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Dom, Jun

Alle ore 10 circa (ora locale) del 21 giugno 2019 è deceduto dopo una breve malattia presso l’Austin Woods Nursing Center di Austintown (Ohio, Stati Uniti) il nostro fratello Discepolo del Divin Maestro

FRATEL THOMAS GERARD ROCHE
92 anni di età, 64 di vita paolina e 60 di professione religiosa

 Thomas nasce a New York City (Stati Uniti) il 2 maggio 1927 da papà Daniel e mamma Mary Cunningham. La sua famiglia numerosa, costituita da altri tre fratelli e quattro sorelle, oggi tutti morti, è il luogo ideale per accompagnare nella fede la crescita dei figli. Dopo un’infanzia e una gioventù vissute nella Grande Mela, durante la Seconda Guerra Mondiale Thomas viene chiamato alle armi dall’esercito statunitense. Inviato dal 1945 al 1947 nel quadrante europeo, contribuisce in prima persona all’ultimissima fase della lotta contro i regimi totalitari, insieme ai militari del Vecchio Continente e alle forze di liberazione dei paesi occupati. Assiste, quindi, alla prima delicata fase del Dopoguerra, quella che, oltre a veder risorgere l’Europa con gli aiuti del Piano Marshall, stabilirà per tanti decenni con i trattati di pace gli assetti strategici e geopolitici del mondo intero.

Non fa a tempo, però, a tornate in patria, che nel 1950, allo scoppio della Guerra di Corea (1950-1953), viene chiamato ancora alle armi per partecipare alla prima fase del conflitto, che vede le forze alleate inviate dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU respingere l’attacco che la Corea del Nord ha mosso alla Corea del Sud. Rimarrà solo un anno in Estremo Oriente, perché, congedato, può finalmente tornare per sempre a casa. Negli anni immediatamente successivi, quelli dedicati alla sua scelta di vita, il giovane trova alcuni impieghi, uno dei quali per qualche tempo presso la Coca-Cola.

I lunghi e terribili anni di guerra non hanno evidentemente tolto a Thomas i fondamenti di quella solida fede ricevuta in famiglia. Quattro anni dopo il congedo dall’esercito americano, infatti, testimone sul campo delle efferatezze che hanno portato l’umanità sul baratro della guerra atomica, decide di dedicare la sua vita al Signore ed entra nella Società di San Paolo, la realtà ecclesiale che ritiene più adatta alle competenze che aveva sviluppato nella sua vita adulta. Il 13 aprile del 1955, a quasi 28 anni, varca così la soglia della comunità di Staten Island (New York).

Entra in noviziato l’anno successivo a Canfield (Ohio), per concluderlo con i primi voti l’8 settembre 1958, scegliendo la vocazione del Discepolo del Divin Maestro e assumendo Gerard come nome di professione. Durante gli anni di formazione, oltre a essere Maestro dei Postulanti, viene assegnato all’apostolato tipografico, prima alle macchine da stampa e poi alla offset. Nella relazione di ammissione alla professione perpetua don Luigi Paolo Crovella lo descrive come un uomo di carattere buono, adatto alla vita in comune, benvoluto da tutti, impegnato nell’apostolato tipografico e fedele nella pietà. L’8 settembre 1963, quindi, a Staten Island ha la gioia di professare in perpetuo i voti religiosi nelle mani del Primo Maestro, che si trova in visita negli Stati Uniti.

La successiva vita paolina lo vede impegnato ancora a Staten Island fino al 1965 e a Canfield fino al 1970, sempre in tipografia e nella diffusione. Seguono 24 lunghi anni a Dearborn, comunità oggi chiusa, dove si occupa a più riprese del magazzino e della libreria. Sempre, comunque, fino a quando le forze glielo hanno concesso, fratel Gerard si è dedicato a organizzare mostre del libro nei luoghi di culto vicini alle sua comunità. Gli ultimi anni della sua vita, dal 2008 fino ad oggi, caratterizzati dalla progressiva riduzione delle sue forze, li ha trascorsi tra le comunità di Staten Island e Canfield.

La lunga e intensa corrispondenza tenuta con don Renato Perino, Superiore generale dal 1980 al 1992, fa emergere un sincero afflato di amore per la Congregazione e per la sua missione ecclesiale di annuncio della Buona Novella con i mezzi della comunicazione, venato da alcune confidenze che denotano tutte le fatiche che l’apostolo paolino deve affrontare per portare avanti con fedeltà la missione affidatagli dal Maestro Divino. I fratelli statunitensi, dal canto loro, testimoniano che “Brother Gerry”, come simpaticamente lo chiamavano, ha sempre portato il suo spirito gioioso alla gente, ampiamente ricambiato dal popolo di Dio.

Colpito da un ictus nel fine settimana del 15-16 giugno, è stato ricoverato in una clinica ad Austintown, nei pressi di Canfield, dove dopo pochi giorni ha reso la sua anima a Dio. In questo Anno vocazionale di Famiglia Paolina, a imitazione di quanto fatto da questo nostro fratello che accompagniamo nella preghiera all’incontro con il Risorto, vogliamo fare nostre le parole dell’Apostolo a Timoteo: «Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato» (2Tim 1,14).

 

Roma, 23 giugno 2019                                 

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


 Il funerale avrà luogo martedì 25 giugno alle ore 11 (ora locale) presso la cappella della comunità di Canfield. I suoi resti umani saranno seppelliti nel cimitero annesso alla comunità.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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16 Junio 2024SSP: D. Teófilo Pérez (2023) • FSP: Sr. Lina Zoppi (1985) - Sr. M. Olga Ambrosi (1997) - Sr. Beniamina Maria Miletta (2001) - Sr. M. Giuliana Dalese (2009) - Sr. Faustina Giaretta Parodi (2010) - Sr. M. Carmine Pellicano (2020) • PD: Sr. M. Immaculée Fournier (2022) • SJBP: Sr. Beatrice Censi (2007) • ISF: Teresa Ceppa (2006) - Giuseppina Ruoppolo Palumbo (2023).

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Certamente abbiam da fare le cose bene non per gli uomini, ma abbiam da farle bene perché Iddio vede. Gli uomini si ingannano, innumerevoli volte, ma Dio vede il cuore, Dio vede i pensieri. Il bene facciamolo sempre e non lasciamolo mai, facciamolo sempre in vista del premio che Dio darà (APD56, 367).

16 Junio 2024

Ciertamente tenemos que hacer bien las cosas, no para los hombres, sino que tenemos que hacerlas bien porque Dios ve. Los hombres se engañan a sí mismos, innumerables veces, pero Dios ve el corazón, Dios ve los pensamientos. Hagamos siempre el bien y nunca lo dejemos, hagámoslo siempre con vistas al premio que Dios dará (APD56, 367).

16 Junio 2024

Certainly we must do things well not for men, but we must do them well because God sees. Men deceive themselves, countless times, but God sees the heart, God sees the thoughts. Let us always do good and never let it go, let us always do it in view of the reward that God will give (APD56, 367).