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Convegno Chiesa 2015Il Canonico Francesco Chiesa nella realtà albese agli inizi del Novecento

(Alba, 5 marzo 2015)  È piuttosto singolare che l’iniziativa di questo Convegno sul  Venerabile Canonico Francesco Chiesa sia nata tra i laici dell’Azione Cattolica albese e dell’Associazione Gianfranco Alessandria, legata alla Parrocchia dei santi Cosma e Damiano di Alba. 

Si è riflettuto per un giorno intero sulla figura e l’opera del Venerabile Canonico Francesco Chiesa, sacerdote tra i più eminenti del secolo scorso, non solo per la diocesi di Alba, ma per la Chiesa tutta e per la Famiglia Paolina in modo particolare.

Il Beato don Giacomo Alberione, che lo ebbe come padre spirituale, si preoccupò di introdurne la causa di beatificazione in diocesi e poi a Roma, dove attraverso il postulatore don Stefano Lamera, essa giunse celermente al riconoscimento della eroicità delle sue virtù, e quindi alla dichiarazione di Venerabile.

Il Convegno si è svolto il 5 marzo nel Seminario vescovile di Alba ed ha rappresentato un primo passo per riscoprire questa figura notevole della terra albese.

Nella mattinata il Vescovo di Alba mons. Giacomo Lanzetti ha introdotto i lavori portando il suo saluto e manifestando l’interesse della diocesi per questo possibile futuro beato.

La prima relazione è stata tenuta dal dottor Gianfranco Maggi che ha inquadrato il Canonico Chiesa nel contesto delle “passioni” politiche, sociali e religiose della fine ottocento e inizio novecento, sottolineando come  egli sapesse cogliere tutto quanto ci fosse di positivo nel suo tempo, senza parteggiare né per gli innovatori, né per i conservatori, ma attenendosi sempre alla sana dottrina della Chiesa.

Don Renato Gallo, attuale parroco dei santi Cosma e Damiano e quindi successore del Venerabile, ne ha descritto il ministero parrocchiale di oltre trent’anni.  Il Canonico Chiesa, sebbene fosse insegnante, era sempre disponibile per i suoi parrocchiani. Si interessò dei problemi edilizi come dell’organizzazione dei gruppi di preghiera e di catechesi, sempre con grande dedizione e intelligenza. Soprattutto si prese cura delle persone in un periodo difficile come la prima grande guerra mondiale e successivamente.

Suor Rosaria Aimo, Figlia di san Paolo, con passione e calore ha raccontato il suo incontro con il Canonico Chiesa e soprattutto la stima che godeva tra i paolini e le paoline. Nei primi anni della fondazione paolina era costantemente in contatto con don Alberione per sostenerne le iniziative incoraggiandolo e aiutandolo. In particolare ha ricordato l’incontro che ebbe con sr. Teresa Merlo, prima superiora delle Figlie di San Paolo e con don Alberione nella sacrestia della chiesa dei santi Cosma e Damiano.

Don José Antonio Pérez, Postulatore generale della Famiglia Paolina, ha concluso la mattinata presentando l’attuale situazione della causa di canonizzazione, dopo il riconoscimento dell’eroicità delle virtù del Venerabile. Per giungere alla beatificazione è necessario un miracolo attribuito alla sua intercessione e approvato dalla Chiesa.

Nel pomeriggio si sono avvicendati due nuovi relatori: il dottor Silvano Valsania ha tratteggiato brillantemente la storia della famiglia Chiesa nel contesto del paese natale del Venerabile, Montà d’Alba, con uno spaccato di situazioni locali, sociali, economiche e parrocchiali, arricchite da episodi e fatti significativi, spesso ripresi dal diario dell’allora parroco di Montà. Don Massimo Scotto subito dopo ha preso in esame la situazione delle parrocchie in un periodo di profondi cambiamenti sociali e religiosi, quale era la fine 800 e l’inizio 900.

Qualcuno dei relatori è giunto ad affermare che il Venerabile Canonico Francesco Chiesa è stato forse il maggiore teologo del secolo scorso in Italia, una valutazione generosa ma non per noi paolini che conosciamo quanto il suo cammino di sacerdote e uomo di Dio sia stato fecondo nella Famiglia paolina e naturalmente nella diocesi di Alba.

 

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