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Qui., Abr.

Il prossimo 13 maggio celebriamo solennemente il Centenario delle Apparizioni a Fatima, con la visita di Papa Francesco in Portogallo e la canonizzazione dei due veggenti, i pastorelli Francisco e Jacinta Marto. È una grande gioia, non solo per il Portogallo ma per tutta la Chiesa, avere due nuovi santi e ricordare il bellissimo e profondissimo messaggio delle visioni di Fatima.

Ci rallegriamo in modo particolare perché più il tempo passa più il messaggio di Fatima è attuale e significativo. Viviamo in un momento molto delicato della storia, in parte simile a quello del 1917. L’Europa non è in guerra, come in quel tempo, ma come allora molti paesi e migliaia di persone soffrono ogni giorno per le incertezze e il dolore della guerra. Come nel 1917, il Portogallo e l’Europa attraversano una profonda crisi politica, sociale e religiosa. Come nel 1917, viviamo in un mondo pieno di conflitti, attentati terroristici, violenza di diverso genere, in un momento di paura, dubbi, incomprensioni, persecuzioni politiche e religiose; in un tempo in cui il messaggio cristiano è sottoposto a forti tensioni e screditato.

In questo contesto di scetticismo e insicurezza il messaggio di Fatima diventa un segnale chiaro di speranza, amore e profezia. Fatima denuncia le maschere del male, che generano il dolore e l’ingiustizia nel mondo, e per questo è molto attuale. Come affermano i vescovi portoghesi in una lettera pastorale in occasione del Centenario, «Fatima denuncia i meccanismi che conducono alla guerra, l’ateismo che vuole eliminare le impronte di Dio in questo mondo, i poteri economici che non cercano altro che il proprio vantaggio a spese dei poveri e dei deboli, la persecuzione contro la Chiesa e contro i santi che si oppongono agli idoli creati dagli interessi umani; e anche l’ipocrisia e le infedeltà di quelli che, nella Chiesa, si lasciano dominare dall’apatia o dallo spirito mondano: la comodità, la corruzione, la ricerca del potere».

Oggi, sicuramente, la Madonna di Fatima ripeterebbe che sono tante le realtà che devono essere convertite e liberate. Il suo messaggio riflette l’impegno profetico che la Chiesa deve perseguire. È un messaggio che ci interpella, specialmente perché «ci mostra un’esperienza universale e permanente: il continuo confronto tra il bene e il male nel cuore umano, nelle relazioni sociali, nella politica e nell’economia, in ogni paese e in tutto il mondo», ricordano i vescovi portoghesi. Oppure, come ha detto il Papa emerito Benedetto XVI, «il messaggio di Fatima è come una finestra di speranza che Dio apre quando l’uomo gli chiude la porta».

Il messaggio di Fatima è un ineffabile dono di grazia, misericordia, speranza e pace, molto bene espresso nella preghiera: «Mio Dio, io credo, adoro, spero e ti amo. Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano». È attuale perché suscita in ognuno di noi un’immensità di sentimenti, come la gioia di essere amati e costantemente accolti da Dio e da sua Madre Maria; la compassione simile a quella di Francisco Marto, che voleva consolare il Signore; la gratitudine di Jacinta al Signore che è morto per noi; la fedeltà di Lucia che si è donata totalmente nelle mani di Dio e ha dato voce ai messaggi della “Signora vestita di bianco e più brillante che il sole”.

È un messaggio attuale, infine, perché rivela la faccia materna di Dio e della Chiesa. Un volto accogliente, tenero, consolatore, pacificatore… La Madre di Dio è anche nostra Madre, e a questa Madre vogliamo consacrarci e dedicare il nostro amore filiale. Lei vogliamo pregare, specialmente in questa settimana giubilare, ricordando che anche il nostro fondatore, Don Giacomo Alberione, ha espresso la propria devozione a Fatima, scrivendo un piccolo opuscolo, pubblicato nell’aprile del 1943 e intitolato: Madonna di Fatima: Preghiamo il Cuore Immacolato di Maria.

 

*Fr. Darlei Zanon, Consigliere generale, è membro del CTIA e il responsabile per seguire la Comunicazione istituzionale nella SSP

 

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