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Sáb, Abr

Alle ore 16.15 di ieri, 13 dicembre 2017, presso la Comunità di Roma “Timoteo Giaccardo”, è tornato alla casa del Padre, dopo una duplice operazione al femore, il nostro fratello Sacerdote

DON GIACOMO TOMMASO SARRA
97 anni di età, 73 di vita paolina, 68 di professione e 60 di sacerdozio

Viveva nella comunità di Catania da più di 20 anni, dove il 2 dicembre scorso è caduto mentre si stava recando in cappella. La sera stessa è stato operato e dopo qualche giorno trascorso in clinica è giunto in comunità a Roma nella mattinata del 13 dicembre per la riabilitazione. Nel primo pomeriggio di quello stesso giorno ha consegnato la vita a Dio.

La sua inizia il 4 aprile del 1920 a Capizzi (Messina), un piccolo paese della Sicilia. Una vita semplice, vissuta insieme a mamma Carmela e papà Giuseppe e a quattro fratelli, fatta di lavoro e tanta fede. A causa della 2ª Guerra mondiale il giovane Giacomo lascia la sua terra e parte militare. Il giorno dell’Armistizio tra l’Italia e gli Stati alleati (8 settembre 1943) si trova nel Monferrato (Piemonte). Sceglie di disertare e si rifugia presso un parroco, ma per evitare di essere catturato dai “Repubblichini” (così erano chiamati i fascisti) parte alla volta di Alba, perché proprio lì, nella nostra comunità, viveva un suo cugino. È così che Giacomo conosce la San Paolo. Curioso è il fatto, da lui più volte raccontato, che lo vede provvidenzialmente aiutato da una signora che, incontrandolo pochi chilometri prima di arrivare ad Alba, gli chiede se fosse soldato. Alla sua risposta affermativa gli consiglia di non proseguire per la strada ma di arrivarvi attraversando i campi, onde evitare di essere arrestato nonostante il suo lasciapassare ufficiale.

Viene accolto in casa proprio da Don Timoteo Giaccardo, che dopo qualche giorno gli chiede che cosa è capace di fare. La sua risposta è molto concreta visto che era barbiere e calzolaio. Proprio per questo viene affiancato a fratel Andrea Borello. Con lui inizia un bel rapporto, lavorando nel laboratorio scarpe, ascoltando la sua semplice testimonianza: si può essere apostoli paolini anche da calzolai, cosa che per lui era veramente strana. Dopo un anno vissuto in comunità come ospite, Giacomo decide di diventare aspirante: è il 20 luglio 1944. Quattro anni dopo parte per il noviziato ad Albano Laziale, dove l’8 settembre 1949 farà la prima professione religiosa. A Roma, poi, emetterà la professione perpetua (8 settembre 1953) e sarà ordinato presbitero il 25 gennaio 1957.

In quello stesso anno parte per la sua terra natia, iniziando così un lungo periodo nella comunità di Catania (1957-1982), che lo vedrà impegnato prima come insegnante degli aspiranti nella materie scientifiche, poi Maestro degli aspiranti e, infine, come contabile nell’agenzia della Sampaolofilm. Ripartirà ancora, questa volta destinato prima a Firenze, sempre nella Sampaolofilm (1982-1988), e poi a Pescara (1988-1989) come Delegato del Superiore provinciale. L’ultimo suo viaggio sarà ancora per Catania, impegnato come Economo e poi di aiuto nei piccoli servizi comunitari, soprattutto nell’orto che amava e seguiva con cura. Per molti anni si è dedicato al ministero domenicale nella parrocchia di San Luigi a Catania, accompagnando spiritualmente tante persone, sempre capace di costruire legami belli e profondi. Infatti, il carattere allegro e accogliente di don Giacomo, che lo fa capace di sorridere e far sorridere con una poesia o un canto composto di sua mano, lo rende anche uomo di comunione, ben voluto da tutti coloro che lo incontrano. Lui, attento osservatore delle persone e pronto ad aiutarle in mille modi, prende sempre con la giusta leggerezza ogni momento della vita. Il suo animo gioiso l’ha portato a comporre un “sonetto” per gli 80 anni di Famiglia Cristiana, testo che ha inviato a don Antonio Sciortino, allora Direttore, e pubblicato nel n. 3 del 2012: «Salve OTTANTENNE, salve! I focolari ove silente entri, recando il bene, porgon auspici a TE, sinceri e cari, grati ch’il vero spargi a man piene! Oggi rimemba il DI’ del tuo natale, umile come il Re de’ re, nascesti. Or se’ “GRANDE”. Per opporti al male il Ciel ti volle, e TU quel mal l’arresti...».

Proprio quest’anno don Giacomo ha festeggiato il suo 60° di ordinazione presbiterale, un giorno celebrato insieme ai confratelli che tanto gli han voluto bene, sopratutto in questi ultimi anni di vecchiaia, amore condiviso anche dalle sorelle Pie Discepole presenti nella comunità. Per l’occasione il Superiore generale gli ha fatto pervenire un augurio pieno di gratitudine: «Ringrazio te per il tanto bene che hai seminato nella vita paolina, per ciò che hai testimoniato con gioia e semplicità, autentici tratti di chi segue il Maestro e fa della comunione con i fratelli il cuore del suo vivere. Il Signore ti benedica e possa continuare a seminare la sua Parola e nutrire il suo popolo con il Pane eucaristico!».

Qualche ora prima dell’operazione del 2 dicembre ha celebrato i primi Vespri della prima domenica di Avvento con il Superiore della sua comunità di Catania, don Agatino Gugliara, ricevendo anche l’Unzione degli infermi e il dono della Riconciliazione. Così si è preparato per il Cielo, nella preghiera, come del resto faceva ogni giorno per diverse ore.

Affidiamo il nostro don Giacomo alla bontà del Divin Maestro. Insieme ai Beati Alberione e Giaccardo e insieme a fratel Borello possa lui ora vivere nell’Amore eterno di Dio, amore che ha testimoniato con gioia per 97 anni, lui Decano della Congregazione.

 

Roma, 14 dicembre 2017                                             

Don Domenico Soliman, SSP


I funerali si svolgeranno venerdì 15 dicembre alle ore 15.00 presso la cappella della nostra comunità di Catania. La salma sarà tumulata nel cimitero cittadino, dove sono sepolte le Pie Discepole del Divin Maestro e i nostri confratelli.

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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