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Don Giacomo Alberione, vero profeta della Chiesa “in uscita”, ha cercato di dare risposte a sfide che si sono rivelate dopo più attuali ancora che al suo tempo. Pensiamo alla diffusione della parola di Dio, al ruolo della donna e dei laici nella Chiesa, al problema delle vocazioni, e in particolare all’utilizzo dei mezzi di comunicazione per l’evangelizzazione… Con più o meno intensità, alcune sono entrate nel cammino ordinario della Chiesa; questa ultima, ad esempio: oggi nessuna istituzione ecclesiale prescinde dei nuovi mezzi per realizzare la propria missione.

Purtroppo non si può dire lo stesso di quello che è il motore, l’anima, il fondamento dell’evangelizzazione. Quando san Paolo VI disse: “Eccolo: umile, silenzioso, instancabile, sempre vigile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all’azione...”, stava rivelando il segreto della fecondità di Don Alberione: non tanto l’essere stato un geniale imprenditore e organizzatore, quanto un uomo di intensa vita interiore. Ecco il segreto. “Egli ci ha messo, chiarissimamente, su una via, dandoci un impegno spirituale e apostolico tutto concentrato nel Cristo Via, Verità e Vita, dal quale lui non si è mai tirato indietro” (G. Roatta, “Cristologia di Don Alberione”, in L’eredità cristocentrica di Don Alberione, p. 177).

È stata la grande scoperta del Fondatore della Famiglia Paolina: “Sentì come una rivelazione. Capii che questa pratica prendeva tutta la vita dell’uomo e sentii il desiderio che tutti conoscano, pratichino e vivano questa devozione: comunicare e dare il bene è il più bel dono che si possa fare a chi si ama” (PA I, 12). Ed è anche il grande dono che ha fatto alla sua Famiglia e alla Chiesa: “Due o tre volte… Don Alberione usa queste espressioni: ‘Non ho né oro né argento, ma vi do quello che ho: Gesù Cristo Via, Verità e Vita’. Questo è stato il gran dono della sua vita” (Giovanni Roatta, Iv, p. 185. Roma 1989). “Perché il Cristo, Via, Verità e Vita regni nel mondo… La Famiglia Paolina ha un largo compito e responsabilità” (AD 63).

Purtroppo, i membri della Famiglia Paolina, aperti ai vari modi di apostolato, non sono stati così sensibili nell’accoglienza e la trasmissione della spiritualità che sostiene queste forme di apostolato, in particolare quella della comunicazione sociale. Racconta don Giovanni Roatta che nel 1984 aveva voluto interpellare al riguardo i primi dodici sacerdoti, dovendo confessare alla fine che l’impegno del Fondatore per far capire la sua proposta non aveva avuto il frutto desiderato: “la cosa non era entrata”, costatava deluso. Forse ancora oggi si deve arrivare a una conclusione simile…

Per fortuna, nel Magistero, da Leone XIII che, con l’enciclica Tametsi futura, presenta “un programma, diciamo così, per la cristianità: studiare, imitare, seguire Gesù Cristo in quanto Via, Verità e Vita” (Pr DM, 69-70), ci sono stati alcuni importanti approcci a questa intuizione. San Giovanni Paolo II parlò più volte del Cristo Via, Verità e Vita, risposta agli interrogativi umani. Per esempio: a Santiago de Compostela, davanti a oltre 600.000 giovani, arrivati da tutto il mondo, esordì: “Amati giovani: vi saluto nel nome di nostro Signore Gesù Cristo: la Via, la Verità e la Vita”. E poi, continuò esponendo in varie lingue il suo messaggio impostato su Gesù, Via, Verità e Vita. Anche papa Francesco utilizza spesso termini simili. per esempio, nel discorso al Collegio cardinalizio, il 15 marzo 2013, affermò: “La missione di sempre: portare Gesù Cristo all’uomo e condurre l’uomo all’incontro con Gesù Cristo Via, Verità e Vita, realmente presente nella Chiesa e contemporaneo in ogni uomo”.

Don Alberione è riconosciuto come un grande fondatore, il profeta della comunicazione sociale. E tutto questo è vero. “Ma attenzione – avvertiva anche don G. Roatta –: Don Alberione ci diceva, e una volta un po’ indignato ha scritto: ‘San Paolo spesso ci è dato a metà: noi prendiamolo integro!’. Penso che non sarebbe contento se noi facessimo la stessa cosa con lui: cioè, rischiare di dare Don Alberione a metà… Prendiamolo integro, perché è ‘uomo del Cristo Maestro Via, Verità e Vita… Allora la sua figura sarà completa” (Id p. 213).

 

* Don José Antonio Perez è membro del Centro di Spiritualità Paolina

 

 

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29 Marzo 2024

Passione del Signore (viola)
Astinenza e digiuno
Is 52,13–53,12; Sal 30; Eb 4,14-16; 5,7-9; Gv 18,1–19,42

29 Marzo 2024

* SSP: 1947 a Santiago de Chile (Cile).

29 Marzo 2024SSP: D. Felipe Gutiérrez (2004) - Fr. Natale Luigi Corso (2014) • FSP: Sr. Teresa Bianco (1995) - Sr. Guglielmina Oliboni (1995) - Sr. Mansueta Chiesa (2005) - Sr. Lucia Migliore (2007) - Sr. Carla (Clelia) Ferrari (2012) - Sr. Mary Bernadette Fitzgerald (2020) - Sr. Maria Carmen Conti (2020) • PD: Sr. M. Cornelia De Toffoli (1996) - Sr. M. Veritas Montecchio (2017) • IGS: D. Michele Sarullo (1993) • IMSA: Giuseppina Sanfilippo (2009) - Rosetta Budelacci (2022) • ISF: Egidio Pitzus (1997) - Giovanni Sticca (1997) - Antonietta Turco (1997) - Isabel Sabugo (2002) - Giovanni Italiano (2011).