18
Qui., Abr.

E’ la storia di diciassette giovani Paolini, nel fiore dei loro anni, provenienti da nove Circoscrizioni in rappresentanza di diciotto Paesi sparsi nei cinque continenti che vivono tutti sotto un unico tetto, la Casa Don Alberione di Albano Laziale, casa carismatica come fondazione e come storia; tutti insieme uniti nello studio, nella preghiera e nell’apostolato, in fraternità e comunione in vista della missione paolina.

A proposito di storia, ne è forse cominciata una «nuova» con l’avvio del Corso per la preparazione alla professione perpetua a livello internazionale? Non proprio. C’era una volta nella nostra Congregazione il «Collegio internazionale» di Roma, in cui studiavano teologia i nostri chierici da tutto il mondo e in cui molti nostri discepoli frequentavano altri corsi in vista del loro futuro apostolico. Oggi, dopo quasi mezzo secolo abbiamo ripreso, pur nella diversità dei modi, la storica idea del «Collegio internazionale».

Il Corso rappresenta una storia in continuità col passato, come lo stesso programma trimestrale ha specificato: «Ricordare il passato con gratitudine», per «vivere il presente con passione» e per poter «abbracciare il futuro con speranza». È la nostra storia paolina, sempre «in cammino», sempre in «continua conversione», i cui attori, oggi sono i nostri diciassette juniores, insieme per essere «formati e trasformati», per diventare religiosi e apostoli-evangelizzatori al fine di «fare tutto per il Vangelo», annunciandolo agli uomini e alle donne di oggi, nel mondo della comunicazione, utilizzando i mezzi più efficaci dell’odierna cultura della comunicazione.

Questa iniziativa è storica anche per questo Governo generale, guidato da don Valdir José De Castro, il nostro Superiore generale, che entro il primo anno del suo mandato ha messo in atto la linea operativa 3.1.2 del X Capitolo generale, che chiedeva: «Il Governo generale studi l’opportunità di promuovere in Italia un programma internazionale di preparazione alla professione perpetua, coordinato dal SIF».

Il Corso appartiene, però, anche alla storia della «mirabile Famiglia Paolina». In esso, infatti, tutta la Famiglia Paolina è coinvolta, rappresentata da ogni Congregazione, da ogni Istituto, ciascuno nella propria unicità: docenti, testimoni viventi, e tanti fratelli e sorelle che accompagneranno in modi diversi i nostri giovani. Siamo una famiglia, il cui DNA che scorre nelle vene è caratterizzato e arricchito da un’unica spiritualità centrata su Gesù Maestro Via, Verità e Vita, sotto lo sguardo benigno di Maria Regina degli Apostoli e plasmati dallo stesso zelo che fu dell’Apostolo Paolo e che il beato Giacomo Alberione e il beato Timoteo Giaccardo hanno incarnato nel nostro tempo!

In questo Corso giocano il loro ruolo anche la globalizzazione, l’internazionalità, la cattolicità, l’universalità, l’integralità della nostra realtà paolina, sia nella formazione della persona che in vista della missione. Sono concetti familiari a noi Paolini. Risulta evidente, guardando la provenienza dei nostri juniores, che la nostra parrocchia è tutto il mondo, con il suo modo di comunicare oggi: nel mondo digitale e con i social media.

«www» si applica benissimo a noi Paolini. «www.ssp.net», cioè «worldwideweb.societàsanpaolo.net», ci dice che universalità e armonia, diversità e unità vanno insieme. Questo è lo spirito dell’Apostolo Paolo vivente oggi: «Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito». Non ci sono più nazionalismi diversi in questi nostri juniores, ma l’unico colore armonioso è quello di un arcobaleno. Non ci sono più stranieri tra loro, ma tutti sono amici, confratelli e collaboratori per lo stesso Vangelo. Questo diventa ancora più vero perché i nostri giovani appartengono ai cinque continenti, «alla travagliata Europa», «alle due Americhe», «all’immensa Asia» e «alla grande Africa». Nell’immaginare il Corso abbiamo cercato di pensare in modo universale, in quanto destinato ai giovani di tutte le nostre Circoscrizioni. E lo abbiamo ambientato in Italia, Circoscrizione-madre di tutta la Congregazione. Proprio come si è sviluppata la nostra storia carismatica: dall’Italia al mondo intero. Oggi, però, il movimento è contrario: dal mondo intero all’Italia. Il pendolo sta andando nella direzione opposta, è vero, ma è lo stesso pendolo!

In questo Corso ci sforzeremo di adottare un approccio integrale, aiutando ogni singolo junior a generare fraternità, comunione, sinergia e cooperazione, atteggiamenti universali che favoriranno la loro vita missionaria. Cercheremo anche di favorire l’approccio classico paolino, quello di un «carro che corre poggiato sulle quattro ruote: santità, studio, apostolato, povertà». Ogni junior, «carro vivente», «in Gesù Cristo, per un totale amore a Dio: intelligenza, volontà, cuore, forze fisiche. Tutto: natura, grazia, vocazione, per l’apostolato», nonostante un background di ciascuno assolutamente unico e diverso.

Preghiamo per la riuscita del Corso. Che il programma di questi mesi sia sempre un camminare insieme, in uscita, in continua conversione per poter formarsi come veri Paolini, per oggi e per il futuro, perché, nella gioia e con tanta speranza, tutto si possa fare per il Vangelo.