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Gio, Apr

Tutti noi abbiamo seguito con grande interesse lo svolgimento del Sinodo sulla Famiglia lungo il periodo di due anni (2014-2015). Il “metodo sinodale” voluto con forza da Papa Francesco e attuato con un’ampia partecipazione di tutte le componenti ecclesiali nella fase di preparazione dei due Instrumenta laboris e la trasparenza che ha caratterizzato le sessioni dell’Assemblea Straordinaria e Ordinaria hanno portato una ventata di aria fresca nella Chiesa. Si è trattato, pur con gli inevitabili limiti, di un’esperienza dello spirito e di parresia ecclesiale. Quella libertà di spirito e parresia che dovrebbero caratterizzare la vita credente in ogni sua componente, spesso invece inquinata – come emerge anche da molti discorsi di Francesco rivolti in particolare al clero – da arrivismi e secondi fini. Anche la vita religiosa e la stessa vita paolina, che non sono certo esenti da tali rischi, potranno godere di questa ventata di novità nello Spirito se sapranno cogliere l’occasione.

Ma il Sinodo ha portato in eredità alla Chiesa anche un documento, l’Esortazione apostolica Amoris laetitia, che introduce la Chiesa a vedere la coppia in modo nuovo, caratterizzato dall’accoglienza e dalla misericordia, pur senza cedere alle facili “concessioni” che sollecitava il circo mediatico. Mi ha colpito in particolare, leggendo il documento, la sapienza spirituale che traspare da esso e che può animare non solo la vita degli sposi ma anche la nostra stessa esperienza di consacrati.

Un esempio: ai nn. 319-320, in un capitoletto intitolato “Spiritualità dell’amore esclusivo e libero”, Francesco, riferendosi agli sposi, sottolinea la necessità di raggiungere un equilibrio tra il loro «appartenere a una sola persona», esigenza interiore del patto di amore coniugale che caratterizza l’intera esistenza, e la necessaria e sana autonomia da raggiungere, «quando ognuno scopre che l’altro non è suo, ma ha un proprietario molto più importante, il suo unico Signore». Appartenersi senza soffocarsi, si potrebbe sintetizzare. Bilanciamento tra fedeltà al quotidiano vivere insieme e fedeltà a Dio, a cui si appartiene in via esclusiva. Un cammino di maturazione continuo in cui l’amore esclusivo per il coniuge apre il cuore a un rapporto più intimo con Dio, senza che i due termini si contraddicano. Amare senza possedere, cioè amare nella libertà.

Non è così – mutatis mutandis – anche per noi Paolini, chiamati a vivere in comunità, ad occuparci di un apostolato insieme ad altri fratelli chiamati da Dio alla stessa missione? È bello pensare come la vita paolina ci dia la grande opportunità di vivere il nostro apostolato e la comunione con i nostri fratelli senza mai vantare un “diritto di esclusiva” su nulla, ma sentendoci solo proprietà esclusiva di Dio. La nostra chiamata non risiede qui, in questa libertà donata per amore?

Agenda Paolina

25 Aprile 2024

Festa di S. Marco, evangelista (rosso)
1Pt 5,5b-14; Sal 88; Mc 16,15-20

25 Aprile 2024

* Nessun evento particolare.

25 Aprile 2024FSP: Sr. M. Caterina Tosone (2005) - Sr. M. Grazia Vaz (2013) - Sr. M. Gracia Salazar (2015) - Sr. Maria Nives Montecillo (2019) - Sr. M. Bernarda Concilio (2020) - Sr. M. Cecilia Berra (2020) • PD: Sr. M. Maddalena Guido (1975) - Sr. M. Emma Paruzzo (2000) • SJBP: Sr. Agostina De Luca (2011).

Pensiero del Fondatore

25 Aprile 2024

La mente è la radice di tutto il nostro operare e perciò se la radice è sana, buona, la pianta crescerà e darà i suoi frutti, i suoi fiori. Santificazione interna. Non perder tempo lì, nell’interno. Tutto ciò che è estraneo a noi o che è fuori del volere di Dio, fuori della volontà di Dio, è tempo perduto (APD56, 252).

25 Aprile 2024

La mente es la raíz de todo nuestro actuar y por eso, si la raíz es sana, buena, la planta crecerá y dará fruto, flores. Santificación interior. No hay que perder tiempo ahí, dentro. Todo lo que nos es ajeno o está fuera del querer de Dios, fuera de la voluntad de Dios, es tiempo perdido (APD56, 252).

25 Aprile 2024

The mind is the root of all our work and therefore if the root is healthy, good, the plant will grow and will bear fruits, will bear flowers. Internal sanctification. Do not waste your time there, in the interior. Everything that is extraneous to us or that is outside of what God wants, outside God’s will, is time lost (APD56, 252).