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Qui., Mar.

La Parola di Dio ascoltata prende forma concreta in modo differente a seconda del vissuto di ciascuno. E oggi questa Parola si incarna qui in mezzo a noi, senza paura di sporcarsi le mani con la nostra fragile umanità. Ci accompagna e ci illumina per dare solidità, profondità e senso all’anno biblico che da oggi e per un anno intero mobiliterà tutta la Famiglia Paolina in un impegno missionario centrato sulla Parola di Dio. Non passi inosservato il fatto che questo evento inizia nella festa del nostro Padre comune, il Beato Giacomo Alberione, e terminerà il 26 novembre del 2021 quando ricorderemo i 50 anni della nascita al cielo del nostro Fondatore.

Don Alberione si è formato, si è imbevuto della Parola di Dio e ne è stato un mediatore credibile con la vita, la predicazione e la diffusione non solo attraverso la stampa ma anche attraverso la fondazione di centri biblici, giornate del vangelo, … per mettere lievito buono nella società del suo tempo. Il modello cui Alberione si è ispirato, non dimentichiamolo, è San Paolo. E quanto abbiamo ascoltato nella prima lettura, che racconta l’evangelizzazione di Paolo come un dovere più che un vanto, la passione di farsi tutto a tutti per salvare ad ogni costo qualcuno, fare tutto per il Vangelo, tutto questo lo possiamo applicare parimenti a don Alberione. Tutta questa ansia apostolica, in Alberione come in Paolo, non si spiega se non partendo da: Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me. La configurazione a Cristo, in un processo di cristificazione, è la forza motrice che rende santa la persona di Alberione e che gli permette di trasformare tutte le sue Istituzioni, tutte le sue attività in un’opera di evangelizzazione adatta agli uomini del suo tempo. Lui cristificato dalla Parola, diventa mediatore della Parola che dona la salvezza.

E’ questo anche il cammino nostro, figli e figlie di Alberione: cristificati dalla Parola nella nostra persona ne diventiamo mediatori non solo con le edizioni, ma creando all’interno dell’umanità di oggi delle “cellule luminose”, dei “punti luce” che possono aiutare l’umanità di oggi ad orientarsi in mezzo al tempo oscuro che viviamo, senza dimenticare che i primi punti luce siamo e dobbiamo essere ciascuno di noi.

Ma queste cellule luminose devono avere un colore paolino/alberioniano. Cosa vuol dire questo? Poiché Paolo e Alberione sono attualizzatori della Parola di Dio, del Vangelo, nelle comunità da loro formate e nella vita sociale del loro tempo, questo diventa anche la nostra missione, sempre che prima questa Parola sia diventata vita della nostra vita per generare vita per gli altri. Ci accorgeremo che così vivendo avremo molto da imparare e una buona notizia da comunicare all’umanità di oggi.

Questo anno biblico che inizia oggi è il terzo che la Famiglia Paolina celebra, dopo quello del 1960-1961, voluto dal Fondatore, e quello del 1991-1992, promosso dai Superiori Generali delle nostre Congregazioni, e iniziarlo nella festa di Alberione ci mette nella linea della figliolanza. Siamo figli e figlie di Alberione e non dobbiamo vergognarci o nascondere d’essere figli di Alberione, anche se il nostro Fondatore è poco conosciuto, e questo, in parte, è anche colpa nostra, poiché, forse, lo preghiamo poco o lo facciamo conoscere poco.

Nel brano di Vangelo ascoltato, Gesù rispondendo a Tommaso gli dice: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre”. Anche noi saremo riconosciuti dal Padre se portiamo in noi l’impronta del Figlio e vorrei azzardare questo: saremo riconosciuti dal Padre se portiamo l’impronta di suo Figlio, ma questa impronta deve avere un colore Alberioniano/Paolino.

Sono per noi di consolazione e ci danno fiducia e speranza le parole che Gesù oggi ci rivolge in questa festa dell’Alberione: “chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, … Qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio”.

Non dimentichiamoci però che le opere non sono nostre, sono di Dio e si fanno con uomini e donne di Dio.

* Omelia di Don Vito Fracchiolla, Vicario generale, nella Festa del Beato Giacomo Alberione (26 novembre 2020)

 

Agenda Paulina

28 março 2024

Nella Cena del Signore (bianco)
Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15

28 março 2024

* SSP: 1988 Maggiorino Vigolungo viene proclamato Venerabile.

28 março 2024FSP: Sr. M. Augusta Biolchini (2018) - Sr. Donata Narcisi (2019) - Sr. M. Dorotea D’Oto (2023) • PD: Sr. M. Tarcisia Spadaro (2008) - Sr. M. Emanuella Santini (2011) - Sr. M. Leonarda Pompiglio (2023) • IGS: D. Giorgio Zeppini (2018) • ISF: Michele Perillo (1996).