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Vie, Mar

Qualche settimana fa ho letto un’opera profonda, della quale mi piacerebbe condividere con voi alcuni pensieri, perché parla di un tema molto adatto per questo tempo di Quaresima: l’amore, la donazione, il prossimo... Sono arrivato a questo autore percorrendo una strada un po’ strana, ma molto interessante. Un’autrice che mi piace molto – Lucia Santaella – ha fatto riferimento a un filosofo coreano contemporaneo, che abita in Germania: Byung-Chul Han. Una combinazione non comune, così come il suo modo di pensare e di leggere il mondo, come subito ho sperimentato leggendolo.

Infatti, mi sono subito incuriosito mettendomi alla ricerca di qualche suo libro. Il primo che ho reperito si chiama Eros in agonia (in Italia pubblicato da “Nottetempo”). Libretto piccolo ma profondo e intrigante. La tesi di fondo è che il grande problema della società attuale è quello di non riconoscere l’altro – il fratello o il “prossimo” come diremmo nel linguaggio biblico-ecclesiastico –: non ci interessiamo di qualcuno o di qualcosa che non siamo noi stessi.

Il libro comincia nel dire che «molte volte, nei tempi recenti, è stata annunciata la fine dell’amore; oggi, l’amore è vittima della libertà illimitata delle scelte, della molteplicità delle opzioni e dell’impulso alla ottimizzazione». Secondo il filosofo tedesco-coreano, il vero problema che porta alla agonia dell’amore è la “erosione dell’altro”, la “scomparsa del prossimo”, conseguenza di una società altamente narcisistica.

Oggi siamo incapaci di riconoscere il prossimo nella sua alterità e di accettare questa alterità. Per la società attuale ha senso solo quello che possiamo riconoscere o intravedere noi stessi. Non è per caso che si moltiplicano i casi di depressione, stress, vuoto interiore, melanconia. Una società che è incapace di guardare alla ricchezza dell’altro è ammalata. Infelicemente, però, questa è la società in cui viviamo, una società dove i rapporti sono guidati delle stesse leggi del mercato, del commercio, del capitalismo. L’essere umano è diventato un prodotto, una merce. Non stabiliamo legami ma contratti.

L’eccesso di libertà, o meglio, la ricerca incessante per scegliere “liberamente”, ci porta a un circolo vizioso di eterna insoddisfazione, vuoto, egocentrismo, incapacità cronica di decidere, che conduce poi alla depressione e all’esaurimento. Si cerca oggi un amore libero dalle negatività e dalle difficoltà, cosa che è impossibile. Amare porta delle conseguenze, come ci fa vedere molto chiaramente l’esempio di Gesù. Amare veramente causa sofferenze, perché ci spinge a uscire da noi stessi per assumere una realtà molto più grande di noi. Amare veramente è donarsi all’altro, come ha fatto Gesù sulla croce. Per amore all’umanità, Cristo ha donato la propria vita. Lui è il Figlio di Dio, più grande di qualsiasi essere umano, che però non si è messo al centro. Al contrario, si è spogliato per salvarci (cfr. Fil 2,6-11).

L’amore nel senso attuale del termine significa, invece, soltanto soddisfazione e piacere. Esso è incapace di diventare sottrazione o donazione. Vogliamo soltanto ricevere, senza nulla dare. E questo non è amore vero. È un amore che non ci aiuta a crescere, che non costruisce, che soltanto nutre una vita vuota di senso.

Facciamo in modo che l’esperienza liturgica nella Quaresima e nella prossima Pasqua ci aiuti a capire il vero senso dell’amore, che genera vita e ci avvicina all’altro “umano” e all’Altro “divino”, agli uomini e a Dio. Soltanto superando l’egoismo e il narcisismo troveremo il senso della vita, come ci insegna il Cristo sofferente che contempleremo nella Settimana Santa. Per questo siamo tutti invitati a vivere intensamente questo tempo di grazia, approfittando per riflettere non solo sulla nostra fede, ma soprattutto sulla qualità delle nostre relazioni umane, che nel fondo sono conseguenze naturali della nostra fede, perché “amare Dio” esige “amare il prossimo”, l’altro, sempre presente nella nostra vita e nelle nostre comunità, però molte volte dimenticato, negato o addirittura rifiutato.

 

*Fr. Darlei Zanon, Consigliere generale, è membro del CTIA e il responsabile per seguire la Comunicazione istituzionale nella SSP


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29 Marzo 2024

Passione del Signore (viola)
Astinenza e digiuno
Is 52,13–53,12; Sal 30; Eb 4,14-16; 5,7-9; Gv 18,1–19,42

29 Marzo 2024

* SSP: 1947 a Santiago de Chile (Cile).

29 Marzo 2024SSP: D. Felipe Gutiérrez (2004) - Fr. Natale Luigi Corso (2014) • FSP: Sr. Teresa Bianco (1995) - Sr. Guglielmina Oliboni (1995) - Sr. Mansueta Chiesa (2005) - Sr. Lucia Migliore (2007) - Sr. Carla (Clelia) Ferrari (2012) - Sr. Mary Bernadette Fitzgerald (2020) - Sr. Maria Carmen Conti (2020) • PD: Sr. M. Cornelia De Toffoli (1996) - Sr. M. Veritas Montecchio (2017) • IGS: D. Michele Sarullo (1993) • IMSA: Giuseppina Sanfilippo (2009) - Rosetta Budelacci (2022) • ISF: Egidio Pitzus (1997) - Giovanni Sticca (1997) - Antonietta Turco (1997) - Isabel Sabugo (2002) - Giovanni Italiano (2011).