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Qui., Mar.

Alle ore 15,15 del 12 dicembre 2017 presso la Comunità di Roma “Timoteo Giacccardo” ha raggiunto la vita eterna il nostro fratello sacerdote

DON CARMINE GIOVANNI BRUNO
82 anni di età, 54 di vita paolina, 50 di professione e 46 di sacerdozio

Carmine nasce a S. Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, il 13 gennaio 1935 da mamma Assunta e papà Francesco. Primogenito di quattro fratelli (oltre a lui, Brigida, Tonino e Filomena), vive i primi anni in un clima familiare sereno, caratterizzato da una fede semplice e autentica, da rapporti umani profondi e da una povertà dignitosa, che diventerà per lui, una volta diventato religioso, norma di vita professata e vissuta con grande coerenza fino al termine della sua esistenza. Papà è fabbro agricolo e mamma materassaia, lavori duri che lo responsabilizzano ancora giovane ad assumersi diverse responsabilità a casa e che lo portano a manifestare fin dalla tenera età quelle attitudini di paternità spirituale e sensibilità umana di cui molti oggi nella Famiglia Paolina, oltre che tra i suoi parenti più stretti, possono rendere testimonianza.

La vita del giovane conosce una svolta nel novembre del 1953, quando, dopo le scuole superiori, a 18 anni decide, anche per sostenere economicamente la famiglia, di arruolarsi nell’Aeronautica militare come Marconista. Viene destinato a varie sedi tra cui Caserta, vicino al luogo natio, e Bressanone, in provincia di Bolzano. Qui, in particolare, vive molti mesi in una piccola caserma sulla Plose, una montagna di oltre 2000 metri di altezza, dove realizza e mette in funzione con i suoi commilitoni una serie di antenne radar. Proprio per il gran freddo patito nei lunghi e nevosi inverni comincia a soffrire di una forte forma di reumatismo, che lo accompagnerà per tutta la vita.

Dotato di una notevole sensibilità religiosa, mai venuta meno anche nei dieci anni trascorsi in un Corpo militare, a 28 anni, consigliato e sostenuto dal parroco del suo paese, decide di interrompere la carriera militare e di donarsi a Dio entrando nella Società San Paolo. È il 15 novembre del 1963 quando viene accolto nella comunità di Albano Laziale (Roma), sede della formazione delle vocazioni adulte. La decisione è preceduta da un breve viaggio a Lourdes con la madre in cui affida la sua vita alla Vergine Immacolata.

La prima formazione si svolge tutta ad Albano, dove vive la vestizione e il noviziato, che termina l’8 settembre 1967 con la prima professione. Nella domanda di ammissione confida al Primo Maestro di essere pronto a una scelta così radicale solo perché si sente accompagnato da una grande fede in Gesù Maestro. In quei primi anni si occupa di contabilità. Trasferitosi a Roma per gli studi teologici, consegue il baccalaureato e poi, nel 1975, la licenza in Sacra Teologia presso la Pontificia Università San Bonaventura. In quegli anni lo troviamo impegnato nella offset, in redazione come correttore di bozze e, infine, come collaboratore del foglietto La Domenica. Emessa la professione perpetua l’8 settembre 1970, viene ordinato presbitero a Roma il 29 giugno 1971 per l’imposizione delle mani di Mons. Dino Trabalzini.

Il primo incarico lo vede impegnato ad Albano, dove è Maestro delle vocazioni adulte (1971-1974) e promotore vocazionale (1974-1975). Dopo un periodo in cui aiuta nell’animazione dell’Istituto Gesù Sacerdote (1975-1976) e nella gestione contabile delle librerie romane (1976-1977), nell’ottobre del 1977 viene nominato Superiore ed Economo della comunità di Modena. Al termine di quel mandato torna ad Albano Laziale per seguire l’economato (1980-1983). Seguono gli anni nel vocazionario romano (1984-1994), dove è via via Maestro degli aspiranti, docente di filosofia al Liceo San Paolo e, per due mandati, Superiore locale. In questo periodo (1987) consegue anche la laurea in filosofia presso la Pontificia Università Lateranense con una tesi dal titolo “La prospettiva etica di Levinas”. Nel 1994, in un tempo di grande sofferenza per la Provincia Italia e per tutta la Congregazione, è per quattro anni Vicario provinciale. Al termine di questo periodo lascia Roma per trasferirsi nella comunità di Bari, dove è Superiore locale per due mandati (1999-2005), Economo, Maestro di aspirantato e docente di filosofia presso la Facoltà Teologica Pugliese di Santa Fara, oltre a proseguire nelle tante attività di animazione della Famiglia Paolina e di direzione spirituale che hanno sempre caratterizzato la sua azione apostolica. Nel corso della sua vita ha pubblicato diversi libri, anche attinenti alla spiritualità paolina Da due mesi, infine, era stato trasferito nell’infermeria di Roma a causa di un eccessivo calo di peso causato da una forma di malattia simile al Parkinson, che gli impediva la deglutizione e che lo ha poco dopo portato all’incontro definitivo con il Padre.

L’ansia missionaria di don Carmine ben si può rileggere nelle righe del Vangelo del secondo martedì di Avvento, giorno in cui ha reso la sua anima a Dio: «Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?» (Mt 18,12). Ora che ha raggiunto la vita eterna, possa lui intercedere per le necessità e le urgenze della Congregazione, il cui carisma e missione ha amato fedelmente fino alla fine.

 

Roma, 13 dicembre 2017                                                 

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale

 


I funerali si svolgeranno giovedì 14 dicembre 2017 alle ore 10,30 nella Sottocripta del Santuario Maria Regina degli Apostoli di Roma. Dopo la funzione i suoi resti mortali saranno sepolti nel cimitero Roma-Laurentino.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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Jesús, Maestro divino, te doy gracias y bendigo tu corazón lleno de amor por la institución del sacerdocio... Manda buenos obreros a tu mies, oh Jesús. Que todos los sacerdotes sean sal que purifica y preserva, luz del mundo; ciudad situada en lo alto; que todos estén modelados según tu corazón (PR 137).

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O Jesus, Divine Master, I thank and bless your most loving heart for the institution of the priesthood... Send good workers to your harvest, O Jesus. Let the priests be the salt that purifies and preserves; may they be the light of the world; may they be the city placed on the mountain; let them do all these according to your heart (PR 137).