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Fri, Apr

Alle ore 2,45 (ora locale) dell’11 settembre 2017, presso l’Ospedale della Santissima Madre di Tokyo, ha raggiunto la vita eterna il nostro fratello sacerdote

DON HITOSHI DOMENICO STEFANO HYAKUMURA
83 anni di età, 69 di vita paolina, 66 di professione religiosa e 54 di sacerdozio

La vicenda umana e spirituale di don Hitoshi Domenico Hyakumura si collega alla straordinaria vicenda dei martiri giapponesi, narrata nel film di Martin Scorsese Silence (2016). Hitoshi nasce, infatti, il 20 aprile 1934 nell’isola di Ikitsuki, nel distretto di Nagasaki, a soli 150 chilometri dall’Isola di Goto, dove è ambientato il film. Viene al mondo in un villaggio cristiano, che visse la sua fede in modo nascosto lungo la durissima persecuzione che imperversò sui poveri villaggi di pescatori del Sud del Giappone dal 1587 – data in cui il samurai Toyotomi Hideyoshi, Maresciallo della Corona a Nagasaki, emise un editto che ingiungeva ai missionari stranieri di lasciare il Paese – fino alla Restaurazione Meiji del 1871, quando, su pressione statunitense, terminò il lunghissimo periodo di isolazionismo dell’isola nipponica e reintrodotta la libertà religiosa.

La forte fede nel Risorto che si respirava nel suo villaggio natio si è incarnata in una famiglia molto fervorosa, con il padre Domenico Matsujiro attivo nella comunità come catechista e la madre, Maria, dedita ad accudire i nove figli. Il piccolo Hitoshi, terzo in ordine di nascita, viene battezzato il 30 aprile 1934 nella chiesa di Yamada con il nome di Domenico. Debole di salute, come la madre che muore quando lui ha solo dieci anni, è fin da piccolo fedele alla celebrazione eucaristica quotidiana, che frequenta anche durante la malattia e nei mesi freddi.

Queste origini, che parlano di una fede semplice e intensa, spiegano almeno in parte il suo desiderio, vivo fin dagli anni giovanili, di diventare sacerdote, come ricorda una delle sorelle. Il 28 marzo 1947 riceve la Confermazione, assumendo l’altro nome cristiano di Giuseppe. Un anno dopo, il 31 marzo 1948, entra nella comunità di Tokyo-Wakaba. I primi Paolini, don Paolo Marcellino e don Lorenzo Bertero, erano sbarcati in Giappone solo quattordici anni prima (dicembre 1934), pochi mesi dopo la nascita di Domenico. A quattordici anni, dunque, il sogno missionario del giovane comincia a prendere forma secondo il carisma del beato Alberione. Dopo la prima formazione, il 9 aprile 1951 nella casa di Tokyo-Akasaka emette la prima professione religiosa con il nome di Stefano, insieme ad altri tre compagni. La confermerà in perpetuo il 9 aprile 1956.

Seguono gli studi presso il Collegio Teologico Internazionale di Roma fino alla sua Ordinazione presbiterale, avvenuta nella Città Eterna il 7 luglio 1963 per l’imposizione delle mani di Mons. Ettore Cunial.

Tornato in Madrepatria, è a lungo e a più riprese impegnato a Tokyo nella redazione dei libri (1964-1970; 1974-1976; 1988-1994) e, sempre nella capitale nipponica, in quella del Settimanale Cattolico (1970-1973). Dal 1976 al 1979 lo ritroviamo nella comunità di Tokyo-Wakaba come Superiore locale e Segretario provinciale. Nel 1979 si trasferisce nel vocazionario di Fukuoka, dove è per due volte Maestro degli aspiranti (1979-1981 e 1997-1999) e Superiore locale (1982-1988 e 1997-1999). Nel 1994, per un anno, esercita il ministero sacerdotale nella comunità di Osaka, dove torna dal 2000 al 2010, anche come Superiore (2003-2005). Dal 2010 al 2014 è nella casa di Tokyo-Yotsuya, prima di assumere per un anno il ruolo di Delegato di Fukuoka (2014-2015).

Nel settembre del 2015, mentre sta prendendo il treno per partecipare all’incontro dei Superiori locali e dei responsabili delle commissioni, don Domenico subisce un’emorragia cerebrale. Subito ricoverato, nonostante le negative previsioni iniziali, le sue condizioni migliorano e può tornare a Fukuoka per la riabilitazione. Nel febbraio del 2017 viene accolto per qualche mese con spirito fraterno dalle Pie Discepole nella loro comunità di Tokyo-Hachioji. Il miglioramento è tale che riesce persino a presiedere la Messa, ma solo fino alla scoperta di un aggressivo tumore al fegato. Lo scorso luglio, su sua richiesta, torna nella nostra casa di Tokyo-Yotsuya per essere subito dopo ricoverato a causa dell’aggravarsi del suo stato di salute nell’Ospedale della Santissima Madre di Tokyo, dove rende l’anima a Dio nelle prime ore dell’11 settembre scorso.

Don Hyakumura viene ricordato dai fratelli giapponesi per la sua fine intelligenza, non priva di una buona dose di umorismo, caratteristiche molto apprezzate nella vita comune. Amante dei francobolli con soggetto cristiano che mostrava nella nostra rivista mensile Katei no Tomo, era anche molto bravo a riparare Messali e libri liturgici. Molti fedeli delle chiese e Istituti religiosi a cui ha fatto questo servizio, insieme ai nostri fratelli e sorelle della Famiglia Paolina in terra nipponica, continueranno a ricordare il prolifico passaggio di don Domenico su questa terra.

 

Roma, 12 settembre 2017                                            

Don Stefano Stimamiglio, ssp
Segretario generale


Il funerale sarà celebrato alle ore 13,30 (ora locale) di mercoledì 13 settembre 2017 nella cappella della comunità di Tokyo-Wakaba. Subito dopo le esequie il suo corpo sarà cremato. La deposizione delle ceneri avverrà in data successiva nel cimitero cattolico di Fuchu (Tokyo).

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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Nella mente non ci stiano un po’ pensieri santi e un po’ pensieri non santi; e nel cuore non ci stiano un po’ sentimenti santi e un po’ sentimenti non santi; e nella vita non ci stiano insieme opere sante e opere non sante, ma tutto solo e sempre santo nella mente, nel cuore, nella vita (APD56, 173).

April 18, 2024

Que en la mente no haya unos pensamientos santos y otros pensamientos no santos; y en el corazón no haya un poco de sentimientos santos y un poco de sentimientos no santos; y en la vida no estén juntas obras santas y obras no santas, sino que todo y siempre sea santo en la mente, en el corazón y en la vida (APD56, 173).

April 18, 2024

Let there not be some little holy thoughts and some unholy thoughts in the mind; and in the heart let there not be some holy sentiments and some unholy sentiments; and in life let there not be holy and unholy works together, but only and always all holy in the mind, in the heart, in life (APD56, 173).