19
Vie, Abr

Chapter X - 26-01ITA - ESP - ENG

“Dichiaro formalmente aperto il X Capitolo Generale della Società San Paolo”. Con queste parole il Vicario Generale, don Celso Godilano, conclude il suo saluto ai fratelli convenuti dai cinque continenti nella Casa Divin Maestro di Ariccia proprio il 25 gennaio, data in cui ricordiamo la Conversione dell’apostolo Paolo. I 60 Capitolari (la cui età media è di 56,78 anni), coadiuvati da 9 collaboratori per le traduzioni e la Segreteria, rappresentano le 17 Circoscrizioni che formano la Congregazione.

Senza nascondere le difficili sfide che siamo chiamati ad affrontare insieme, Don Celso ci incoraggia a guardare avanti e soprattutto in alto: “È questo il tempo nel quale serve un supplemento di fede e di speranza”. Sentiamo in maniera palpabile la vicinanza e il sostegno con la preghiera di tanti fratelli e sorelle della Famiglia Paolina, di amici e collaboratori, l’intercessione dei nostri santi paolini in cielo, cui è unito il nostro Superiore Generale don Silvio Sassi.

Nella mattinata di lunedì 26 gennaio Dom Edmund Power, Abate della Basilica di San Paolo Fuori le mura, ci offre una riflessione sulla frase biblica scelta come titolo del Capitolo: “Tutto faccio per il Vangelo” (1Cor 9,23). Tre sono le parole che ricorrono spesso nel testo di 1Cor 9: “tutto”, “affinché” e “guadagnare”. Tutto è la parola più inclusiva che esiste. Fare tutto per il vangelo non significa però giustificare tutto, anche ciò che è sbagliato, in nome del vangelo, ma far sì che tutto ciò che compio ogni giorno sia sempre dentro l’orizzonte del vangelo, trasfigurato dal vangelo. Il continuo e martellante “affinché/per” imprime al parlare di Paolo un grande dinamismo di scopo, direzione, movimento e ci spinge ad andare avanti con decisione verso il fine che ci siamo prefissati. La parola guadagnare, che simboleggia la filosofia del mondo, del mercantilismo e del capitalismo, viene evangelicamente trasformata dall’Apostolo: l’unico guadagno che ci sta a cuore è la salvezza delle anime!

Presiedendo la Celebrazione eucaristica nella memoria dei santi Timoteo e Tito, l’Abate nella sua omelia tratteggia in particolare la figura del primo dei due discepoli di Paolo, che può essere da noi assunta come personificazione oggi della Società San Paolo: “Forse il messaggio è l’enigma della debolezza nella forza, che la nostra debolezza è condizione necessaria della nostra efficacia perché soltanto la debolezza sa aprire la porta della grazia”.

Il pomeriggio, dopo l’appello dei Capitolari e la presentazione delle credenziali dei Delegati, viene letto, discusso e approvato il Regolamento del X Capitolo Generale e si procede all’elezione degli organismi capitolari. Si inizia dagli Scrutatori e vengono eletti proprio i più giovani del Capitolo: don Alphonse Abedi (Congo) e don Juan Carlos Pinto (Spagna). Si passa poi all’importante compito di Segretario del Capitolo: risulta eletto don Paulo Bazaglia (Brasile). Vengono quindi eletti tre membri che insieme al Presidente (l’attuale Vicario in carica) e al Segretario fanno parte della Commissione Centrale: sono rispettivamente don Jose Pottayil (India-Nigeria-Gran Bretagna-Irlanda), don Carlo Cibien (Consigliere generale, Italia) e don José Carlos Nunes (Portogallo). Per redigere i verbali delle Assemblee capitolari vengono eletti come Attuari don Vincenzo Vitale (Segretario generale) e don Giacomo Perego (Italia). Infine come Segretario dell’Informazione viene scelto dall’Assemblea il sottoscritto don Agatino Gugliara (Italia).