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Nelle prime ore del mattino di domenica 18 ottobre 2020 è deceduto nell’infermeria della comunità paolina di Vizconde de los Asilos (Madrid, Spagna) il nostro fratello sacerdote

DON RICARDO SANTIAGO ARES CERQUEIRO
90 anni di età, 76 di vita paolina, 71 di professione e 63 di sacerdozio

Ricardo nasce il 31 marzo 1930 nella pittoresca cittadina galiziana di Rial, nella provincia di La Coruña, a nord-ovest della Spagna. Viene battezzato quello stesso giorno. Riceve la Cresima 6 anni dopo, l’11 agosto 1936. La famiglia è profondamente cristiana ed è composta da mamma Maria, papà José e sette figli. Fino a 14 anni frequenta le scuole del suo paese natale.

Entra nella nostra casa di Deusto-Bilbao il 4 settembre 1944, 10 anni dopo il primo arrivo dei Paolini in Spagna. Sono gli anni difficili che seguono la Guerra civile di Spagna (1936-1939) e che segnano l’inizio della dittatura di Francisco Franco. A Bilbao Ricardo, dopo aver frequentato il liceo, entra nel noviziato, che termina il 9 settembre 1949 con la prima Professione. Assume il nome religioso di Santiago. Nel frattempo anche suo fratello Francisco Jesús, oggi residente a Madrid-Vizconde de los Asilos, ha cominciato il cammino vocazionale in Congregazione.

Vive il periodo di juniorato prima nella comunità di Zalla (Vizcaya), dove studia filosofia, e poi nella neonata Comunità di León come assistente e insegnante degli aspiranti. Nel 1953 si trasferisce a Roma per completare gli studi nel Collegio Teologico Internazionale. I formatori colgono nel giovane chierico quelle buone potenzialità umane e apostoliche che si confermeranno pienamente nel corso della sua lunga vita. L’8 settembre 1954 nella Città Eterna Ricardo emette la Professione perpetua, seguita, il 7 luglio 1957, dall’Ordinazione presbiterale per l’imposizione delle mani di Mons. Ettore Cunial.

Il neosacerdote è destinato a un’esperienza apostolica a 360 gradi, sia nel campo dell’apostolato che della formazione. Nell’estate di quello stesso anno, pieno di entusiasmo e zelo apostolico, torna infatti in Spagna, destinato alla comunità di Zalla come Maestro degli aspiranti e loro insegnante. Nell’agosto 1964 inizia una nuova tappa della sua vita, che lo vede per qualche anno protagonista in America Latina. Su desiderio del Fondatore giunge, infatti, a Caracas, in Venezuela, con l’incarico di Superiore locale. Nel 1968 il Delegato del Superiore generale, don Luigi Zanoni, lo trasferisce a Santiago del Cile come Maestro degli aspiranti. Nel 1973, quando la situazione socio-politica del Paese comincia a deteriorarsi sotto la dittatura di Augusto Pinochet, torna in Spagna, dove lo attendono lunghi anni di vita paolina nel servizio dell’autorità e nell’apostolato.

A Madrid, inserito nella comunità di Coslada come Maestro dei novizi, sente il bisogno di seguire un periodo di aggiornamento e frequenta un corso biennale di Teologia pastorale presso la sede madrilena dell’Univer­sità di Salamanca. Dopo torna in Casa provinciale, dove assume varie funzioni nel campo del servizio dell’autorità canonica e delegata: consulente della Casa Editrice San Pablo (1975-1984); Superiore provinciale (1984-1988); Direttore editoriale (1988-1991); Direttore generale dell’apostolato (1991-1997). Segue un anno di formazione permanente, frutto del suo desiderio di tenersi sempre aggiornato.

Nel 1998 l’obbedienza lo chiama ancora per tre anni come missionario all’estero. Viene, infatti, nominato Superiore regionale in Portogallo e inviato nella casa di Lisbona fino al 2001. Nel 2002 torna ancora in madrepatria, inserito nella Casa di formazione, dove assume nel tempo due importanti funzioni: Direttore del settore musicale della San Pablo e, per due mandati consecutivi (2002-2008), Superiore locale. Torna poi in Casa provinciale, dove l’obbedienza lo chiama ancora a ricoprire il ruolo di Direttore generale dell’apostolato (2008-2010) e, poi, di consulente della San Pablo (2010-2013). È il momento in cui le sue forze cominciano a declinare in modo evidente e viene inserito nell’infermeria della comunità di Madrid-Vizconde de los Asilos, dove svolge, finché riesce, ministero e continua a dare una mano come consulente della casa editrice.

Don Ricardo è stato un Paolino dai grandi valori umani, cristiani, religiosi e carismatici. Persona dotata di una grande carica di umanità, sempre aperta al dialogo e comprensiva verso tutti, ha sempre goduto di ottima salute fino a quando, circa quattro anni fa, ha cominciato a mostrare sintomi di perdita di memoria, aggravatisi nel corso degli ultimi anni. Ha continuato a condurre vita comunitaria normale fino al 28 settembre scorso, quando lo ha colpito un grave ictus cerebrale. Dopo un ricovero di tre settimane in ospedale, tornato in comunità, nella prima mattina del 18 ottobre ha reso la sua anima a Dio.

 

Roma, 19 ottobre 2020                           

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


La salma di don Ricardo riceverà cristiana sepoltura nel cimitero del paese natale di Rial (La Coruña).

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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Quando c’è buona volontà si ama la povertà; quando c’è buona volontà si è delicati di coscienza, si fa gran conto dei piccoli difetti e gran conto delle piccole virtù. Quando c’è buona volontà si sta più buoni se nessuno osserva che quando si è osservati (APD56, 41).

June 17, 2024

Cuando hay buena voluntad, se ama la pobreza; cuando hay buena voluntad, se es delicados de conciencia, se tienen muy en cuenta los pequeños defectos y mucho las pequeñas virtudes. Cuando hay buena voluntad, se es mejores cuando nadie observa que cuando se es observados (APD56, 41).

June 17, 2024

When there is good will, poverty is loved; when there is good will, one is delicate of conscience, great account is taken of small defects and great account of small virtues. When there is good will, one feels better if no one observes than when one is being observed (APD56, 41).