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Jeu, Mar

Il 28 e il 29 novembre don Valdir José De Castro, Superiore generale, si è recato nella nostra comunità paolina di Modena per la festa del Beato Giacomo Alberione, per festeggiare il 50° di sacerdozio di don Lino Piva e conoscere l’Arcivescovo mons. Erio Castellucci, da qualche mese arrivato in Diocesi. Due giorni intensi e vissuti in fraternità, insieme ai confratelli che compongono questa comunità impegnata nell’animazione culturale e della comunicazione, con il Centro Culturale Giacomo Alberione, e nel ministero pastorale diocesano. A Modena siamo giunti nel 1948  e per molti anni ci siamo dedicati alla tipografia, alla libreria e alla diffusione con il deposito dei libri, cd, vhs… Negli anni ’90 abbiamo cambiato sede, passando dalla prima comunità a quella di Cognento (frazione di Modena), per giungere all’attuale nell’ex-convento dei Domenicani presso la chiesa di San Domenico, in centro storico. Così il nostro apostolato ha assunto forme diverse e la comunità si è inserita nel contesto cultuale e diocesano, con nuove forme di annuncio. Il Centro Culturale ne è la testimonianza più esplicita (www.centro-alberione.org), senza dimenticare il servizio che la stessa Libreria San Paolo offre ancora oggi. La visita del Superiore generale don Valdir è stata l’occasione per salutare le Pastorelle, le coppie della Santa Famiglia e un sacerdote modenese dell’Istituto Gesù Sacerdote. Una giornata davvero ‘familiare’. 

Non va dimenticata la stima che la Diocesi dimostra nei nostri confronti, rinnovata durante l’omelia dallo stesso Arcivescovo Castellucci: «Vorrei ringraziare la Famiglia Paolina, oggi rappresentata dal Superiore generale dei Paolini don Valdir, ma qui a Modena anche da don Marino, don Lino e don Dino, perché ci aiuta a vegliare, a tenere il capo sui problemi del mondo attraverso il suo carisma che è la comunicazione. Ci aiuta a tenere lo sguardo orientato alla missione. Ricordo quando da piccolo, dopo la messa, prendevo Famiglia Cristiana: da lì conoscevo le diverse problematiche della chiesa e del mondo… e mi aiutava a vegliare. Il Beato Giacomo Alberione diceva che “le opere di Dio si fanno con gli uomini di Dio”: tutti dobbiamo essere uomini di Dio, persone che hanno la stessa vista di Dio, che non si rannicchiano su se stesse, ma sono interessate al bene di questo pianeta, la nostra casa».

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