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Jeu, Avr

Nelle prime ore del mattino del 14 ottobre 2020 è deceduto nell’infermeria della comunità paolina di Guadalajara (Messico) il nostro fratello sacerdote

DON RICARDO ANSELMO ROJAS SARMIENTO
81 anni di età, 68 di vita paolina, 60 di professione, 55 di sacerdozio

Don Ricardo nasce il 3 aprile 1939 ad Atlixco (Puebla), una cittadina non distante da Città del Messico. Papà Serafin è operaio, mamma Sofia casalinga, dedita a tempo pieno a crescere ed educare i sette figli – quattro bambini e tre bambine – che nascono dal loro matrimonio. Ricardo è il terzo in ordine di nascita. Dai genitori, semplici e laboriosi, impara una certa essenzialità di vita, che lo rendono un ragazzo dal carattere non complicato, sempre sorridente e disponibile, dote che risulterà importante per il suo futuro di religioso paolino.

Entra in Congregazione il 20 gennaio 1952 a Città del Messico nella comunità di “Giotto 35” (successivamente chiusa), la prima casa paolina fondata nella terra degli antichi Aztechi. Riceve la prima formazione paolina, dove vive anche il noviziato. L’11 febbraio 1960 emette la prima Professione religiosa, assumendo il nome di Anselmo.

Nell’agosto del 1961 arriva in Italia per frequentare gli studi accademici. Nel 1965 completa il baccalaureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, a cui seguono nella medesima istituzione e fino al 1967, anno in cui tornerà in Messico, gli studi specialistici in filosofia. Nel frattempo a Roma emette la Professione perpetua (8 settembre 1963) e vive insieme,  tra gli altri, al suo compagno di studi e connazionale don Juan Manuel Esteban Galaviz, l’Ordinazione sacerdotale (30 giugno 1965) per l’imposizione delle mani di Mons. Ettore Cunial.

Tornato oltreoceano, da vero Paolino innamorato dell’apostolato conferma quella passione per l’apostolato tipografico in cui, tra gli elogi dei formatori, si era distinto durante gli anni di studio. Nella comunità di “Giotto 35”, infatti, si dedica per quasi 14 anni a questa attività, unendola per alcuni tratti a quella di formatore, vice Maestro dei novizi e Maestro degli aspiranti e juniores. In quegli anni è anche professore di matematica dei nostri studenti. Inoltre, grazie alla sua esperienza di studio a Roma, aggiorna anche il curriculum filosofico del programma formativo dei nostri studenti.

Dal 1988 al 1991 lo troviamo a Città del Messico-Taxqueña come Superiore della comunità e amministratore delle Ediciones Paulinas. Proprio in quell’ultimo anno viene nominato Direttore generale dell’apostolato, associando fino al 1994 quell’incarico a quello di Vicario provinciale. Nel 1996 diventa Direttore della produzione della sua circoscrizione, apostolato che deve lasciare quando viene nominato Superiore provinciale, incarico che ricopre per il periodo 1998-2002. Terminato il mandato, nel 2003 l’obbedienza lo chiama ancora a coordinare la produzione a livello provinciale.

Nel 2006 viene inviato negli Stati Uniti, a Miami, dove è Delegato ed Economo della comunità. Qui rimane per tre anni finché, nel 2009, viene assegnato alla comunità di Aguascalientes, dove è ancora Delegato ed Economo locale. Qui per alcuni anni si distingue per l’attenzione, l’amore e la dedizione alla Famiglia Paolina locale, in particolare con le Pie Discepole del Divin Maestro e i membri degli Istituti Aggregati, che accompagna con conferenze e ritiri. Si dedica durante questo tempo anche all’insegnamento del Corpus Paulinum presso l’Istituto interreligioso diocesano. È negli ultimi anni che la sua salute comincia decisamente a peggiorare e il Superiore provinciale è costretto a inviarlo per accerta­menti e cure nell’infermeria “S. Maria de Guadalupe” della comunità di Guadalajara. Per un certo periodo non perde la speranza di poter tornare nella “sua comunità”, come diceva lui, ma è chiamato a fare l’ultima obbedienza che il Signore gli chiede a causa del suo precario stato di salute, accettando di rimanere a Guadalajara. Qui il 14 ottobre si è compiuta la sua vita.

Negli ultimi anni lo si vedeva camminare lentamente con il suo deam­bulatore, celebrare la Santa Messa, predicare qualche ritiro, sedere nel giardino assorto in meditazione forse sulle abbondanti ricchezze che il Signore gli ha concesso nella sua lunga vita. Ciò che rimarrà impresso è stata soprattutto la serenità del suo volto, ultimo riflesso della sua testimo­nianza di vita. Il giorno prima di comparire davanti al padrone della messe, ancora cosciente e sereno, ha cominciato ad avere complicazioni respira­torie fino a quando, alle 5.20 del mattino, è intervenuto il decesso a causa di un’embolia polmonare.

Affidiamo ora a questo fedele apostolo le intenzioni e i progetti della Provincia Messico-Cuba e il buon esito dell’Anno Biblico, che si aprirà per tutta la Famiglia Paolina, da lui così amata, il 26 novembre prossimo.

 

Roma, 15 ottobre 2020                           

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


I funerali sono stati celebrati oggi, 15 ottobre 2020, alle 9 (ora locale) presso la cappella della nostra comunità di Guadalajara. La salma verrà ora collocata nel cimitero “Parque Funeral Colonias”, di Zapopan (Jalisco).

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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La mente è la radice di tutto il nostro operare e perciò se la radice è sana, buona, la pianta crescerà e darà i suoi frutti, i suoi fiori. Santificazione interna. Non perder tempo lì, nell’interno. Tutto ciò che è estraneo a noi o che è fuori del volere di Dio, fuori della volontà di Dio, è tempo perduto (APD56, 252).

25 avril 2024

La mente es la raíz de todo nuestro actuar y por eso, si la raíz es sana, buena, la planta crecerá y dará fruto, flores. Santificación interior. No hay que perder tiempo ahí, dentro. Todo lo que nos es ajeno o está fuera del querer de Dios, fuera de la voluntad de Dios, es tiempo perdido (APD56, 252).

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The mind is the root of all our work and therefore if the root is healthy, good, the plant will grow and will bear fruits, will bear flowers. Internal sanctification. Do not waste your time there, in the interior. Everything that is extraneous to us or that is outside of what God wants, outside God’s will, is time lost (APD56, 252).