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Thu, Apr

Con il mese di settembre tutto ricomincia, almeno in Europa. Le vacanze estive sono terminate e si riprendono gli impegni quotidiani; ognuno sa che il nuovo anno lavorativo o scolastico chiede energie fresche. Si riparte, assaporando quel fermento che indica il sopraggiungere del nuovo. È così per il giovane che pensa alla scuola, ma anche per l’adulto che deve portare avanti le sue responsabilità.

Ripartire, potremmo dire, è continuare la strada mai abbandonata, dove la strada stessa è un’immagine molto concreta che ci aiuta a ricordare che c’è una meta davanti a noi e che per raggiungerla abbiamo bisogno di muoverci, di camminare ogni giorno, dove anche le soste aiutano poi a riprendere.

Per noi Paolini il tempo ci è dato per vivere e annunciare il Vangelo, con passione e creatività. Nuovo slancio, nuovo impulso apostolico, strada da percorrere insieme perché è così che le energie non si sprecano. Anche nel passato più lontano intere generazioni di confratelli sapevano che con settembre ‘tutto’ ripartiva e gli impegni si moltiplicavano. Non è forse questo il segno della vita che continuamente riesplode e cerca nuove vie per manifestarsi, per diventare concreta, per incarnarsi?

Non è un caso, infatti, che proprio in questo mese, con la Chiesa festeggiamo la nascita di Maria (8 settembre), di una bambina che diventerà la Madre di Gesù. Mentre Gioacchino ed Anna prendono in braccio questa piccola creatura, accolgono colei che sarà «figlia del suo Figlio» (Dante Alighieri). La sua nascita è strettamente legata alla venuta di Gesù, come promessa, preparazione. Lei è l’aurora che precede il Sole che è Gesù.

In questo contesto si comprende la forza simbolica di molte professioni religiose avvenute proprio nel giorno della Natività di Maria. Molti di noi han detto il loro “sì” in questa ricorrenza liturgica, perché dal “sì” di Maria possa iniziare anche per noi un tempo nuovo, una vita rinnovata e consacrata al Signore, spesa perché Gesù sia conosciuto, amato e seguito. Lo facciamo con la comunicazione, nelle sue diverse forme, lo facciamo con la nostra stessa vita.

Il Beato Gicomo Alberione, in una meditazione dell’8 settembre 1958, ricorda che tutta la vita di Maria è protesa a “dare Gesù”. Lo fa in molti modi, ma sempre ci offre il Gesù integrale, Maestro, Via Verità e Vita; e precisa: «Maria che cosa ci dà dunque? Gesù, la luce, perché Gesù è verità… Quando l’anima è ottenebrata, chiamare Maria. Maria dà Gesù verità, Gesù luce, Gesù sapienza. E allora noi vediamo di nuovo. È Maria che apre e tocca l’interruttore della luce e allora l’anima nostra è tutta rischiarata. Si provi!» (Alle Figlie di San Paolo 1958, p. 135-136).

È ciò che proveremo anche noi, in questo nuovo tempo apostolico, spirituale, pastorale, comunitario… Ecco cosa dà slancio per ricominciare con gioia e fiducia, per vivere e fare tutto per il Vangelo.

 

Don Domenico Soliman è il segretario personale del Superiore generale, don Valdir José De Castro, e delegato della comunità Canonico Chiesa a Roma.


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April 25, 2024

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April 25, 2024

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