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Ven, Mai

Dopo la prima settimana di lavori capitolari, arriva il momento di una pausa, con il fine settimana cadenzato soprattutto dalla bellezza e profondità della liturgia e il suo clima festivo, ricchissimo di significato, tra l’attesa dello Spirito e la lode alla Regina degli Apostoli.

La liturgia ci insegna che Maria è Madre, Maestra e Regina; è la prima Editrice di Dio. Concetto amato da Don Alberione e ripetuto spesso a tutti i suoi figli e figlie, chiamati ad essere “Editori” dello stesso Gesù, non incarnato come lo ha dato Maria, ma incartato. Oggi probabilmente ci spingerebbe a “dare Gesù al mondo” digitalizzato, comunque è questo concetto rivisitato di Editore, insieme alla sfida di essere “artigiani di comunione”, che ha guidato i lavori capitolari di venerdì 3 e di sabato 4 giugno, nelle riflessioni in vista della formulazione dell’Obiettivo generale.

Insieme a questa ricerca dell’identità più profonda del Paolino, continua l’approfondimento delle sfide formative ed apostoliche, ovvero, di come annunciare profeticamente la gioia del Vangelo in dialogo con il mondo in profonda metamorfosi. La via scrutata è quella della sinodalità e del “lasciarsi trasformare” (cf. Rm 12,2) dall’ascolto della Parola di Dio. La stessa Parola che ha ispirato tutta la liturgia festiva di Sabato (con la Madre e Regina che rende possibile l’incarnazione del Logos, dando al mondo il Cristo in modo che adesso tutti lo possiamo vedere e ascoltare) e di Domenica (con la Parola – glossa – che è inviata sugli apostoli come fuoco perché anche loro possono vederla e ascoltarla per poi trasmetterla al mondo). Entrambe queste idee rimandano allo stesso Vangelo che siamo chiamati oggi ad “editare”, dandolo al mondo in tutte le lingue e linguaggi.

La solennità di Pentecoste celebrata con la liturgia della Parola in giapponese e in vietnamita ci ha fatto riflettere una volta ancora sulla internazionalità e la multiculturalità che caratterizza, e al tempo stesso sfida, la Società San Paolo nel mondo. Multiculturalità emersa in modo molto evidente durante i lavori di gruppo di queste ultime giornate, nei diversi canti scelti per la liturgia e poi nel contesto festivo per celebrare la Regina degli Apostoli e la cena fraterna con vista sull’incantevole lago di Albano.

Intense giornate di lavoro ci aspettano questa settimana, iniziando la fase illuminativa e le prime riflessioni su Priorità e Linee operative. Stiamo arrivando al centro del Capitolo, dando il via alla tappa dello “scegliere”: indicare le azioni e le direttrici sulle quali incamminare la Congregazione nei prossimi anni.

Lo Spirito che ha unito e guidato Maria e gli Apostoli è ora invocato su ciascuno di noi, per condurre la penna con cui scriveremo questo capitolo di storia della Congregazione. Spirito invocato anche su tutti i Paolini e i membri della Famiglia Paolina del mondo, che ci sono vicini e ci animano attraverso la preghiera e i diversi messaggi arrivati ogni giorno in modo ufficiale o informale, via email, nel sito istituzionale e addirittura in formato video. Grazie mille per il vostro sostegno in questo momento fondamentale della Congregazione.

 

Ariccia, Casa Divin Maestro, 6 giugno 2022

fr. Darlei Zanon


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Agenda Paolina

3 mai 2024

Festa dei Ss. Filippo e Giacomo, apostoli (rosso)
1Cor 15,1-8a; Sal 18; Gv 14,6-14

3 mai 2024

* Nessun evento particolare.

3 mai 2024SSP: Fr. Giuseppe Ronconi (2006) - D. Giuseppangelo Mastrandrea (2020) • FSP: Sr. M. Armanda Beghelli (2015) - Sr. M. Anselmina Piquit (2018) • IMSA: Monica Barillo (2021).

Pensiero del Fondatore

3 mai 2024

Gesù prega perché gli apostoli siano santi, essi si distinguano bene dal mondo, non abbiano, cioè, più i pensieri del mondo, i sentimenti dei mondani, né le parole, né le azioni di coloro che seguono il mondo (APD56, 282).

3 mai 2024

Jesús ora para que los apóstoles sean santos, que se distingan bien del mundo, es decir, que dejen de tener los pensamientos del mundo, los sentimientos de los mundanos, ni las palabras, ni las acciones de los que siguen al mundo (APD56, 282).

3 mai 2024

Jesus prays that the apostles be holy, that they distinguish themselves well from the world, that is, that they no longer have the thoughts of the world, the sentiments of the worldly, nor the words, nor the actions of those who follow the world (APD56, 282).