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Mié, Abr

Se amate i films di kung fu, leggete qui.

Sifu in Cantonese o shīfu in Mandarino, nel linguaggio corrente, è il titolo che indica una “persona esperta” o un “maestro” in qualsiasi tipo di professione. Nelle arti marziali, troviamo la relazione “maestro-allievo” o “insegnante-studente” dove, prima, l’allievo deve compiere la sua iniziazione passando attraverso una cerimonia di discepolato. Con essa, il rapporto maestro-discepolo diviene una relazione diretta “genitore-figlio” o “padre-discepolo”. Il sifu, perciò, non è solo un “insegnante” ma è soprattutto un “padre”.

Il tirocinio del discepolo kung fu è lungo e arduo. Tolto il tempo dedicato all’uso dei combattimenti fisici, nella formazione del kung fu “guerriero” possiamo vedere alcune similitudini con la nostra stessa formazione, quando, per riuscire a correre su quattro ruote, dobbiamo passare attraverso la disciplina: come “il corridore nello stadio”, che si esercita quotidianamente come un “atleta”, non “correndo senza meta” né lottando come “chi batte l’aria”, ma disciplina il proprio corpo in modo da non essere squalificato lungo il cammino. Da notare che, per un allievo kung fu, ciò che rende più rigida la disciplina è quando il suo maestro si comporta più come tiranno che come padre.

Noi Paolini abbiamo un solo Maestro, Gesù Cristo, Via-Verità-Vita. Anche se durante il nostro tempo di formazione non abbiamo avuto esattamente l’esperienza che cercavamo, noi abbiamo sperimentato nei nostri “Padri-maestri” o “Sorelle-maestre” il senso e il valore di Gesù Maestro. Il Gesù Maestro-Via lo vediamo in azione formando e trasformando i suoi discepoli, “amandoli fino alla fine”, non risparmiando la vita per il suo “piccolo gregge”, poiché “non c’è amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici”. Anche il maestro kung fu può morire per il suo discepolo e il discepolo per il suo maestro. C’è, però, un’enorme differenza tra Gesù Maestro e il maestro kung fu. Può capitare che un maestro kung fu uccida il proprio discepolo e che il discepolo uccida il suo maestro. Questo succede quando un discepolo, spinto dall’ambizione di superare il maestro, voglia sfidarlo per essere superiore a lui. Quando nella sfida tra i due “maestri” si decide per un combattimento mortale, la conclusione è tragica. L’unica via della vittoria è quella di uccidere o di distruggere l’altro. Solo Gesù è datore di vita poiché Lui è la Vita!

Rifuggendo da ogni forma di ambizione, Gesù insegna al discepolo ad avere l’attitudine di un bambino, all’opposto dei “pagani che vogliono dominare sugli altri”. Lui è il Maestro che serve, “come uno schiavo”. Durante l’ultima cena, chinandosi fino a terra, egli lavò i piedi dei discepoli. Predicando agli smarriti, agli umili e ai lontani, egli mostrò loro la sua compassione nutrendoli. Insegnò con le parole e con gli esempi, offrendo la sua vita. Egli, infatti, è la Verità operosa!

Con la vita del Maestro Risorto in noi, anche noi Paolini siamo chiamati ad essere “maestri”, come dice il nostro beato Fondatore: «La formazione sarà completa quando si riprodurrà l’immagine e riprodurranno gli elementi che costituiscono Gesù Cristo così che si potrà dire “il paolino è un secondo maestro”» (UPS II, 190; cfr Mt 10,24-25.). La nostra missione specifica è magisteriale: vivere e dare il vangelo integrale al popolo, in ogni tempo e luogo, con tutti i mezzi di oggi. Come apostoli-comunicatori tutti dobbiamo essere conformi al cuore dell’unico Maestro, poiché «la formazione integrale della persona mente-volontà-cuore avviene dall’unico Maestro che è Via, Verità e Vita» (Cfr. Alle Pastorelle 6, 5, 1960.). In modo speciale, per tutti i formatori della Famiglia Paolina, questo pensiero del Primo Maestro rimane sempre valido: «Gesù ha messo più tempo a preparare i dodici apostoli che a fare altro. Gesù non ha dato solo esempi e parole, ma tutto se stesso fino ad immolarsi. Così voi dovete spendere tutte le vostre forze fisiche e morali fino all’immolazione…» (BP 7, 240, 1955). Come Gesù Cristo non c’è nessun altro Maestro, poiché solo lui ha il cuore del Buon Pastore, Signore e Datore di Vita!

 

* Don Celso Godilano è Consigliere generale e membro del SIF (Segretariato Internazionale per la Formazione)

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16 Abril 2024

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16 Abril 2024

* Nessun evento particolare.

16 Abril 2024SSP: Fr. Ignazio Rossi (1934) - D. Paolo Marcellino (1978) - D. Pietro Borrano (1993) • FSP: Sr. Caterina Carbone (1970) - Sr. Caterina Di Francesco (1994) - Sr. M. Rosa Tilli (2000) - Sr. Anne Mattapallil (2002) - Sr. M. Ermelinda Malaculeo (2016) - Sr. M. Domizia Donniacuo (2019) - Sr. M. Gianfranca Consiglio (2020) - Sr. M. Vicentina Lopes (2020) • PD: Sr. M. Vincenzina Vassallo (1981) • IGS: D. Ottavio Casuscelli (1981) - Mons. Giuseppe Franciolini (1989) • ISF: Maria de Jesús Moreno (2010).