2. VENGA IL TUO REGNO. SIA FATTA LA TUA VOLONTA’. Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi. L’edificazione del Regno di Dio lungo la storia è l’adempimento del piano divino nella realtà sociale. A questo servono i carismi. Anche il nostro. Scrive Don Alberione: “Salvare le anime, ma anzitutto salvarci!”. E San Paolo si confrontava sovente affinché non capitasse, dopo aver lavorato per la salvezza altrui, di esse lui stesso squalificato.
3. DACCI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO. Così come chiediamo a Dio di darci oggi il nostro pane, la società aspetta da noi un pane fresco, non un pane di otto giorni fa, non un pane invecchiato e indigeribile. L’elemento più significativo nel logo di questo Seminario è la parola “oggi”, che ci ricorda l’attualità e l’adeguatezza dei nostri contenuti apostolici affinché siano davvero pastorali. Attualità dei contenuti, attualità nei mezzi, attualità dei linguaggi.. “Noi dobbiamo sempre condurre le anime al paradiso, ma dobbiamo condurci non quelle vissute dieci secoli or sono, ma quelle che vivono oggi. Dobbiamo prendere il mondo e gli uomini come sono oggi, per fare oggi del bene” (ATP 147).
4. RIMETTI I NOSTRI DEBITI, COME NOI RIMETTIAMO A NOSTRI DEBITORI. Chiediamo perdono al Signore e agli uomini per il bene non fatto o fatto male, di quanto costituiva il nostro obbligo e la nostra possibilità secondo il nostro specifico carisma. Dobbiamo esaminarci, come il Fondatore quando si interrogava se avesse pagato a sufficienza il debito di preghiera, di sacrificio, di buon esempio, di azione apostolica. E San Paolo – sappiamo bene – riconosceva di essere “debitore” a tutti. Lo stesso Apostolo è un esempio di perdono a coloro che facevano fatica a comprendere il suo messaggio; e sapeva valutare il potenziale di bene e di verità presente anche negli avversari.
5. NON CI INDURRE IN TENTAZIONE, MA LIBERACI DAL MALE. Il carisma non è incorruttibile. La fedeltà dinamica al carisma consiste nell’applicazione di esso per intero, oggi, nei diversi contesti socioculturali. Le tentazioni che minacciano il carisma sono molte.
Liberaci, o Signore, dall’ignoranza colpevole e dalla superficialità negligente, dalla parzialità deliberata e dalla corruzione che pretende di sostituire il carisma con ministero parrocchiale o con altri servizi di propria iniziativa, o che lo riduce a industria e commercio.
Liberaci dalla tentazione di assumere il carisma come un mero distintivo ornamentale o come uno strumento di potere anziché di servizio e di donazione.
Liberaci dalla tentazione del protagonismo personale o istituzionale.
E, finalmente, di fronte alle esigenze della comunicazione apostolica, liberaci “dall’insidioso demonio dello scoraggiamento”.