Questo anno, come i bambini ebrei nel Seder de Pesach, tutti noi ci chiederemo: «Perché questa notte è diversa da tutte le altre notti?». Lo faremo non soltanto per ricordare che la notte di Pasqua è speciale – la più importante e centrale nella vita cristiana, la notte di Grazia, la notte delle notti, ecc. – ma perché la Pasqua 2020 sarà veramente unica nella storia.

Davanti alla impossibilità di radunare il popolo di Dio negli edifici sacri, la Chiesa deve spostarsi, ricordando le sue origini, per diventare nuovamente domus ecclesiae. Ogni casa, ogni famiglia, ogni comunità diventa una Chiesa, in comunione con tutta la Chiesa universale. Questo ci fa ricordare che la Chiesa non ha necessariamente bisogno di un edificio, perché la Chiesa è il Popolo di Dio e si può radunare in qualsiasi luogo: «Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20).

Questa notte sarà diversa da tutte le altre notti perché sarà una Pasqua dove i cristiani saranno fisicamente lontani dai “preti”, ma vicini a tanti “sacerdoti” (ogni battezzato); privi del Corpo di Cristo e dei sacramenti, ma vicini a Lui che si manifesta in tante altre forme, soprattutto nella Parola e nel fratello. Non sarà possibile “comunicarsi”, ma può essere un tempo pieno di comunione e di comunicazione.

Non mancano le proposte creative e dinamiche per vivere bene e in comunione il tempo di isolamento. In questo senso anche la Famiglia Paolina ha dato il suo significativo apporto, dai diversi sussidi disponibili in rete ai live dal taglio formativo o spirituale sui social; dalle Messe ai Rosari in streaming; dalle Via crucis interattive alle preghiere digitali… Non dimenticando anche i multipli meme condivisi con gioia e buonumore (ad esempio quello qui sopra, con Gesù che ai tempi del Covid-19 “incontra” i discepoli attraverso le reti sociali). Questo ci mostra che al momento giusto (e necessario) siamo capaci di abbracciare con audacia il digitale, di buttarci con entusiasmo sulle reti virtuali. Desideriamo veramente che tutta questa vivace presenza nella rete continui regolarmente anche dopo la pandemia, perché cose bellissime possono nascere per innovare la missione paolina. Sono necessarie!

Questa notte sarà diversa da tutte le altre anche perché ci chiederà un’altra forma di comunione e presenza fisica, insieme a quella virtuale vista sopra. Mi riferisco a qualcosa che molte delle nostre comunità stanno ora vivendo ma di cui non sono abituate, ovvero saper stare insieme, tutti, per tutto il giorno, per tutti i giorni, rispettandoci e aiutandoci reciprocamente. Purtroppo per molte comunità questo è una novità, anche se teoricamente dicono il contrario. La situazione attuale ci fa riflettere sul vero senso della consacrazione e della vita comunitaria, molte volte lasciata in secondo piano a causa della “aziendalizzazione” dell’apostolato. Ci fa prendere consapevolezza di chi sono le persone veramente significative nella nostra vita, che cosa è veramente importante nella vita consacrata e di comunità, di che cosa abbiamo bisogno e cosa è superfluo…

Questa notte sarà diversa da tutte le altre notti soprattutto perché non sarà segnata da una cena abbondante e dai segni tipici del commercio, ma dalla genuinità della fede. Non avrà il fuoco, i canti, l’incenso, la festa, ma sarà piena di luce. Non concluderà il tempo di sacrificio e penitenza caratteristico dalla Quaresima, ma ci aiuterà a viverlo sotto un’altra luce. Sarà diversa perché ci farà riflettere non soltanto sul mistero divino, ma sull’essere umano che è un mistero, tanto piccolo, fragile, delicato, che non sopravvive senza il Divino. E così toccati profondamente dal volto del Risorto magari capiremo che dobbiamo essere sempre più umani, più forti e solidali. Capiremo che dobbiamo riscoprire le bellezze della vita molte volte nascoste dall’agitata e confusa routine.

Buona Pasqua a tutti: «Lo streaming è finito, andate in pace»!

 

* Darlei Zanon, discepolo paolino brasiliano, è Consigliere generale.