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A conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia, Papa Francesco ha lasciato una consegna: “Sarebbe opportuno che ogni Comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una Domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo… (Cfr. Misericordia et Misera, n. 7).

Sollecitata da questo autorevole invito, la “Famiglia Paolina” (Società San Paolo, le quattro Congregazioni femminili, i quattro Istituti Aggregati e i Cooperatori Paolini), fondata dal Beato don Giacomo Alberione, ha messo in campo la sua creatività e l’esperienza maturata nei cento e più anni di dedizione apostolica a servizio della Parola annunciata con gli strumenti della comunicazione sociale.  Il frutto che ne è maturato, in collaborazione anche con la “Comunità di Sant’Egidio” è “La Domenica della Parola” che si celebra quest’anno, per la prima volta, il 24 settembre in numerose città italiane ed anche in altre Nazioni, nell’intento di risvegliare l’interesse di tutti nei confronti della Parola di Dio.

Anche le Comunità Paoline dei Castelli romani, in collaborazione con l’Ufficio diocesano della Comunicazione e delle Parrocchie, hanno ritenuto opportuno ampliare l’iniziativa. Perciò, fin dall’inizio, si è parlato  di “Mese della Parola”  e l’apertura   è avvenuta con  l’Intronizzazione della Bibbia durante il Vespro solenne di sabato 9 Settembre presso la Chiesa del Monastero delle Clarisse di Albano.   

In questo fine settimana, nei giorni 15-16-17, presso la “Casa Divin Maestro” di Ariccia, si è svolta invece l’iniziativa centrale del “Mese”, un’iniziativa di carattere formativo rivolta a tutti, operatori pastorali compresi:  la “Tre Giorni di incontro sulla Parola”, animata da P. Fabio Ciardi, degli ‘Oblati di Maria Immacolata’.  E’ stato come un rispondere all’invito  rivolto da Gesù ai suoi discepoli: “Venite in disparte… in un luogo solitario…” (Mc 6,31) quello dei partecipanti che hanno aderito con gioia allo scopo di prepararsi a vivere più in profondità l’esperienza del “Mese della Parola” per essere poi più incisivi negli incontri che seguiranno.

Sostanzialmente l’incontro ha avuto esito positivo, grazie  anche alla partecipazione di un buon numero di laici ben motivati, oltre alle Comunità Paoline. Si coglieva nei partecipanti il desiderio di sostare, di riflettere sui contenuti per farne  tesoro di  vita nella convinzione che si può   donare solo  ciò che si possiede.

Le riflessioni sono state sviluppate con grande chiarezza e sapienza, con tratti molto umani e suggestivi, in tre aspetti fondamentali per la vita spirituale di ognuno:

  • “Accogliere e ardere della Parola” che il beato don Alberione traduceva nel motto “Penetrare e nutrirsi di ogni frase del Vangelo”: è stato il tema della prima giornata, seguito da un dibattito aperto per condividere il rapporto personale con la Parola. Momento conclusivo: un’adorazione prolungata per lasciarsi interpellare dalla Parola e porre nelle mani del Maestro divino l’impegno per essere veri testimoni e annunciatori del dono ricevuto.  
  • “Vivere e far operare la Parola” poiché il Vangelo dichiara “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano”. Don Alberione traduceva ciò nell’impegno carismatico di “Vivere integralmente il Vangelo di Gesù Cristo”. La Parola ascoltata e accolta fa sì che scorra la Sua vita in noi, ci fa “uno con Lui e tra noi”. Maria è l’icona della Parola, è la Vergine in ascolto che crede alla Parola, la vive, la custodisce e costantemente la medita.  Allo scambio vivace in assemblea è seguito un tempo di adorazione e   interiorizzazione.
  • “Annunciare la Parola”:  è stato l’argomento della terza riflessione   che  rimanda necessariamente alle parole della Bibbia: “Nel mio cuore c’era come un fuoco ardente…; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo” (Ger 20,9) e alle indicazioni apostoliche di don Alberione: “Non ho né oro né argento, ma vi dono quello che ho: il Vangelo di Gesù Cristo, Via Verità e Vita”. Infatti non possiamo tenere per noi la straordinaria scoperta del Vangelo. Dobbiamo  comunicare la Vita ricevuta perché altri ne siano partecipi e la comunione si dilati. Abbiamo una “buona notizia” da annunciare, un mandato missionario da attuare in virtù del battesimo che ci ha resi figli nel Figlio. E Maria rimane per noi il modello supremo.

