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Mar, Abr

Alle ore 13.30 (ora locale) del 18 luglio 2016, presso la Palliative Care Unit del Concord Hospital di Sydney, ha compiuto il suo pellegrinaggio terreno il nostro fratello sacerdote

DON RUBÉN OSCAR NADALICH
65 anni di età, 52 di vita paolina, 43 di professione religiosa e 38 di sacerdozio

Don Rubén, soprannominato affettuosamente “El Coco”, nasce il 26 maggio 1951 a Reconquista (Argentina), città del Nord-Est della provincia di Santa Fe. Terzogenito di una famiglia contadina e unico maschio con cinque sorelle – di cui una, Ines, diventerà suora francescana di Maria –, sente fin da ragazzo la chiamata del Signore alla consacrazione ed entra neanche 14enne nella comunità di Florida (Buenos Aires): è il 6 marzo 1964. Siamo nel bel mezzo di un lungo e tribolato tempo per il Paese sudamericano, che vede alternarsi governi legittimamente eletti a continui golpe militari, che rendono instabile anche la situazione economica della popolazione. Ma la formazione del giovane procede spedita e il 22 febbraio 1973 emette i primi voti nella comunità di Quisquizacate seguiti, tre anni dopo, da quelli perpetui. Inclinato inizialmente ai lavori manuali, conclude gli studi filosofici e teologici a Cordoba, che gli aprono le porte all’ordinazione presbiterale, avvenuta nella sua città natale il 23 luglio 1977. Nella relazione presentata al Governo generale per i sacri Ordini, i formatori lo descrivono come «fedele e delicato», «maturato nella sua ricerca di Dio», «responsabile e servizievole», «generoso fino al sacrificio», «comunicativo».

Il giovane Paolino avrà modo di sviluppare queste doti fin da subito, dedicandosi in un primo tempo a un corso di specializzazione in giornalismo a Cordoba (1980-1982) e collaborando poi con l’ufficio edizioni (1984-1986), fino a diventarne direttore, compito che svolgerà fedelmente per 10 anni, fino al 1996. In quell’anno inizia un tempo di ripensamento della sua esperienza di vita e si reca prima a Roma, per frequentare un corso di specializzazione in Scienze sociali alla Pontificia Università Gregoriana, e poi a Madrid, per seguire un corso di studi specialistici in editoria. Al termine di questo biennio sente il bisogno di aprirsi alla missione e viene trasferito nella Regione Australia. È il gennaio del 1999. Cinque mesi dopo approda nella casa di Brisbane, dove, nei successivi dodici anni svolge ininterrottamente il suo apostolato paolino nel locale St Pauls Book Centre. Durante questo lungo tempo è per alcuni mandati sia Consigliere regionale che Delegato della casa. Nel 2011, infine, si trasferisce nella comunità di Strathfield (Sydney), dove presta il suo apostolato nel settore della distribuzione.

Nel 2013, durante una visita in Argentina, gli viene diagnosticato per la prima volta un tumore al retto e si sottopone a un pesante intervento chirurgico. Dopo un lungo periodo nel suo Paese natale per recuperare, torna in Australia per riprendere a pieno ritmo la sua missione. Tuttavia, le difficoltà associate al tumore rapidamente riemerso lo obbligano a sottoporsi per due anni e mezzo a vari trattamenti clinici, che ne riducono progressivamente l’autonomia e non riescono ad evitare l’esito finale, preceduto da un breve periodo di cure palliative che ne hanno alleviato i dolori. Nella testimonianza dei fratelli che lo hanno assistito, emerge che “El Coco” ha sempre accettato la sua situazione con buono spirito e ha sempre fatto del suo meglio per portare avanti la missione paolina. Ha condotto una vita semplice, che ha avuto come centro di gravità il consiglio evangelico della povertà, tanto che i pochi beni che lascia potrebbero starci comodamente in un paio di valigie. Ha sempre amato più di tutto la conversazione e il dialogo con i fratelli, tanto che non gli è mancata anche qualche sofferenza per taluni dissapori, che inevitabilmente presenta la vita comune.

Nell’estremo saluto che gli rivolgono i fratelli della Provincia Argentina-Cile-Paraguay, riuniti proprio in questi giorni nel loro XXIV Capitolo provinciale, essi ricordano che quando don Rubén li visitava in Argentina durante i suoi periodi di vacanza, questi, orgoglioso del suo passaporto australiano, raccontava sempre di «trovarsi bene fra i canguri». Affidiamo ora in particolare all’intercessione di questo nostro fratello, che rappresenta “paolinamente” un ideale ponte fra due mondi così distanti geograficamente e culturalmente – cioè l’Argentina e l’Australia –, proprio il futuro di queste due circoscrizioni, perché lo Spirito le guidi a un proficuo tempo di discernimento e di azione apostolica secondo le necessità di questi nostri tempi.

Roma, 19 luglio 2016
Don Stefano Stimamiglio


I“I funerali si svolgeranno il 20 luglio alle ore 13,30 (ora locale) presso la Sacred Heart Chapel del Rockwood Catholic Cemetery di Sydney. Parte delle sue ceneri saranno sepolte in questo cimitero e parte di esse saranno essere trasferite nella tomba di famiglia di don Nadalich, nel cimitero di Reconquista, Santa Fe (Argentina)”.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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As Jesus gave his life for us, so we must spend ours for him. We give a little of it every day; today we give it for today, all in the service of God, all for the love of Jesus; our strength, the strength we have today, let us consume for Jesus, in holy works (APD56, 222).