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Sex., Abr.

“Se uno – diceva Don Alberione nel 1948 – mi chiedesse: Chi è il vero paolino? Io gli risponderei: il vero paolino è stato il Maestro Giaccardo; fa’ come lui, e vivrai”. Del beato Timoteo Giaccardo si conoscono relativamente lo spirito di fede e di preghiera, la bontà, l’umiltà, le doti di maestro e formatore, l’offerta della vita… Meno conosciuta invece è la sua tempra apostolica. E così si è diffusa un’immagine del Beato che non corrisponde realmente alla figura di un grande apostolo moderno, consacrato alla diffusione del vangelo con i mezzi della comunicazione sociale.

Le ragioni potrebbero essere diverse. Anzitutto, il fatto che nelle testimonianze raccolte per la causa di canonizzazione non è stata troppo rilevata questa dimensione. Lo stesso Fondatore ci offre ancora una chiave di interpretazione quando afferma che Don Giaccardo fu maestro anche nell’apostolato, che egli “lo sentiva, lo amava, lo sviluppava senza farsi quasi notare, poiché era un suscitatore di energie”. Ecco: “senza farsi quasi notare”. Un’altra ragione è che la personalità del beato Timoteo Giaccardo è conosciuta soprattutto dal suo “Diario”. E come di solito avviene, un diario riflette le esperienze intime, e non tanto le iniziative apostoliche.

Sappiamo che il passaggio dal seminario al gruppo di Don Alberione non è stato facile per il giovane Giaccardo; ma egli l’ha vissuto in modo eroico, sino alla totale identificazione con l’ideale del Fondatore: “La stampa cattolica è l’idea regina della mia vita, la signora della mia mente, della mia volontà, del mio cuore”.

Che la sua dedizione all’apostolato paolino sia stata realmente formidabile lo dimostrano i fatti: poco dopo l’arrivo a Roma nel 1926, si stampava già il settimanale La Voce di Roma e altri bollettini diocesani. Superiore ad Alba, nonostante i numerosi impegni di direzione, amministrazione, formazione, orientamento spirituale, l’attività di Don Giaccardo nell’apostolato specifico fu incredibilmente dinamica e feconda. Egli incoraggiò e promosse la “redazione”, invitando i confratelli a scrivere per comunicare “la parola che Dio ha detto e confida a noi”; promosse la tecnica rinnovando tutti i reparti con mezzi sempre più moderni; al tempo stesso curò la propaganda, perché la Parola non rimanesse prigioniera in magazzino o nelle librerie. Era convinto che “l’apostolato delle edizioni deve illuminare tutti gli apostolati, tutti sostenerli, tutti vivificarli, tutti abbracciarli, tutti esercitarli con i suoi apostoli. Questi debbono essere la gloria di Gesù Cristo. Perciò gli apostoli delle edizioni debbono vivere tutto Gesù Cristo via, verità e vita, come vive nella Chiesa”.

Don Alberione affermava che “l’apostolato costituisce la prova provata e quotidiana del vero amor di Dio e delle anime”. La vita del beato Timoteo Giaccardo è stata una lezione pratica di questa verità. Nel nostro tempo un po’ caotico, il suo messaggio è fondamentale, attualissimo. Egli è stato un apostolo con il cuore di san Paolo, mostrando che ciò che vale è “la fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gal 5,6). Così egli ci mostra il segreto della pienezza e della santità paolina: la capacità di vivere in armonia le varie dimensioni della vita, che si esprimono in quella unità che si raggiunge solo nel Maestro divino, Gesù. Questo è il segreto del progresso, dell’efficacia apostolica e della gioia di essere paolini.

Agenda Paulina

19 abril 2024

Feria (bianco)
At 9,1-20; Sal 116; Gv 6,52-59

19 abril 2024

* Nessun evento particolare.

19 abril 2024SSP: D. Ettore Cerato (1995) • FSP: Sr. M. Immacolata Di Marco (1968) - Sr. Santina De Santis (2003) - Sr. Gemma Valente (2015) - Sr. M. Luciana Rigobello (2018) - Sr. Giuseppina Bianco (2021) • PD: Sr. M. del Sacro Cuore Carrara (2004) - Sr. M. Flavia Liberto (2016) • IGS: D. Sergio Lino (2000) • IMSA: Marta Manfredini (2005) - Anna Paola Firinu (2020) • ISF: Rosetta Sebastiani (1993) - Vincenzo Giampietro (2009) - Rita Morana (2014) - Maria Iacovaz Serli (2018).