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In occasione dell’Anno Biblico del 1960, mentre raccomandava l’obiettivo di portare la Bibbia in ogni famiglia, don Alberione ci consegnava un criterio di fondo con cui vivere questo servizio: «Se vogliamo che il Sacro Testo entri in tutte le famiglie e venga amato e capito, si possono usare molti mezzi, ma il primo mezzo è di leggere, meditare e amare noi la Bibbia. Questa è la preghiera vitale che ci otterrà la grazia di comunicare il Verbum Dei» (San Paolo, agosto-novembre 1960).

Un’esperienza che viene da lontano

La “Domenica della Parola” che vede coinvolte, in modo diverso, tutte le nostre Circoscrizioni, non è solo la risposta all’illuminato invito di Papa Francesco alla Chiesa universale (cfr. Misericordia et misera n.7) ma l’esplicitazione di un mandato che viene da lontano e che caratterizza la storia della Famiglia Paolina dai suoi inizi: fin dal 1919, in una riflessione interamente dedicata al Vangelo (“Il più bello dei libri”), don Alberione parla della lettura e della diffusione di questa “sorgente divina” e ne fa il perno dell’azione apostolica della Casa. Nel 1921 il moltiplicarsi dei bollettini parrocchiali è visto come “mezzo moderno ed efficace per portare alle famiglie la Parola di Dio, anche in quelle che disgraziatamente più non frequentano la Chiesa”. Non passa molto tempo e nel 1924 tutto si concretizza nella “Festa del Vangelo” che si estende dalla domenica al mese intero (il “mese di Gesù Maestro”). In contemporanea vengono stampate, commentate e diffuse migliaia di copie di vangeli con campagne ad hoc come quella del “Vangelo a una lira”. Interessanti sono soprattutto i fascicoli e i pieghevoli che offrono indicazioni molto dettagliate su come celebrare la “Festa del Vangelo” (nei numeri del San Paolo del 1926 ne troviamo esemplificazioni stupende). Come si nota è una storia che viene da lontano.

Un’esperienza che non è fine a se stessa

La “Domenica della Parola”, oggi come allora, non è fatta per rimanere chiusa in un mese, in una settimana o in una domenica. Essa dovrebbe avviare alcuni “processi vitali”. In primo luogo, essa offre la cornice adeguata per raccomandare la lettura orante della Parola, soprattutto in preparazione alla liturgia della domenica: sarebbe un modo concreto per porre la Parola di Dio al centro della preghiera personale e comunitaria. In secondo luogo, è il momento giusto per avviare e promuovere i corsi biblici di formazione e approfondimento che diventano stimolo alla lettura e conoscenza della Scrittura. Si potrebbe, poi, inaugurare la lettura continua della Bibbia, dando una certa solennità all’avvio, con la consegna del Testo e dello schema per la lettura distribuita nei 365 giorni dell’anno. L’occasione è propizia anche per riscoprire il ministero del lettorato, spesso trascurato e improvvisato. Infine, potrebbe essere il momento adatto per allestire in ogni chiesa, cappella, oratorio cristiani uno spazio visibile dedicato alla Parola, un luogo ben illuminato a cui tutti possano accostarsi per leggere una pagina della Bibbia, attingendo da essa forza e vita. Piccoli segni che diventano passi di una vita cristiana illuminata dalla Scrittura.

Un’esperienza che cambia

Ma il primo germoglio della “Domenica della Parola” deve fiorire nelle nostre comunità. Don Alberione amava sottolineare che «noi dobbiamo far sentire nelle nostre Case una atmosfera spirituale e gioiosa, anche con tale mezzo: la lettura della Bibbia» (San Paolo, ottobre-novembre 1965) e non sprecava giri di parole per ribadire che: «Come frutto dei nostri studi dobbiamo chiedere al Signore il gusto della sua Parola come si deve chiedere il gusto di Gesù-Ostia che Maria ci ha dato... Il gusto della Parola di Dio, fa parte del dono dell’intelletto e della pietà; quindi chiederlo, oggi, sabato, per mezzo di Maria; chi non si nutre di Sacra Scrittura, possiamo dire che si nutre di frasche (anche se sono bei libri), perché solo la Parola di Dio dà buoni frutti» (Meditazione del 5 luglio 1958).

Seminiamo dunque, ma anche custodiamo e coltiviamo quanto abbiamo seminato.

 

Don Alberione e la Bibbia: https://www.youtube.com/watch?v=no3n3pgLbZI

 


* Giacomo Perego, sacerdote paolino italiano, è il superiore della comunità di Cinisello-Balsamo e Coordinatore internazionale del Centro Biblico San Paolo.

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