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Sun, May

Giorni di luce! Così possiamo caratterizzare la seconda settimana dell’XI Capitolo generale. Luce fisica che viene dal sole, che brilla imponente sopra il lago di Albano, regalandoci tramonti stupendi. Luce spirituale che sorge dallo Spirito ogni giorno invocato sull’Assemblea. Luce mentale che arriva dalle diverse conferenze e dai successivi lavori di gruppo che segnano la fase iniziale dello “Scegliere”, dando così forma alle riflessioni in vista dell’elaborazione di priorità e linee operative per il prossimo sessennio.

Frutto del cammino di preparazione al Capitolo, l’Instrumentum laboris ci fa da GPS. I tre nuclei che lo compongono invitano a riflettere sulla nostra vita paolina nelle sue varie dimensioni. Percorrendo questo itinerario, tutto il lunedì 6 giugno è stato dedicato al primo nucleo: “Il Paolino e le sue radici carismatiche”. Don Paolo Bazaglia, paolino brasiliano, ci ha aiutato ad approfondire questo nucleo, partendo dalla dimensione apocalittica e profetica di San Paolo. Sull’esempio dell’Apostolo, siamo chiamati ad essere uomini di relazione e di connessione, per “tradurre” o “editare” il Vangelo nel nostro tempo e nella nostra cultura. Come Paolo, siamo chiamati a lavorare, artigianalmente, per intrecciare le reti ed edificare comunità guidate da Cristo, il vero protagonista della nostra vita.

La pedagogista italiana Antonia Chiara Scardicchio ha illuminato la giornata di martedì 7 giugno, regalandoci diversi “insights” sulla dimensione formativa del secondo nucleo, cioè “Il Paolino in missione: formazione integrale per la missione”. Dopo aver contestualizzato lo scenario epistemologico, pedagogico e formativo attuale, la professoressa ci ha provocato ad andare oltre, in una esposizione piena di riferimenti evangelici, di metafore e poesia, ma sempre concreta e attenta alla nostra realtà.

Il secondo nucleo è stato oggetto di studio anche mercoledì 8 giugno, in particolare sulle prospettive apostoliche. La guida della giornata è stata affidata al sacerdote marianista spagnolo Javier Cortés Soriano, per diversi anni direttore della casa editrice PPC e poi del Gruppo SM, oltre ad aver svolto innumerevoli incarichi nel campo editoriale ed educativo in Spagna. Padre Cortés ci ha fatto vedere che qualsiasi progetto di ri-creazione, specialmente nella galassia Google in cui abitiamo oggi, deve partire da una profonda esperienza di fede, essere segnato da un atteggiamento aperto e privo di pregiudizi, e rimanere attento ai segni dei tempi.

Giovedì 9 giugno è stato dedicato al terzo nucleo: “Una Congregazione sinodale”. Per introdurci al tema e farci capire meglio questo concetto ampio e complesso, vero modo di essere Chiesa e Congregazione, l’invitata del giorno è suor Nathalie Becquart, sottosegretaria nella Segreteria generale del Sinodo. Suor Nathalie ha ricordato che il Sinodo è “un evento che fa riflettere sull'identità più profonda della Chiesa”, che “la sinodalità è il modo di trasmettere la fede oggi” e che “tutto parte dall’ascolto e dall’accoglienza della diversità”, passando poi al discernimento e all’accompagnamento. Sinodalità è fondamentalmente un cammino, un movimento dall’“io” al “noi”.

Sul valore della sinodalità nella vita ecclesiale aveva già accennato mons. José Rodríguez Carballo, segretario del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Nella sua omelia, mercoledì 8 giugno, l’arcivescovo ha evidenziato che “il Capitolo è il momento più bello per manifestare la sinodalità nella Congregazione, per questo è un evento ecclesiale, in cui dobbiamo avere molto presenti le 3 parole chiave proposte da Papa Francesco, cioè comunione, partecipazione e missione”. Mons. Carballo ha invitato i Capitolari a “condividere sogni”, a non perdere la capacità di sognare, ma di farlo insieme, senza dimenticare mai la profezia.

Con la mente, lo spirito e il corpo ravvivati da questi giorni di “luce”, i Capitolari proseguono i lavori in vista della tessitura del Documento finale, sempre implorando il Signore, come ci ha insegnato il nostro Fondatore: “illumina la nostra mente, fortifica la nostra volontà, santifica il nostro cuore”.

 

Ariccia, Casa Divin Maestro, 9 giugno 2022

fr. Darlei Zanon


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Agenda Paolina

May 05, 2024

VI di Pasqua (bianco)
At 10,25-26.34-35.44-48; Sal 97; 1Gv 4,7-10; Gv 15,9-17

May 05, 2024

* FSP: 1959 a Kaohsiung (Taiwan) • PD: 1953 a Cinisello Balsamo (Italia) • CP: 2015 Sergio Bernardini e Domenica Bedonni vengono proclamati Venerabili.

May 05, 2024SSP: Nov. Giuseppe Gambino (1930) - Fr. Vincenzo Tommasini (1994) - Don Aloysius Kokkatt (2022) • FSP: Sr. Paulina Campos (1964) - Sr. Imelda Bianchi (1987) - Sr. M. Paola Bergadano (2008) - Sr. Gisella Codias (2011) - Sr. Anna Liscia (2019) • PD: Sr. M. Pasqualina Giaccardi (1998) - Sr. M. Aurora Scellato (2014) • IGS: D. Giulio Polverani (2001) - D. Lorenzo Rossato (2004) - D. Angelo Maria Cuozzo (2012) • IMSA: Antonietta Ponzo (2015) • ISF: Luigia Pendinelli (2008) - Helen Ann Zuzik (2014).

Thoughts

May 05, 2024

Innalzarsi nella santità! E allora innalzarsi nella santità non vuol dire abbassare gli altri, vuol dire elevarci noi a Dio nell’umiltà e nella fede e nell’amore. Abbassare gli altri per elevarci a noi, in fondo è il dominio dell’egoismo, è l’invidia portata al sommo e anzi alle più deleterie conseguenze (APD56, 291).

May 05, 2024

¡Alzarse en santidad! Y alzarse en santidad no significa rebajar a los demás, significa elevarnos nosotros a Dios en humildad, fe y amor. Rebajar a los demás para elevarnos nosotros es en el fondo dominio del egoísmo, es envidia llevada al máximo y hasta a las consecuencias más deletéreas (APD56, 291).

May 05, 2024

Grow in holiness! And so growing in holiness does not mean looking down on others, it means elevating ourselves to God in humility and faith and love. Looking down on others in order to elevate us to ourselves is basically the domain of selfishness, it is envy taken to the heights and indeed to the most deleterious consequences (APD56, 291).