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Qui., Mar.

In questo tempo di Covid-19 l’impossibilità di pregare e celebrare insieme ha spinto molte parrocchie e comunità religiose a ricorrere alla comunicazione digitale per raggiungere i fedeli, fisicamente impossibilitati a parteciparvi. L’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha redatto delle indicazioni interessanti, consapevoli che «la tecnologia ci viene in aiuto e ci è possibile raggiungere molti, se non tutti, attraverso i vari canali media che vanno da quelli classici come radio e tv, ai social… Non bisogna mai dimenticare, però, che l’Eucaristia è un grande dono, il più pre­zioso, e di esso e della sua celebrazione è doveroso prenderci cura».

Prendersi cura della Messa come comunicatori equivale a conoscere bene la tecnologia digitale e il linguaggio della comunicazione per non cadere in situazioni ‘imbarazzanti’. E allora i suggerimenti si soffermano su tre aspetti: gli elementi pratici, come deve comportarsi la regia e un breve glossario social, che troverete nel pdf alla fine di questa nota o nel sito della CEI.

Sono indicazioni che valgono non solo per la Chiesa italiana, e proprio per questo ve li proponiamo, anche perché sono molte le nostre comunità che hanno deciso di trasmettere in diretta la Celebrazione o altri momenti di preghiera, come il Rosario.

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