Le riflessioni, presentate da don Fabio, con la passione di chi ne ha fatto esperienza viva, hanno “toccato” la mente,  il cuore e la volontà di tutti, facendo scaturire, soprattutto nel cuore dei tanti giovani presenti, tre verbi: “gustare la Parola” – “fidarsi della Parola” e “condividere la gioia e la forza della Parola”.

Dagli interventi, in forma di dialogo, che sono seguiti  alle relazioni, si sono colte espressioni che denotano una gioiosa ri-scoperta: “è proprio così, la Parola trasforma la vita”, “accompagna il nostro cammino”, “la Parola è il linguaggio umano che Dio usa per comunicare con noi”, “portare Dio con la nostra vita riuscita e realizzata umanamente è l’evangelizzazione più efficace”, “la Parola di Dio, vissuta, è il linguaggio che più viene accolto da tutti …”.

A conclusione c’è chi ha detto: “Se la Parola di Dio è nella nostra mente, nel nostro cuore e sulle nostre labbra” è come se  riceviamo un “bacio” da condividere con le persone che amiamo.

L’esperienza della “Tre Giorni” nella “Casa Divin Maestro” di Ariccia  possiamo dire   che è stata nuova, molto positiva e partecipata,  al punto che ha suscitato il desiderio di ripeterla periodicamente, ad esempio: un giorno al mese nei tempi forti. E ciò allo scopo di vivere più “integralmente il Vangelo di Cristo”, unica Parola certa, Parola che dona stabilità ad ogni cristiano, perché tutti siamo chiamati a vivere e ad annunciare la Parola, quali  “missionari  nell’ oggi della storia”!

Agenda Paolina

19 mars 2024

Solennità di S. Giuseppe, sposo della B.V. Maria (bianco)
2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24a oppure Lc 2,41-51a

19 mars 2024

* SSP: 1965 a Guadalajara (Messico) • FSP: 1965 a Selangor (Malaysia) - 1969 a Macau - 1988 a Roma, Borgo Angelico (Italia) - 1993 a Puerto Ordaz (Venezuela) • PD: 1935 arrivo in Spagna - 1948 arrivo in Canada - 1956 Casa DM a Bogotà (Colombia) - 1965 Casa SP a San Pedrito (Guadalajara - Messico) • SJBP: 1964 inizio in Argentina - 1968 a S. Paulo, Jardim Gilda Maria (Brasile) - 1977 a Cúcuta (Colombia) - 1999 a Yacuiba (Bolivia) - 2001 a Medellín (Colombia) - 2011 Casa Generalizia a Roma (Italia) - 2020 a Porto Novo - Adrianópolis (Brasile) • ISF: 1993 approvazione pontificia.

19 mars 2024SSP: D. Chiaffredo Brondino (2003) - Fr. Federico Faccioli (2008) - Fr. Eliécer López (2016) - D. Nelso Casolari (2023) • FSP: Sr. Lilia Maria Lavagnini (1964) - Sr. M. Bernarda Marinoni (1971) - Sr. M. Carola Damo (1987) - Sr. M. Sira Baldassari (1994) - Sr. Geltrude Botto (1999) - Sr. M. Bernardina Borghini (2004) - Sr. Mary Caroline Tessa (2008) - Sr. M. Regina Nota (2009) - Sr. M. Amalia Esposito (2016) - Sr. Zefirina Ceste (2018) - Sr. M. Filomena Mattuzzi (2018) • PD: Sr. M. Querubina Contreras (2005) - Sr. M. Leonia Torresan (2012) • IGS: D. Pio Rossi (1987) • IMSA: Elena Ciaglia (2010) • ISF: Rosa Deplano (1995) - Pasquale Festa (2009) - Olga Bernardoni (2014).

Pensiero del Fondatore

19 mars 2024

Onoriamo san Giuseppe perché è il santo della Provvidenza... Poi, onoriamo san Giuseppe per le sue intime comunicazioni col Bambino Gesù, onde chiedere a lui un amore così intimo, come egli possedeva, a Gesù (APD56, 224).

19 mars 2024

Honremos a san José porque es el santo de la Providencia... Luego, honremos a san José por su íntima comunicación con el Niño Jesús, para pedirle un amor tan íntimo como el que él poseía, por Jesús (APD 56, 224).

19 mars 2024

We honour St Joseph because he is the saint of Providence... Then, we honour St Joseph for his intimate communications with the Child Jesus, in order to ask him for such an intimate love for Jesus, which he himself possessed (APD56, 224).