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Qui., Mar.

Ho avuto la fortuna di essere presente ad una conferenza in cui un “guru” parlava di cibo o meglio, come precisava, della “tavola”. E all’intervento di un cardinale che parlava anche lui della “tavola”. Mi piacerebbe, perciò, condividere con voi alcune sottolineature che ho registrato dalle loro condivisioni.

In molte case, nelle comunità, nei ristoranti e nelle catene di fast-food il cibo non manca mai. Ciò che manca in questi posti sono le “tavole”. Ovviamente, si considera la tavola il posto dove si mette qualcosa da mangiare. Il cibo può essere dato per scontato, perché è una necessità biologica che condividiamo con il mondo animale. Ma la “tavola”, a cui vorrei fare riferimento qui, non dovrebbe mai essere qualcosa di scontato, specialmente nelle case. Il cibo che troviamo sulla “tavola” non è solo ciò che mangiamo ma proprio perché posto sulla tavola rinvia anche al come lo mangiamo insieme. Quando si mangia c’è una grande differenza tra il comportamento animale e quello umano, specialmente a tavola. Più che un oggetto, la “tavola” è l’ambiente, l’atmosfera, il luogo di accoglienza, dove si pone il cibo, dove le persone possono “condividere”, “dialogare”, “scambiare idee”, “ascoltare”, “relazionare”, “raccontare esperienze” che elevano lo spirito e dove “ci si sente veramente a casa”. In questo caso, quando il cibo è condiviso a “tavola”, acquista un valore più ampio, poiché può soddisfare non solo il corpo ma anche lo spirito. Quando la “tavola” è una realtà ben presente nella esperienza umana, il cibo non è solo mangiato, ma diventa condivisione, rafforzando le relazioni, promuovendo la comunicazione per giungere alla comunione, si trasforma nella grazia che conduce alla carità, la quale è fondamentalmente condivisione, gratuità, un dono che viene dall’alto. Questo, infatti, è il motivo perché a tavola rendiamo “grazie” prima e dopo i pasti.

La “tavola” è assente quando, per esempio, nonostante l’abbondanza del cibo, quelli che mangiano orientano tutta la loro attenzione verso la televisore presente nella sala da pranzo, o quando coloro che sono seduti a tavola non guardano il volto di coloro che sono difronte, ma sono perennemente incollati ai propri cellulari. Peggiore è la situazione nella quale uno vuol “parlare” alla persona che si trova dall’altro lato della tavola e le invia un sms o un’emoji (anche se, anche questi sono validi se sono usati correttamente). Il cibo, quindi, senza la “tavola” diventa disumanizzante. Osserviamo come vengono nutriti gli animali. Ad ognuno viene dato un posto e un recipiente in cui mangiare, altrimenti, se tutti mangiassero nello stesso piattino ci sarebbe una lotta continua per il cibo. Tra noi dovrebbe essere diverso: dovremmo sederci, dialogare e mangiare insieme!

Quando a “tavola” si condivide il cibo, questa si trasforma in una “cattedra” presso la quale si imparano gli elementi basilari della saggezza della vita, come la buona educazione, il vivere in armonia specialmente tra i membri della famiglia e altre persone (quando ci sono ospiti a tavola), approfondimento della religione, valorizzazione della cultura, ecc. Naturalmente, più la “tavola” è ampia per le dimensioni e per l’atmosfera, maggiore sarà la condivisione!

Ora siamo invitati a radunarci attorno alla più grande di tutte le Tavole: la Tavola del Preziosissimo Corpo e Sangue del Signore. La “tavola” dell’Ultima Cena diventa ora il “magistero” che comprende tutti gli altri insegnamenti. L’amore è una Persona spezzata e condivisa per la “vita del mondo” e perché “sia donata in abbondanza”. Il “magistero” dell’amore, il più grande comandamento, è stato appunto insegnato mentre Gesù e i suoi discepoli erano a tavola. L’amore è il segno con cui le persone ci riconosceranno come suoi discepoli: «Se vi amerete gli uni gli altri». Il Signore era a tavola quando ci ha dato la sua stessa persona, totalmente e interamente, nella sua umanità e divinità, condivisa tra “amici”, non tra “schiavi”, affinché la nostra “gioia sia piena”. Questa è la sua “offerta” amorevole per la vita di tutti: “prendete e mangiate”, “prendete e bevete”, cioè spezzate il “pane quotidiano”, così come preghiamo nel Padre nostro. L’amore genera condivisione e sostiene la comunione. Il “cibo degli angeli” diventa veramente fonte di vita, “vita piena”, “vita eterna”. Tutto ciò si avvera grazie alla Tavola dell’Eucaristia!

Vorrei che quando il cibo scarseggia, la “tavola” possa diventare più grande. Quando la “tavola” è vuota, prego affinché le persone di buona volontà vi mettano del cibo perché tutti possano vivere.

Agenda Paulina

28 março 2024

Nella Cena del Signore (bianco)
Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1Cor 11,23-26; Gv 13,1-15

28 março 2024

* SSP: 1988 Maggiorino Vigolungo viene proclamato Venerabile.

28 março 2024FSP: Sr. M. Augusta Biolchini (2018) - Sr. Donata Narcisi (2019) - Sr. M. Dorotea D’Oto (2023) • PD: Sr. M. Tarcisia Spadaro (2008) - Sr. M. Emanuella Santini (2011) - Sr. M. Leonarda Pompiglio (2023) • IGS: D. Giorgio Zeppini (2018) • ISF: Michele Perillo (1996).