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Ven, Apr

Alle 18,00 di ieri 18 ottobre 2016, presso la comunità Timoteo Giaccardo di Roma è tornato al Padre, a causa di un arresto cardiaco, il nostro fratello discepolo

FRATEL LUIGI NAZARENO GIOLO
89 anni di età, 75 di vita paolina, 70 di professione

Le sue origini sono umili, provenendo da Guarda Veneta (Rovigo – Italia), un piccolo paese di campagna vicino al fiume Po. Era il 15 maggio 1927 quando nacque e 7 giorni dopo ricevette il Battesimo nella chiesa parrocchiale di San Domenico (diocesi di Adria-Rovigo), prima tappa di un lungo cammino di fede. La sua vita paolina iniziò nella comunità di Sacile (Pordenone), prima fondazione nel Nord-Est d’Italia, quando nell’ottobre del 1941, insieme ad altri ragazzi cominciò a entusiasmarsi per l’apostolato paolino. Tempi difficili questi a causa della povertà di mezzi e spesso di cibo, dovuta anche alla Seconda Guerra mondiale, dove per stampare bisognava fare qualche chilometro per trasportare le pagine di piombo in bicicletta fino alla tipografia di Pordenone.

Quattro anni dopo partì per Alba e il 1° maggio 1945 iniziò il noviziato. Il 2 maggio dell’anno successivo fece la prima professione religiosa, cammino che si concluse il 2 maggio 1951 con la professione perpetua.

La sua vita apostolica si è spesa in libreria: dal 1947 fino 1994, per quasi 50 anni ha vissuto la sua missione a contatto con la gente. Le sue comunità sono state Vicenza (1947-1954), Firenze (1954-1966), Catania (1966-1968), Parigi (1968-1971), Torino (1971-1979) e infine Modena (1979-1994), un lungo viaggio vissuto con laboriosità, semplicità e con il sorriso sul volto, espressioni non solo provenienti dal suo carattere ma anche segno di come il Signore lo rendeva suo discepolo. Un uomo di Dio, come tanti Paolini del resto, che sapeva anche affrontare le normali difficoltà relazionali chiedendo aiuto, come testimonia una lettera di don Luigi Zanoni, Superiore generale, nel 1969: «Un bel momento tu saprai capire lui con le sue limitazioni, e lui saprà capire te con le tue imperfezioni. Tu continua con la tua buona volontà e generoso servizio. Ti assicuro che arriverà la fiducia assoluta…».

Nel 1994 lasciò Modena per Tor San Lorenzo (Roma) e qui vi rimase per 6 anni. Per motivi di salute nel 2000 giunse a Roma – Comunità San Paolo – e nel 2012 passò nell’adiacente infermeria (comunità Timoteo Giaccardo), dove proprio ieri ci ha lasciato. Questi ultimi anni sono stati vissuti nell’apostolato della sofferenza, senza tanti lamenti e nella preghiera, soprattutto rivolta a Maria, di cui era molto devoto.

Fratel Nazareno ci ha salutato in prossimità della memoria liturgica del beato Giaccardo. Come don Timoteo ha speso tutta la vita per il Vangelo, e anche la sua passione per la musica (suonava l’organo) è diventato un modo concreto per rendere lode al Signore, soprattutto nell’Eucaristia.

Lo affidiamo al Signore ricordando quanto il beato Timoteo Giaccardo scrisse nel 1948 e l’Agenda Paolina ricorda proprio oggi: «Il centro attorno a cui si aggira l’essere e l’operare nostro è la devozione alla Persona di Gesù Cristo, nostro divino Maestro…», parole capaci di andare al cuore della nostra vita paolina e di mostrarne la prospettiva dalla quale darle significato.

Preghiamo il Divino Maestro per questo nostro fratello; anch’egli possa esultare nella liturgia celeste, insieme al beato Giacomo Alberione e ai tanti Paolini e Paoline che sono in Cristo Maestro Via Verità e Vita.

Roma, 19 ottobre 2016 
Don Domenico Soliman


I funerali si svolgeranno giovedì 20 ottobre alle ore 10,30 nella Sottocripta del Santuario Maria Regina degli Apostoli a Roma. La salma sarà tumulata nel Cimitero Laurentino di Roma. 

I Superiori di Circoscrizione informino le loro comunità per i suffragi prescritti (Cost. 65 e 65.1).


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Pensiero del Fondatore

25 Aprile 2024

La mente è la radice di tutto il nostro operare e perciò se la radice è sana, buona, la pianta crescerà e darà i suoi frutti, i suoi fiori. Santificazione interna. Non perder tempo lì, nell’interno. Tutto ciò che è estraneo a noi o che è fuori del volere di Dio, fuori della volontà di Dio, è tempo perduto (APD56, 252).

25 Aprile 2024

La mente es la raíz de todo nuestro actuar y por eso, si la raíz es sana, buena, la planta crecerá y dará fruto, flores. Santificación interior. No hay que perder tiempo ahí, dentro. Todo lo que nos es ajeno o está fuera del querer de Dios, fuera de la voluntad de Dios, es tiempo perdido (APD56, 252).

25 Aprile 2024

The mind is the root of all our work and therefore if the root is healthy, good, the plant will grow and will bear fruits, will bear flowers. Internal sanctification. Do not waste your time there, in the interior. Everything that is extraneous to us or that is outside of what God wants, outside God’s will, is time lost (APD56, 252).