d’argento, senza averne potuto conoscere il padrone. Immaginate quale gioia per il piccolo Pierino! Gli parve di aver trovato un tesoro, e subito pensò di comperarsi un cappello, le scarpe, una giubba; abbisognava di tutto! In quel punto gli vengono in mente il padre e la madre che non ha più, gli occhi si riempiono di lacrime e corre a portare quella moneta ad un Sacerdote, affinché celebri la S. Messa per i suoi poveri morti. Lo credereste? Da quel giorno, protetto dalle anime sante del Purgatorio, la sua fortuna si cambiò. Un altro fratello lo raccolse, lo fece studiare, e Pier Damiani diventò un Sacerdote, Vescovo, Cardinale, Santo. Ecco ancora come una sola Messa, fatta celebrare per le anime del Purgatorio, sia stata principio d’immensi vantaggi. Ma, oh! quali vantaggi maggiori, se alla Messa si unisce la S. Comunione!”

Quindi non solo è giusto, ma è doveroso pregare per i morti. I nostri cimiteri, non solo il 1° novembre, ma sempre sono il luogo della memoria e della preghiera. Anche la cura dell’aspetto esterno delle tombe dei nostri cari è un segno del nostro amore verso di loro. La preghiera per i defunti è proprio questa solidarietà, aldilà di ciò che si vede, per quelli che ci hanno preceduto e adesso contano sul nostro aiuto, sulla nostra fede. Perché il Regno di Dio è comunione, comunione tra santi e meno santi, comunione con Dio e i fratelli.

Pregare per i defunti significa dunque riconoscere che siamo della stessa famiglia, della stessa stirpe di peccatori redenti e salvati da Gesù-Cristo, il Figlio del Padre. Significa che abbiamo capito che le nostre radici sono nei cieli e testimonia che l'amore è più forte della morte.