Nel prossimo mese di Luglio ricorrerà il LXX anniversario della presenza in Vaticano dei Religiosi della Società San Paolo chiamati dal papa Pio XII per occuparsi della Centrale Telefonica. E’ ciò che risulta dal resoconto dell’udienza concessa sul finire del maggio 1948 dal Card. Nicola Canali (1874-1961), Presidente della Commissione Cardinalizia per lo Stato della Città del Vaticano, ai due Religiosi inviati da don Giacomo Alberione (1884-1971). Nel febbraio 1949 la Santa Sede affidò alla Pia Società San Paolo la responsabilità della Centrale Telefonica Vaticana. Primo “responsabile” fu Don Enzo Manfredi coadiuvato da due Fratelli. La piccola Comunità fu inizialmente alloggiata in un palazzo alla Salita della Zecca e nel  1964  venne trasferita in un appartamento del Palazzo del Belvedere dove attualmente risiede e dove, al piano rialzato, era allora collocata anche la Centrale Telefonica. 

Il servizio dei Telefoni Vaticani

Si può affermare che è stato istituito con l'entrata in funzione della prima centrale telefonica vaticana inaugurata dal papa Pio XI il 19 novembre 1930 e che rimase in servizio fino al 1960. Entrò allora in funzione la centrale automatica Face Pentaconta, in tecnica a relais a barre e che consentì di coprire 3000 numeri telefonici. Uno sviluppo notevole si registrò nel decennio successivo durante il quale, grazie alla lungimiranza di Don Manfredi vennero attivati, con apparati allora all'avanguardia, alcuni collegamenti in ponte radio con le principali sedi extraterritoriali, il che consentì l'interconnessione di tali sedi con la Centrale Vaticana nell'ambito di una rete unificata e autonoma. Il progresso tecnologico ha reso necessario nel 1992 installare una nuova centrale Alcatel 1240 che ha reso possibile portare a 5000 le utenze telefoniche servite. A motivo di ciò, nel settantacinquesimo anniversario dell’inaugurazione della prima Centrale Telefonica Vaticana, è stata predisposta una nuova più idonea sede per il Servizio dei Telefoni Vaticani nel complesso del parcheggio di S. Rosa, inaugurata il 22 Novembre 2005 dal Card. Edmund C. Szoka, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.  L’inarrestabile evoluzione tecnologica ha reso necessaria l’istallazione di una nuova Centrale Telefonica di tipo Nokia IMS (Ip Multimedia Subsystem) che dal 2017 sostituisce la sopra citata centrale Alcatel 1240. 

La figura “carismatica” di Don Manfredi

Tra tutti i Paolini che si sono alternati fino ad oggi nel Servizio Telefoni Vaticani, spicca la figura di Don Lorenzo (Enzo) Manfredi. Nato il 13 Gennaio 1916 a Santa Vittoria di Gualtieri (Reggio Emilia), entrò in Congregazione nel 1928, emise la prima professione il 21 Ottobre 1934 e, il 29 Giugno 1943, venne ordinato sacerdote ad Alba (CN). Dal 1949 rimase ininterrottamente al servizio della Santa Sede  fino al 1977, anno della sua morte. Particolarmente portato allo studio delle scienze, don Manfredi, al termine degli studi teologici, fu mandato all'Università Gregoriana dove frequentò la facoltà di Filosofia coltivando il sogno di avvicinare le scienze alla filosofia e alla teologia. Poco più che sedicenne, nella casa Madre della Società San Paolo ad Alba, ebbe l'intuizione del «tubo» che egli stesso descrive come: «un sistema di telegrafia multipla con l'impiego di tubi a raggi catodici. Si possono trasmettere cioè molti messaggi contemporaneamente, fino a 150 e più, usando apparati trasmittenti ed apparati riceventi capaci di selezionare gli impulsi appartenenti ad ogni messaggio”. Nel corso degli anni Don Manfredi apportò  alla Centrale Telefonica importanti innovazioni per renderla sempre più idonea alle crescenti necessità delle telecomunicazioni vaticane ottenendo unanimi consensi e riconoscimenti in particolare dal papa Paolo VI che non mancò di fargli pervenire, più volte, l’attestato della sua vicinanza e approvazione. Don Manfredi si spense a Roma l’8 Luglio 1977 e le sue spoglie mortali riposano  nel cimitero romano “Flaminio”.

Visitatori illustri alla Centrale Telefonica

La Comunità Paolina ha sperimentato nel corso degli anni la vicinanza e il sostegno dei Superiori del Governatorato e conserva grata  memoria dei Cardinali che si sono succeduti ai vertici del Governatorato così come dei Segretari Generali attenti a valorizzare la peculiarità propria della Vita Religiosa e a comprenderne le esigenze. Rimane indelebile il ricordo della visita effettuata il 13 Luglio 1964 dal papa San Paolo VI. Dopo aver visitato la Centrale Telefonica e salutati i Dipendenti, il Papa volle vedere di persona l’abitazione assegnata ai Paolini nel Palazzo del Belvedere interessandosi ai singoli Religiosi e soffermandosi con essi in preghiera nella Cappella. Qualche giorno dopo, con un gesto caratteristico della Sua personalità ricca di umanità, il Papa fece recapitare ai Religiosi  una foto autografata che lo ritraeva accanto ad essi e ad alcuni Dignitari del Governatorato. Anche San Giovanni Paolo II, il 5 Gennaio 1981 volle visitare la Centrale Telefonica e si mostrò  interessato al lavoro dei Tecnici e, in particolare delle Suore Pie Discepole del Divin Maestro subentrate, nel 1970, ai Figli di Don Orione nel delicato servizio del Centralino. Prima di congedarsi, il Papa si trattenne a lungo con i Membri della Comunità Paolina incoraggiandoli a perseverare con fedeltà nel loro servizio alla Santa Sede. Nel corso degli anni anche il beato Giacomo Alberione si recò più volte a trovare i suoi Figli in Vaticano. Nel settembre 1964, dopo aver preso diretta visione dei progressi tecnologici nella telefonia presso la Centrale, celebrò la Santa Messa nella Cappella della Comunità in ringraziamento per il 50° anniversario della fondazione della Società San Paolo. Di quella  Celebrazione viene conservata una breve ma intensa ripresa cinematografica girata in 16 mm.  

* Don Alberto Fusi è il Procuratore Generale della Società San Paolo e superiore della Comunità Vaticano.