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Tue, Apr

Perciò potremmo definire questa lettera come la più “pastorale” di Paolo. Mentre si trovava (tra il 54 e il 57) impegnato nella fondazione della comunità di Efeso, era venuto a conoscenza (1,11) di situazioni incresciose verificatesi a Corinto; inoltre da quella città era giunta una lettera in cui la comunità chiedeva indicazioni su altre questioni (7,1).

Questa lettera pertanto non ha una struttura, ma affronta le varie questioni proposte. Essa è preziosa come documento di vita cristiana in una città pagana, a circa vent’anni dalla scomparsa di Gesù, ed è ancora più preziosa per la teologia che Paolo sviluppa sotto lo stimolo di situazioni concrete: la sapienza cristiana, i rapporti tra cristiani, l’appartenenza dei credenti a Cristo, l’Eucaristia, la Chiesa come corpo ricco di vita-lità e di doni, la vita di risorti con Cristo. A questa teologia attingerà norme di fede e di vita cristiana la Chiesa di tutti i tempi.