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Gio, Mar

«Via, verità e vita»: queste tre parole sono piene di significato per noi Paolini perché con esse Gesù Cristo definisce la sua identità. Per il Beato Giacomo Alberione questa auto-definizione del Figlio di Dio è la più completa rivelazione della sua persona. E grazie all'ispirazione proveniente dallo Spirito Santo il nostro Fondatore ha inscritto questo trinomio nel carisma paolino. «Via, verità e vita» sono diventate lo stile di vita del Paolino, un metodo di preghiera e di apostolato, percorso di formazione, un punto di riferimento in tutte le nostre attività.

Vi propongo una riflessione ispirata all'insegnamento di Don Alberione, rivolta alla missione degli Arcangeli Raffaele, Michele e Gabriele presso di noi. Infatti, essi hanno un posto specifico nella nostra spiritualità paolina.

Quando il Beato Alberione parla dell’Arcangelo Raffaelle si rivolge spesso al Libro di Tobia, che descrive la missione dell'Arcangelo nei confronti del giovane protagonista. «Nella Storia Sacra si racconta che il giovane Tobia, dovendo andare a Rages per riscuotere un credito del padre suo, fu accompagnato dall’Arcangelo S. Raffaele, ch’egli credeva fosse soltanto un giovane viandante. Durante quel viaggio, l’Arcangelo lo salvò da un grosso pesce, che al fiume Tigri, dov’era disceso per lavarsi, aveva tentato di divorarlo. Poi gli fece trovare una sposa adorna di ogni più bella virtù, andò per lui a riscuotere il debito da Gabelo, e finalmente, dopo averlo condotto sano e salvo a casa, gl’insegnò il rimedio col quale poté liberare dalla cecità il caro suo padre» (CD, p. 215).

L'Arcangelo Raffaele è compagno di viaggio dell'uomo. Gli permette di sperimentare la provvidenza di Dio, cioè lo aiuta a scoprire che Dio è buono. «Ma fu allora che l’Arcangelo S. Raffaele si diede a conoscere, ed esortò quella santa famiglia a ringraziare, più di lui, Dio stesso» (Ibid.). La vita tende alla completezza, è un processo di crescita, di maturazione... finché non sia formato Cristo in noi (cfr. Gal 4,19). Non facciamo questo viaggio da soli, non siamo lasciati soli. Siamo accompagnati dalla bontà di Dio che si manifesta in varie forme. L'Arcangelo Raffaele ci aiuta ad assaporare la provvidenza di Dio e ci ricorda la fonte di tutto il bene che sperimentiamo: è Dio stesso.

L'Arcangelo Michele è presente nella predicazione del Beato Alberione come difensore della verità. «Già la prima battaglia combattuta in cielo fu una battaglia di pensiero e di idea: fu il primo errore, per cui Satana si paragonò a Dio ed aspirò agli onori divini, e Michele che alzò il grido, assecondato dagli angeli buoni: “Chi è come Dio?”» (ACV, p. 89).

Dopo la tragedia del peccato originale, la battaglia tra la verità e l'errore «si è trasferita sulla terra. (…) E così avviene in ciascuna anima; ed in ciascuna comunità. La verità unisce, la falsità semina la discordia. Prima della rivolta della volontà vi è la rivolta della mente; prima dello spirito di indipendenza nella vita vi è l'indipendenza della mente. Non si crede al Vangelo; poi, non si pratica il Vangelo» (Ibid.).

Di conseguenza «nessuna santità dove non vi è la verità, o almeno l’amore alla verità; la santità della mente è la prima parte» (AD 92), insegna il Fondatore. San Michele Arcangelo sostiene in noi questo processo di santificazione della mente con la sua intercessione.

A sua volta, l'Arcangelo Gabriele, per ovvi motivi, è indicato dal Beato Alberione come l'Angelo dell'Incarnazione. «Fu inviato a Daniele ad annunziargli l’epoca della nascita di Gesù Cristo. Poi a Zaccaria nel Tempio per predirgli la nascita del precursore di Gesù Cristo, S. Giovanni Battista. Inoltre alla SS. Vergine per proporle la divina maternità» (BM 672).

Il mistero dell'incarnazione del Figlio di Dio, e di conseguenza della nostra redenzione, è fonte di grazie vivificanti per ogni essere umano. La cristificazione, come ci insegna il Fondatore, avviene nel processo di incarnazione di Gesù in noi, fino al «non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20), come ha testimoniato San Paolo.

L'Arcangelo dell'Incarnazione ci aiuta affinché questo processo continui nel tempo. Scrive il Beato Alberione: «Ogni beneficio ci venne dall’Incarnazione del Figlio di Dio; e S. Gabriele ne è profeta, precursore, ministro. Con lui benediciamo il Signore; a lui la nostra viva riconoscenza; egli disponga i nostri cuori a ricevere e corrispondere all’immensa grazia. La Chiesa prega: “Concedici, o Signore, che come mediante questo Arcangelo abbiamo conosciuto la tua redenzione; così mediante la sua preghiera ne conseguiamo i frutti”» (BM 674).

Così scopriamo che gli Arcangeli sono nostri compagni di viaggio verso il Paradiso. Raffaele veglia sul nostro cammino e ci aiuta a plasmare la nostra volontà, indicando i doni della bontà di Dio. Michele difende la verità e veglia sulla santificazione della mente. Gabriele sostiene il processo della nostra cristificazione e ci aiuta a cooperare con la Grazia vivificante che Dio riversa abbondantemente nei nostri cuori.

 

* Bogusław Zeman, sacerdote paolino, è il Direttore del Centro di Spiritualità Paolina.

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28 Marzo 2024

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