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Qui., Mar.

Nella solennità dell’Ascensione, il 28 maggio, celebriamo la 51ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che quest’anno avrà come tema “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”. Il messaggio di Papa Francesco – che parte da un motto molto alberioniano:  “Non temere, perché io sono con te” – ci invita a promuovere una comunicazione costruttiva, assertiva, a “non temere” nel dire la verità, sia nella comunicazione professionale (giornalismo, edizione, etc.) che nella comunicazione interpersonale (nelle nostre comunità, per esempio).

Non c’è dubbio che la comunicazione è uno dei temi centrali dei nostri tempi, ed esattamente per questo è uno degli elementi più problematici della società. Dobbiamo, principalmente noi Paolini, sforzarci di comunicare sempre di più e sempre meglio. Questo è particolarmente importante nella comunicazione “virtuale”, ossia, nelle reti sociali e nell’ambiente digitale. In questo senso, vorrei condividere con voi un interessante “manifesto”, che ha come obiettivo centrale la comunicazione chiamata “non ostile”, esattamente come ci invita il Papa.

Questo Manifesto della comunicazione non ostile è composto da 10 principi o “comandamenti”. È stato presentato da un gruppo di più di cento tra intellettuali e professionisti in un evento a Trieste, nel febbraio scorso. Esso ha come obiettivo quello di contrapporsi alla violenza delle parole e degli abusi o degli eccessi presenti nella comunicazione attuale, specialmente quella in rete. Questo manifesto può essere letto come una risposta all’esortazione che Papa Francesco ci fa di promuovere la “logica della buona notizia”, non concedendo cosi “al male un ruolo da protagonista”.

Il primo principio del manifesto afferma che “il virtuale è reale”, dobbiamo dire e scrivere in rete solo cose che abbiamo il coraggio di dire di persona. Il secondo punto ricorda che “si è ciò che si comunica”, ossia, le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. Il terzo: “Le parole danno forma al pensiero”, cioè, dobbiamo prendere tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che pensiamo, evitando cosi ogni confusione o malinteso. Il quarto “comandamento” ci invita a ascoltare prima di parlare, con attenzione, onestà e apertura, riconoscendo che “nessuno ha sempre ragione, neanche io”.

“Le parole sono un ponte” è il quinto principio, che rivela in modo esemplare anche la insistenza di Papa Francesco nel creare ponti e distruggere barriere. Questo punto ci invita a dialogare, a scegliere bene le parole per comprendere, farsi capire, avvicinarsi agli altri. Il sesto comandamento è molto importante perché ci ricorda che “le parole hanno conseguenze”. Specialmente nelle reti sociali, le persone sembrano dimenticare che tutto quello che dicono, per più insignificante che possa apparire, ha delle conseguenze, perché sarà letto da un numero imprevedibile di persone. Esattamente perché non possiamo prevedere o controllare i risultati, dobbiamo “condividere con responsabilità” (settimo principio), pubblicare o condividere foto, testo e video solo dopo averli letti, compresi, valutati.

L’ottavo principio afferma che “le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare”. Non possiamo trasformare chi sostiene opinioni che non condividiamo in un nemico da annientare. Come conseguenza abbiamo il seguente punto: “Gli insulti non sono argomenti”, in qualsiasi situazione. Infine, il decimo comandamento ricorda che “anche il silenzio comunica”. A volte, la opzione migliore è il silenzio, cioè tacere.

Tutti questi elementi della comunicazione non ostile, che alla fine sono già stati temi delle giornate della comunicazione lungo gli ultimi anni, ci aiutano a relazionarci meglio con i nostri fratelli, ma anche ci insegnano come testimoniare e condividere la nostra fede nell’ambiente digitale, come evangelizzare questo nuovo ambiente digitale, come comunicare più efficacemente la bellezza del Vangelo e l’amore di Dio.


*Fr. Darlei Zanon, Consigliere generale, è membro del CTIA e il responsabile per seguire la Comunicazione istituzionale nella SSP


La sezione "In Dialogo" vuole essere uno spazio di formazione, dialogo e interazione tra i membri della Famiglia Paolina di tutto il mondo. Invitiamo, quindi, tutti voi a commentare gli articoli qui pubblicati e anche, per chi se la sente, a inviare un testo da pubblicare. Questi contributi saranno sempre benvenuti per arricchire il nostro... dialogo!

 

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